LECCE | La sentenza del Tribunale di Firenze, che ha condannato il Ministero della Difesa per il caso di un militare ammalatosi a causa dell’uranio, non solo ha riconosciuto il nesso tra alcune gravi patologie e l’esposizione all’uranio impoverito, ma apre uno spiraglio importante per tanti militari pugliesi e salentini, che attendono giustizia». è quanto dichiara il vicepresidente nazionale dei Popolari Udeur e consigliere regionale, Antonio Buccoliero. «Si tratta di una sentenza – prosegue Buccoliero – che ridà speranza e fiducia a tante famiglie, che sono in attesa di giustizia. Indubbiamente si tratta di un passo importante, ma non decisivo. Resta, infatti, in piedi la richiesta di ottenere, in casi del genere, l’equiparazione tra vittime del dovere e vittime del terrorismo. Si tratta, infatti, di un distinguo, che impedisce di restituire alle vittime e ai loro familiari una giustizia a 360 gradi. Tuttavia, quella del tribunale di Firenze si presenta come una sentenza storica, perchè segna una data importante nel cammino di tante associazioni, che si battono per quanti hanno affrontano gravi malattie. Questa sentenza, inoltre, fa piena luce sul legame tra causa ed effetto, mettendo in evidenza come nei teatri di guerra all’estero si sia utilizzato munizionamento contenente uranio impoverito. Questo aspetto, serve a ricordare come un simile munizionamento non sia utilizzato nelle esercitazioni militari e, di conseguenza, nei poligoni di tiro italiani. In caso contrario, infatti, i casi di malattia sarebbero in costante e vertiginoso aumento. è importante che si faccia piena chiarezza su questo aspetto – conclude Buccoliero - sul quale inconsapevolmente o deliberatamente si tende a fare confusione, puntando il dito contro centri di esercitazione, come il poligono di Torre Veneri, dove viene utilizzato munizionamento di tutt’altro tipo rispetto a quello impiegato, nel recente passato, nei conflitti all’estero».