di Paolo Franza
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>UGENTO (dal nostro corrispondente)</strong> | «Peppino per noi è
stato ed è sempre un amico, indimenticabile». È
iniziato con questa dichiarazione fatta dal presidente del Consiglio,
<strong>Biagio Marchese</strong>, il primo consiglio comunale in memoria di Peppino
Basile, consigliere dell’Italia dei Valori venuto a mancare
tragicamente la notte tra il 14 e il 15 giugno scorsi, massacrato con
19 coltellate mortali.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il presidente ha continuato il discorso
preparato per il giorno dei suoi funerali ma, per un invito fatto
dal presidente della Provincia e dal sindaco, per evitare delle
strumentalizzazioni e per concludere i funerali nella più
decente maniera e nel massimo rispetto del consigliere Basile, ha
ritenuto ritirare l'iniziativa non leggendo quindi quanto aveva
preparato, facendolo durante il consiglio però. Ha continuato
il suo discorso: «A te, amico mio, è successo e nel modo
più assurdo e devastante. Se questa terribile sorte fosse
capitata ad uno qualunque dei tuoi concittadini, tu ora saresti
certamente in quest'aula, o per le strade della nostra città
ad urlare giustizia. Noi oggi la urliamo a modo tuo, ma la chiediamo
con forza, invitiamo, chiediamo che le forze dell'ordine lavorino
con impegno, che nessuno taccia, che la giustizia sia tale e che chi
ha sbagliato paghi. Per le strade di Ugento ci sono anche i muri
tappezzati su cui hai scritto: «Ugento, sostieni un tuo
figlio». Guarda questa piazza, la sera dei funerali,
quest'aula oggi. Guarda la tua Ugento, guarda la tua gente, che mai
ti ha sostenuto così tanto come in questo momento, e non sarà
un fuoco di paglia, ma sarà un sostegno costante, vero, che
non troverà pace, fin quando non sarà fatta giustizia».
Ha concluso poi con un invito: «Il mio invito mira ad un
massimo rispetto nei confronti di Peppino, e nella speranza che si
arrivi ad avere al più presto la giustizia che merita».
Subito dopo si è tenuto un minuto di silenzio. La parola poi è
passata al consigliere <strong>Gianfranco Coppola</strong> dell’Italia dei Valori il
quale ha iniziato il suo discorso dicendo: «Mi ritrovo oggi
orfano del mio candidato sindaco Peppino Basile, che sino a pochi
giorni fa sedeva qui al mio fianco per onorare, assieme a me, il
mandato popolare che ci è stato conferito». Parole
pronunciate con le lacrime agli occhi. Poi si rivolge al sindaco
dicendo: «Mi rammarica il fatto di collaborare con gli
inquirenti al fine di risolvere definitivamente questo giallo, che
ogni giorno di più ci attanaglia. E visto che lei non ha
avuto il tempo e la passione di farlo, oggi in questa seduta lo dico:
chi sa, parli, chi ha visto o sentito, notato qualcosa che in
apparenza potrebbe sembrare banale, ma che non lo è ai fini
delle indagini in corso, si rechi dagli inquirenti da cittadino
onesto e pulito. È nostro dovere collaborare, smascherare gli
assassini ed eventualmente anche i mandanti di tale tragico delitto.
Lo dobbiamo alla famiglia e alla nostra comunità, perché
lui si sentiva nostro figlio, si sentiva popolo». Il
consigliere ha poi concluso: «Oggi occorre ribadire questi
pensieri e questi concetti con più forza e convinzione. È
l'impegno che tutti noi possiamo prendere, auspicando, in questa
incertezza che ci sovrasta attualmente, la collaborazione fattiva,
ritenendo che in questa fase potrebbero essere importanti anche gli
elementi meno significativi. Non come fiaccolate o altro, ma come
attenzione e tensione morale a non cancellare o rimuovere dalla mente
quanto accaduto ed agendo di conseguenza ognuno secondo la propria
coscienza».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">La parola è passata poi al consigliere di
opposizione, <strong>Angelo Minenna</strong> (Pdci), che ha aperto dicendo: «Non
sta a noi giudicare aspetti della vita privata di Peppino Basile,
come si è fatto in questi giorni, né la sua condotta
politica. Saranno poi i posteri, se non addirittura la storia ad
esprimere un giudizio giusto ed uguale per tutti». Ha concluso
con il saluto che i comunisti di Ugento hanno voluto tributare a
Basile: «Caro Peppino, preferivi la fattività in
politica. Grazie per il bene che hai fatto per la nostra città.
Grazie, Peppino». Il microfono è passato, poi, a
diversi consiglieri. Il consigliere <strong>Graziano Greco</strong> ha dichiarato: «Ha
lasciato un vuoto importante e mi auguro al più presto che i
barbosi assassini vengano consegnati alla giustizia, perche non
meritano alcun tipo di comprensione».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il sindaco, <strong>Eugenio Ozza</strong> (Pdl), dal
canto suo, ha aperto il discorso con queste parole: «Provo
emozione e commozione affrontando un consiglio comunale nel quale
viene a mancare per tragici fatti Peppino Basile» continua. «Se
lui fosse vivo, non sarebbe sfuggita l’offesa arrecata al suo paese
che non meritava questo». Il sindaco a conclusione del suo
discorso, si rivolge ai divulgatori di informazione facendo delle
accuse: «Alcune affermazioni, giornalisti e commentatori
televisivi, offendono gravemente la dignità di questo paese,
offendendo anche Peppino Basile», con questa frase si rivolge
in particolare ad una televisione locale in merito ad una
trasmissione a lui dedicata, nella quale il sindaco fu invitato, ma
non accettò l’invito promettendo che avrebbe convocato una
conferenza stampa.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ad unanimità è stato
eletto il nuovo consigliere, che occuperà la poltrona di
Peppino Basile, dopo la votazione quindi, è toccato a
<strong>Salvatore Riso</strong> prendere il suo posto nell'assise comunale:
«Nell’imbarazzo generale dico buon riposo a Peppino e
buonasera a tutti». Dopo i dovuti saluti come nuovo consigliere
ha continuato il discorso in memoria di Peppino: «Purtroppo,
per me, Peppino andava protetto perche era troppo esposto. Spero che
il silenzio di Peppino sia assordante per le nostre coscienze, ci
pervada la sua onestà intellettuale, la moralità e
l’impegno politico pulito». Infine, ha concluso il suo
discorso con un invito: «Impegniamoci a trasmettere più
passione per la vita».</p>