LECCE | Si continua a parlare dell’emergenza rifiuti che ha coinvolto il Salento in questi giorni e che sta pian piano tornando alla normalità. Interviene il consigliere regionale, Antonio Maniglio, del Pd. «Gli amici del centrodestra sembrano proprio dispiaciuti che nelle strade del Salento non si stia più accumulando la spazzatura. Non si spiega diversamente la rabbiosa reazione all’accordo sottoscritto in Prefettura. Purtroppo per loro, però, i sindaci salentini, di entrambi gli schieramenti, e i cittadini di Ugento, Presicce e Acquarica sono molto più responsabili e ragionevoli e hanno condiviso il lavoro di Provincia e Regione. Non so se siamo ancora in tempo a fermare le polemiche distruttive artatamente messe in piedi, ma da parte del Pd è obbligatorio sottolineare alcuni dati di fatto. Pellegrino, anzitutto, è in assoluto l’unica persona che non ha alcuna responsabilità per l’emergenza che si creata. E se i diversi interlocutori, a cominciare da Fitto, avessero ascoltato i suoi suggerimenti quando, ad esempio, proponeva di non chiudere Nardò, forse la situazione dei rifiuti nel Salento non sarebbe giunta sulla soglia di una emergenza rovinosa. E il piano regionale dei rifiuti? Davvero ci vuole un’overdose di faccia tosta da parte dei colleghi di Fi per tentare di nascondere le loro pesanti responsabilità. Palese e Baldassare, che parlano di fantomatici ritardi da parte di Vendola, dovrebbero spiegare i motivi per i quali Fitto deliberò il piano nel marzo 2001 ma firmò i bandi per gli impianti solo nel dicembre 2004. Ben 45 mesi, quasi 4 anni, dopo il varo del piano. Ma Fi su questo tace. Così come tace su quelle gestioni commissariali segnate da “nerzia e inefficienza: in tredici anni non è cambiato nulla. Il piano regionale dei rifiuti è stato un fallimento. Una gestione, quella di Fitto in particolare, che ha evidenziato una non corretta gestione amministrativa, con una totale assenza di pubblicità, concorrenza e trasparenza nell’attribuzioni di incarichi esterni. Questo dicono i dati della gestione Fitto: dal 2000 al 2005 si è speso 1 milione e mezzo per collaborazioni, e solo 1 milione per la raccolta differenziata, e dal 2002 al 2004 ben 6 milioni di euro per consulenze esterne. Chi scrive parole così impietosamente documentate sul fallimento della gestione commissariale nel periodo 2000-2005? No, non è un dossier del Pd. È la relazione della Corte dei Conti dell’aprile 2007. Ecco da dove nascono i problemi dei rifiuti in Puglia: da errori e ritardi accumulati negli anni, dal contenzioso tra imprese che ha rallentato l’esecuzione delle opere, da incidenti di percorso come il ritrovamento a Ugento di rifiuti pericolosi che hanno richiesto un’azione di bonifica. Ecco perché ci vorrebbe maggiore sobrietà nelle parole e nei comportamenti unità alla capacità di avanzare proposte e contribuire a risolvere i problemi, e non la ricerca della rissa continua. Noi ci auguriamo che anche in vista della scadenza dell’ordinanza di Vendola non prevalga l’atteggiamento di chi sta sulla riva del fiume ad attendere che scoppi il disastro. Una forza di governo, anche se dall’opposizione, ha il dovere di avanzare proposte e indicare soluzioni; se al contrario prevarrà la logica del tanto peggio tanto meglio ne prenderemo atto ma non consentiremo a nessuno di alimentare campagne offensive e di denigrazione, anche personale, verso persone perbene e uomini di governo integerrimi come Vendola e Pellegrino».
Il consigliere regionale del Pdl, Saverio Congedo si interroga su qual’è il vero pellegrino. «Dai resoconti dell’infelice conferenza stampa del presidente Pellegrino sulla questione rifiuti, apprendiamo che egli avrebbe sostenuto la tesi per la quale Vendola non avrebbe fatto altro che attuare in materia il piano Fitto, cui peraltro indirizza ormai scontatissimi elogi. Noi in verità ricordiamo - prosegue Congedo - un altro Pellegrino che, in un’intervista del 16 settembre 2007, da un lato lamentava i gravi ritardi da parte di Vendola nell’attuazione di quel programma, dall’altro contestata allo stesso Vendola di avere tagliato da quel piano i termovalorizzatori pubblici, senza i quali non si completa il ciclo di smaltimento, e dichiarava financo la propria disponibilità ad ospitare nella nostra Provincia un termovalorizzatore privato. Dispiace che il secondo Pellegrino abbia perso l’occasione della bella figura che gli avrebbe fatto fare il primo, non rivendicando le verità d’allora per sostituirle con le inesattezze di oggi. Delle due l’una: o, da galantuomo d’antico stampo, è stato troppo buono con Vendola, che non se lo merita affatto, o si è messo a sbagliare proprio quando i fatti gli stavano dando ragione, per di più con una caduta di stile che non s’addice al galantuomo di cui sopra, minacce di querele comprese. Quanto alla questione rifiuti, è intollerabile l’auto-incensazione di chi l’ha determinata e non la ha affatto risolta, che dovrebbe limitarsi a ringraziare in ginocchio i sindaci soprattutto di centrodestra che, a differenza di quanto normalmente fa la sinistra, hanno fatto prevalere gli interessi generali a quelli di parte.
Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia alla Regione Puglia, sottolinea che «quella sui fucili era una evidente metafora, ma comprendiamo che l’assessore Losappio abbia perso il senso dell’umorismo. Perché oggi, pur senza parlare di fucili e assolutamente fuori da ogni metafora, a mettere al muro lui e il Governo regionale ci pensa il loro collega di maggioranza Mineo che alza le barricate e minaccia proteste di piazza contro ogni ipotesi di ulteriore trasferimento nelle discariche tarantine dei rifiuti dei Bacini leccesi. Noi ci limitiamo - prosegue Palese - a denunce politiche e metafore e veniamo falsamente accusati dal centrosinistra di gestire cabine di regia che avrebbero fomentato piazze e proteste. Il collega Mineo mette nero su bianco oggi in un comunicato stampa che è pronto in prima persona a far scendere in piazza i tarantini e ad organizzare proteste di sindaci. Losappio ora che dice? La verità è che fucili o non fucili, da tre anni e mezzo Vendola e Losappio continuano a prendere in giro i cittadini; gli impianti non sono pronti per i loro ritardi e le discariche continuano a crescere, ad essere ampliate e prorogate (è di oggi la proroga di Cavallino) mentre il Piano Fitto prevedeva di chiuderle. E questa situazione andrà avanti almeno per un altro anno. Nel frattempo temiamo che purtroppo i cittadini saranno sempre più esasperati perché continueranno a vedere aumentare le tasse sui rifiuti e i rifiuti per strada. A parti invertite siamo certi che fuori da ogni metafora se al Governo della Regione ci fosse stato il centrodestra quella dei giorni scorsi ad Ugento sarebbe diventata una sorta di guerra civile».
In riferimento alle affermazioni di Palese, che ha dichiarato a proposito di Pellegrino e Vendola che «la prossima volta la gente li aspetterà con i fucili», interviene anche Teresa Bellanova. «Quella dell'esponente del Pdl è un'affermazione gravissima, e dire che si trattava di una "metafora" non ne diminuisce la portata negativa: il richiamo ai fucili ci riporta, infatti, ai tempi bui della storia politica del nostro Paese. La politica dovrebbe essere, invece, un nobile esercizio di costruzione e soluzione dei problemi. Se l'emergenza rifiuti è stata risolta grazie al confronto e al dialogo, non si può dire lo stesso della crisi del buon gusto e della ragione che ha fulmineamente colpito il consigliere Palese».
Ma An non si ferma e continua a sostenere che il problema ritornerà. «È chiaro a tutti che, la soluzione adottata per superare l’emergenza rifiuti, è solo un espediente per prorogare nel tempo il problema». Sono le parole di Roberto Tundo, dirigente nazionale di An. «Al di là di alcune entusiastiche dichiarazioni, nell’incontro tenutosi nella Prefettura di Lecce, sono emersi soprattutto i ritardi accumulati dalla Regione Puglia nel dare vita al fantasioso piano rifiuti voluto da Nichi Vendola, è previsto che fra due anni il 50 per cento dei rifiuti prodotti sarà selezionato dalla raccolta differenziata, quando ancora oggi, in Puglia, solo il 10 per cento dei rifiuti non viene avviato in discarica. Quindi, l’emergenza dei rifiuti nell’Ato 2 e nell’Ato 3 della provincia di Lecce è stata superata in modo strano, continuando a smaltirli nella discarica Burgesi di Ugento. Intanto ha fatto il giro dell’Italia, con servizi su tutti i mezzi di informazione (da You Tube a Canale 5) la notizia del Salento sommerso dai rifiuti, con danno all’immagine turistica. Altro che notti bianche di cui, fuori della Puglia, nessuno è sembrato interessarsene. Ora che gli animi si sono calmati, e solo ora, poiché non volevamo speculare sulla rabbia dei cittadini, si manifesta la protesta della destra che nelle giornate di sabato e di domenica porterà in piazza la denuncia contro il malgoverno regionale che alimenta il partito delle discariche. Si comincia oggi, sabato 10 gennaio, con un volantinaggio a Galatone nell’area del mercato settimanale. Interverranno fra gli altri, insieme al sottoscritto, il componente dell’assemblea nazionale di An Giuseppe Stamerra ed il dirigente nazionale di Azione Giovani Egidio Muci e con un altro volantinaggio a cura del circolo Nuova Italia al mercato settimanale di Sannicola. Domenica mattina, l’azione di protesta continuerà ad Alliste, Cannole, Casarano, Castrignano del Capo, Maglie, Melissano, Racale, Scorrano, Sogliano Cavour e Tuglie.