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BOTRUGNO | Indici puntati verso il sindaco di Botrugno, Silvano Macculi. Che ora è invitato dai componenti del coordinamento delle opposizioni di centrosinistra a dimettersi. Lo chiedono i componenti dei gruppi consigliari di centrosinistra Salvatore Piconese (di Uggiano la Chiesa), Massimo Monteduro (di Minervino di Lecce), Walter Nutricato (di Santa Cesarea Terme), e Alfio Bolognino (di Poggiardo). Secondo loro, Macculi nel suo paese non avrebbe mai adottato il sistema della raccolta differenziata per arginare l'emergenza rifiuti, tant'è che ora ne chiedono le dimissioni da presidente dell'Ato Lecce 2. «Di fronte all'attuale crisi della gestione dei rifiuti alimentata dalle amministrazioni comunali guidate dal Pdl e dai vertici regionali e nazionali del centrodestra contro la Giunta regionale di Nichi Vendola - sottolineano - critichiamo il comportamento del sindaco di Botrugno, Silvano Macculi, il quale non ha mai attivato la raccolta differenziata porta a porta, neppure nel suo comune, ignorando qualsiasi sollecitazione all'avvio di un ciclo virtuoso nell'intera gestione dei rifiuti sul territorio. Per questo motivo, chiediamo a Macculi le sue dimissioni da presidente dell'Ato Lecce 2». Secondo il gruppo, il centrodestra starebbe puntando alla riapertura di Castellino, a Nardò: «Denunciamo la cinica determinazione di alcuni sindaci del Pdl, che assumono atteggiamenti disfattisti, proponendo fra l'altro, la riapertura della discarica di Nardò». E allora, cosa fare di fronte a un'emergenza? Ecco la soluzione che propongono: «I sindaci dell'Ato Lecce 2 dovrebbero intensificare la raccolta differenziata «spinta», così come previsto dalla normativa regionale e nazionale». Poi concludono con un invito: «Occorre organizzare, insieme alle aziende responsabili del servizio, veri e propri centri di raccolta temporanei per i Rsu, presso le aree limitrofe al centro cittadino mediante l'utilizzo di container mobili o similari, al fine di ovviare alla situazione di emergenza dei prossimi quattro giorni».