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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 06/01/2009 | POLITICA
LA SINTESI | «Il presidente della Regione Puglia doveva incontrare Eugenio Ozza»
«Gravissima la scelta del Governatore Vendola».
Solidarietà verso il sindaco e cittadini di Ugento
Attraverso delle lettere aperte Pasquale Gaelati, Giuseppe Venneri, Rocco Palese, Raffaele Bandassarre, Mario Vadrucci, Roberto Ruocco, Ugo Lisi e Salvatore Piconese, si esprimono sull’«emergenza rifiuti», situazione che sta coinvolgendo tutto il basso Salento.

LECCE | Intanto iniziano ad arrivare lettere di solidarietà, consensi e dissidie. Il consigliere provinciale, Pasquale Gaetani, esprime solidarietà all’amico sindaco Eugenio Ozza, vittima di una vergognosa strumentalizzazione politica. «Il primo cittadino di Ugento ha il diritto-dovere di far conoscere ciò che la sua comunità pensa delle scelte politico-amministrative che la riguardano nel momento in cui vengono emesse. Altro che fomentatore di folla, - sottolinea Gaetani - Eugenio Ozza ha soltanto preso atto dell’indisponibilità dei suoi concittadini veder espandersi ulteriormente la discarica di Burgesi con pericolosissime sopraelevazioni. È innegabile che dinanzi al rispetto che la Regione dimostra nei confronti della comunità di Nardò, per la quale non si parla mai della riapertura della discarica di Castellino, quand’anche ci siano gli spazi per poterlo fare, soprattutto in questa fase di emergenza, i cittadini di Ugento e Gemini vengano considerati, invece, cittadini di serie B, cittadini per i quali non si nutre alcun rispetto. Che modo è di governare sulla testa delle comunità che si amministrano? Da parte del sottoscritto non c’è alcuna volontà di strumentalizzare politicamente la vicenda, che è una vicenda difficile, complessa, complicata. Tuttavia perché Vendola non è venuto qui ad Ugento a spiegare i motivi della sua ordinanza? Perché si sente in dovere di andare a Taranto a parlare dell’Ilva e del suo inquinamento ambientale e non ritiene doveroso, invece, scendere ad Ugento per spiegare il motivo delle sue decisioni, decisioni prese sulla pelle e sulla salute altrui? E questa mancanza di rispetto umano che si contesta al Governatore di Puglia, in questo momento. Della sua non lungimiranza politica sono i fatti ad averne già dato prova. La decisione di non ricevere il sindaco è ancora più grave ed offende non soltanto la comunità di Ugento, ma tutti i sindaci del basso Salento che stanno vivendo in queste ore una difficile situazione ambientale. Piuttosto che dividersi in fazioni politiche, forse sarebbe il caso di fare fronte compatto e dimostrare, tutti, un po’ più di buonsenso.

 

«Mai come in questi giorni è necessario manifestare un alto senso di responsabilità per superare un momento difficile, che rischia di produrre conseguenze nocive sul versante ambientale e sanitario»: è l'appello che lancia il sindaco di Gallipoli Giuseppe Venneri alla sua cittadinanza a commento del manifesto fatto affiggere in città ieri mattina e con cui si invita la comunità ionica a potenziare l'attività di differenziazione dei rifiuti e ad evitare il continuo conferimento presso i cassonetti pubblici della raccolta di nettezza urbana. «Siamo in emergenza – ha dichiarato il primo cittadino – e quindi è necessario che ciascuno, nel territorio, faccia la sua parte per evitare ulteriori conseguenze dannose che vadano a incrinare ulteriormente equilibri già precari. Ho invitato la cittadinanza a osservare alcune precauzioni perché la nostra città possa dare il suo contributo, in termini di responsabilità, in una vicenda a dir poco delicata». Il sindaco in questi giorni ha compiuto i passi istituzionali per tutelare il suo territorio da una questione che rischia di avere serie complicazioni soprattutto per una realtà altamente turistica quale Gallipoli. «Ho informato dello stato di disagio in cui versa Gallipoli – ha proseguito il sindaco – le Istituzioni direttamente coinvolte in questa vicenda, vale a dire la Regione, la Provincia e la Prefettura di Lecce e il dipartimento generale della Protezione Civile, segnalando loro i rischi ambientali e sanitari che stiamo correndo e soprattutto manifestando la necessità di individuare con tempestività ulteriori allocazioni in cui conferire e smaltire i rifiuti. La tempistica giocherà un ruolo prioritario per risolvere una vicenda già di per sé assai complessa. Mi auguro sinceramente che le autorità preposte trovino, nell'interesse di tutto il nostro territorio, una soluzione rapida e soprattutto efficace perché procrastinare la soluzione de lproblema significa essenzialmente se non esclusivamente acuirlo».

 

Sulla questione «rifiuti» si esprimono, con un comunicato congiunto, anche Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia della Regione Puglia, Raffaele Bandassarre e Mario Vadrucci entrambi consiglieri regionali. «L’assessore Losappio esprime la più totale irresponsabilità politica e istituzionale del Governo regionale e Vendola ricorda sempre più Bassolino. Da circa tre anni continuiamo a lanciare allarmi, specie nel Salento, ma ogni volta che abbiamo parlato di emergenza siamo stati attaccati, chiamati sabotatori, derisi e ignorati da Losappio e compagni. Oggi che purtroppo tutto quello che dicevamo si sta verificando, Losappio cerca pure di accusare noi. Lui sa bene che il 23 gennaio del 2002, quando sul Burp fu pubblicato il Piano rifiuti Fitto, cominciò la fine di un sistema di smaltimento basato solo sull’emergenza e sul continuo ricorso alle discariche. Quel Piano suddivideva la Puglia in dieci bacini e non prevedeva necessariamente la realizzazione di termovalorizzatori, ma richiedeva al mercato, tramite i bandi, le migliori soluzioni tecniche per lo smaltimento ed il riutilizzo dei rifiuti finalizzato alla chiusura del ciclo. Non è un mistero e non è un caso se quei bandi furono impugnati anche da alcuni imprenditori che, nel frattempo, gestivano le discariche. Il che dimostra che Losappio oggi mente. La graduale chiusura o dismissione delle discariche della Puglia, quindi anche del Salento, non è certo merito del Commissario Vendola: era invece prevista dal Piano Fitto e andava di pari passo con le previsioni di entrata in funzione degli impianti i cui contratti Vendola ha firmato con quasi due anni di ritardo. Quando a giugno 2005 Vendola subentrò a Fitto trovò tutte le gare concluse e, nella maggior parte dei casi, l’avvenuta aggiudicazione alle aziende vincitrici. Nonostante il Tar avesse già rigettato gran parte dei ricorsi, Vendola non firmò i contratti cominciando a farlo solo nell’autunno del 2006. Nel frattempo unico atto ascrivibile al Governo Vendola fu la follia ideologica con cui venne cambiato il piano dei rifiuti di Fitto, con la soppressione dei termovalorizzatori e la assurda previsione che la Puglia in pochi anni dovesse raggiungere la quota del 55 per cento di raccolta differenziata. Con l’aggravante che, mentre non firmava i contratti per gli impianti pubblici, il Commissario Vendola ad ottobre del 2006 decise, non si sa perché, di autorizzare in fretta e furia l’entrata in funzione e l’utilizzo per il solo bacino Lecce 2 del costoso, inutile, mal funzionante e privato impianto di biostabilizzazione della Sud Gas di Poggiardo che da solo faceva lievitare i costi di smaltimento di quel Bacino di 6 milioni di euro l’anno. Le scelte del Commissario Vendola di firmare i contratti con enorme ritardo e parallelamente di autorizzare impianti privati come quello della Sud Gas, non si può dire che non abbiano danneggiato i cittadini e agevolato solo i gestori privati delle discariche. Ne deriva che mentre la Giunta e il Commissario Fitto hanno lasciato pronti per la firma gli atti per uscire dall’emergenza e chiudere il ciclo dei rifiuti con impianti pubblici, la Giunta e il Commissario Vendola hanno rallentato quel processo e ad oggi l’emergenza non è finita, le discariche, in gran  parte private, restano l’unica modalità di smaltimento dei rifiuti e la Puglia di Vendola è come  la Campania di Bassolino.

 

Il presidente del gruppo consiliare An e Pdl alla Regione Puglia, Roberto Ruocco, ha sottolineato: «Il Salento come Napoli», questo il titolo del principale quotidiano pugliese, noto per la sua meritoria prudenza. «La verità è che a rischio Campania, in materia di rifiuti, è gran parte della Regione Puglia. È soltanto di poche settimane fa – continua Ruocco - l’allarmata denuncia in tal senso del presidente della Provincia di Bari, Ma se parte della Puglia è ormai palesemente a rischio Campania, crediamo che Vendola e Losappio farebbero bene ad evitarci la vergogna rappresentata dal permanere nelle posizioni di vertice di quella Regione di personaggi come Bassolino e Iervolino, che li hanno soltanto anticipati nello stesso fallimento. E comunque non capiamo perché,  - conclude Ruocco - di fronte alla vergogna di queste ore, Losappio non debba ricevere lo stesso trattamento del povero Saponaro, sostituito senza un grazie insieme al suo Coordinatore per colpe pesanti innegabili, ma non maggiori. Sarebbe, quantomeno, un segnale di distensione verso le popolazioni in rivolta». mentre nelle stesse ore gli stessi rischi del Salento sono stati corsi dalla capitanata e sventati soltanto dal decisionismo della nuova amministrazione provinciale di Foggia. Che si giungesse a tanto noi lo andiamo profetizzando fin da quando Vendola ha irresponsabilmente rallentato e mutilato il piano Fitto, in attesa di fuggire dalle proprie responsabilità millantando la fine di un’emergenza che stava soltanto iniziando. Ed è intollerabile che l’assessore Losappio, reduce sull’argomento da una relazione in consiglio regionale e da successive dichiarazioni auto-apologetiche tanto trionfalistiche quanto palesemente menzognere, cerchi di cambiare discorso scaricando sul sindaco di Ugento e sul Pdl colpe che sono soltanto di un governo regionale che in materia di rifiuti ha sbagliato tutto, da una previsione stratosferica, e puntualmente mancata, di incremento della differenziata a quella dei tempi per la realizzazione di impianti che peraltro, privati della termovalorizzazione o dei suoi sostituti, comunque non chiuderanno il ciclo di smaltimento.

 

Anche Ugo Lisi, onorevole della Camera dei Deputati, esprimere solidarietà al sindaco ugentino. «Ad Eugenio Ozza, impegnato in questi giorni in una civile battaglia a sostegno e salvaguardia della propria comunità cittadina, e, soprattutto, al centro di un incomprensibile attacco da parte di chi, invece, avrebbe il dovere morale di collaborare al suo fianco per risolvere il problema della collettività civica di Ugento e della sua frazione Gemini,  giungano le mie più sentite manifestazioni di solidarietà e appoggio. È di una gravità inaudita l’indisponibilità del Governatore di Puglia e Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, Nichi Vendola, a ricevere il primo cittadino di questo comune del Sud Salento. Chiunque conosca Eugenio Ozza sa perfettamente quanto il buonsenso e l’animo cordiale siano tratti distintivi della sua persona, del suo carattere e della sua azione. Lungi dall’esasperare gli animi, tutti sappiamo come il Sindaco di Ugento stia lavorando per smussare gli animi e le tensioni esagitate. Che il Presidente della Regione si rifiuti di riceverlo è gravissima testimonianza non soltanto dell’incapacità di ascoltare, ma anche della volontà di non risolvere le vicende con il consenso delle persone che subisco gli effetti delle sue scelte. Scelte che appaiono a tutti incomprensibili».

 

«L'attuale crisi della gestione dei rifiuti è un vero e proprio piano di delegittimazione della Giunta Regionale guidata da Nichi Vendola, da parte della nomenclatura del centrodestra salentino, a partire dai singoli sindaci – vassalli che svolgono un ruolo di primo piano nell’Ato Le/2 e Le/3. L’ordinanza del Sindaco Ozza, - sottolinea Salvatore Piconese, Capogruppo Consigliare «Uggiano Cambia» - così come la campagna di veleni orchestrata dalle amministrazioni comunali guidate dal Pdl, nutre sentimenti di chiara strumentalizzazione politica in vista delle prossime tornate elettorali previste nella primavera del 2009 e 2010. Tant’è che proprio la richiesta di Sospensiva avanzata dal Comune di Ugento è stata bocciata dal Tar di Lecce, il quale ha stabilito che l’ordinanza del governatore Vendola risponde interamente all’emergenza. A ciò di aggiunge la sollecitazione del presidente dell’Anci Lamacchia a rimuovere i blocchi dalla discarica “Burgesi” a Ugento. Un quadro che dimostra il chiaro isolamento di una parte politica, che specula sul futuro delle proprie comunità per fini esclusivamente elettoralistici. Sarebbe, infatti, interessante sapere dove era questa classe dirigente negli anni scorsi e all’epoca del Governo Fitto, e soprattutto che cosa realmente ha fatto nei propri comuni: ha avviato la raccolta differenziata? E se è stata avviata quali sono realmente i risultati? Di fronte a tale sconcerto umano e politico, ognuno dovrebbe farsi un proprio esame di coscienza, è cogliere il lavoro della giunta Vendola come l’unico elemento di innovazione e avanzamento nella gestione dei rifiuti avvenuto negli ultimi anni nella Regione Puglia. Il gruppo consigliare «Uggiano Cambia» chiede al sindaco Luigi Licci di evitare forme di coinvolgimento irresponsabile prendendo così le distanze dai sindaci agitatori, perseguendo, invece, nell’immediato l'avvio della raccolta differenziata porta a porta, con la convocazione di un consiglio comunale aperto che informi la cittadinanza di Uggiano e Casamassella sulla reale situazione paradossale venutasi a creare negli ultimi giorni nel Sud Salento, e sull'importanza di un nuovo modello di raccolta dei rifiuti sul territorio».

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