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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 01/01/2009 | ATTUALITÀ
ECONOMIA | «Chi promette il 70, 80 per cento in meno non può garantire serietà e qualità»
Saldi invernali in tempo di crisi economica?
La Confesercenti raccomanda i consumatori
Inizieranno il prossimo 3 gennaio i tanto attesi saldi invernali nella città di Lecce e in provincia e dureranno fino al 28 febbraio. Dopo un 2008 caratterizzato dalla forte crisi economica, c’è chi si lamenta dell’avvio in ritardo degli affari commerciali.

LECCE | Sta per partire anche quest’anno la stagione dei saldi invernali. Un momento tanto atteso dagli italiani, per via della crisi economica che ha investito anche il tacco d’Italia. Infatti, proprio il 3 gennaio, partiranno i saldi nel Salento. La Confesercenti di Lecce si esprime proprio in merito all’inizio dei saldi che termineranno il 28 febbraio. «Dopo un autunno caldo, con conseguente ritardo dell’avvio delle vendite di capi invernali e di fronte ad un clima finanziario nazionale ed internazionale tutt’altro che tranquillizzante, quest’anno i saldi saranno soprattutto anti-crisi. Le vendite scontate rappresenteranno infatti per gli esercenti una sorta di ultima spiaggia per tentare di contenere le perdite e per i consumatori un’occasione per acquistare a prezzi accessibili. D’altra parte, - prosegue Salvatore Santese, presidente provinciale di Confesercenti - in questo contesto dominato dall’incertezza, l’atteggiamento dei consumatori è improntato ad estrema cautela nelle spese, e quello delle vendite di fine stagione è sempre un momento favorevole per le famiglie alle prese con la difficoltà di quadrare il reddito. Per i commercianti, invece, è l’occasione per alleggerire i pesanti magazzini e tentare la chiusura dei conti della stagione, sempre più scoraggianti per l’aumentare dei costi fissi, a cominciare dagli affitti, l’insostenibile pressione fiscale ed il calo di fatturato dovuto alla contrazione dei consumi. In questi ultimi anni, il settore commerciale ha limato i ricarichi con senso di responsabilità, viste le difficoltà della clientela e il cambio delle priorità di spesa del consumatore. In ogni caso, - conclude Santese - come ogni anno, le raccomandazioni, per i consumatori, rimangono le stesse di sempre: frequentare i negozi abituali dove si conoscono prodotti e prezzi reali e quindi la veridicità degli sconti; diffidare dei super-sconti poiché chi promette il 70, 80 per cento in meno non può garantire serietà e qualità».

 

 

«Sarebbe stato più sensato anticiparli, vista la grave situazione economica in cui versa il nostro Paese e la drastica riduzione del potere di acquisto delle famiglie, così come è avvenuto nella maggior parte dei paesi europei». A dichiararlo è Mario Epifani e Monica Raho, entrambi responsabili della Federconsumatori di Nardò. «Sarà quindi una stagione di saldi molto fredda, caratterizzata da una maggiore cautela e prudenza, da parte delle famiglie, rispetto allo scorso anno. Solo 10 milioni e 800mila famiglie saranno interessate dai saldi, pari al 45 per cento. Infatti, malgrado molte di queste, a causa della profonda crisi economica, abbiano rinviato gli acquisti al periodo dei saldi, questi ultimi subiranno un vero e proprio collasso. Come le spese natalizie sono crollate di oltre 2 miliardi, così la spesa per saldi si attesterà, rispetto al 2008, anziché a 4 miliardi e 932 milioni di euro a circa 3 miliardi e 428 milioni di euro, cioè il 30 per cento in meno. Con una spesa di 317 euro per ogni famiglia coinvolta, pari a 122 euro pro capite. La raccomandazione più importante che rivolgiamo ai consumatori che, comunque, si apprestano ad effettuare i propri acquisti in saldo è di verificare oggi, prima della partenza dei saldi, il prezzo pieno del prodotto che si intende comperare, se possibile, anche fotografandolo con il telefono cellulare per avere una testimonianza certa. Solo in questo modo sarà possibile valutarne la reale convenienza». Ecco alcuni preziosi consigli della Federconsumatori di Nardò per orientarsi negli acquisti in saldo: non fermatevi mai davanti alla prima vetrina, girate più negozi, confrontate i prezzi e, in ogni caso, orientatevi verso beni o prodotti che vi servono veramente; diffidate dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non vi consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60 per cento; i prodotti venduti a saldo devono essere sì di fine stagione, ma di questa stagione, non di quelle passate. La merce di risulta o di magazzino non può essere mescolata con i prodotti in saldo, ma dovrà essere venduta separatamente; occhio al cartellino. Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto; non esiste l' obbligo di far provare i capi, ciò è a discrezione del negoziante. Il nostro consiglio è, comunque, quello di diffidare nel caso di capi di abbigliamento che si possono solo guardare ma non provare; i commercianti in possesso del Pos hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat; conservate sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non «conforme», in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato; problemi o «bufale» devono essere subito denunciate ai vigili urbani, all'ufficio comunale per il commercio o presso la sede di Nardò della nostra associazione dei consumatori, sita in via Aldo Moro al civico 34, che ha istituito ad hoc ed attivato lo sportello «Sos Saldi», dove segnalare eventuali comportamenti scorretti dei negozianti a seguito di acquisto di prodotti in saldo.

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