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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 30/12/2008 | POLITICA
DISCARICA | «Oggi sono gli ugentini a dover pagare prezzi salati, a chi toccherà domani?»
Rifiuti, «Il governo ha fatto più del dovuto».
Poli e Lisi: «A chi toccherà domani pagare?»
Adriana Poli Bortone, senatrice del Pdl, Ugo Lisi, coordinatore provinciale di An, Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia della Regione Puglia, insieme a Raffaele Baldassarre e Mario Vadrucci, consiglieri della Regione Puglia, discutono sulla discarica di Ugento.

UGENTO | Si continua a parlare di rifiuti nel Salento, in particolare della discarica Monteco di Ugento. A parlare è Adriana Poli Bortone, senatrice del Popolo delle Libertà e Ugo Lisi, coordinatore provinciale di Alleanza Nazionale. «L’ordinanza di Vendola è una vera e propria autodenuncia della sua incapacità ad affrontare il problema dei rifiuti in Puglia. Senza essere cassandre, mesi addietro, avevamo già detto che la Puglia rischiava di avere la stessa sorte della Campania. Soltanto l’arroganza di Vendola - continuano Poli e Lisi - ha potuto interpretare con gravissima superficialità quella che non voleva essere una critica ma soltanto un campanello d’allarme, sostenendo dapprima che non c’era l’emergenza e nello stesso tempo chiedendo poi la proroga del commissariamento che, invece, aveva detto di voler eliminare sin dalle sue prime battute della sua amministrazione. La strategia del tanto peggio-tanto meglio, così testardamente portata avanti, contro tutto e contro tutti, soprattutto contro ogni buonsenso, adesso presenta il conto, un conto salatissimo che non è giusto paghino le popolazioni ugentine. La scelta cervellotica di ampliare la discarica di Ugento rendendola sede di ulteriori conferimenti di altri ambiti territoriali, dimostra quanto il Governo regionale abbia in scarsa cura non soltanto il bene, ma anche la salute dei cittadini di questo comune del Sud Salento. Del resto solo a tanto si poteva arrivare nel momento in cui si è deciso di non costruire i termovalorizzatori, di rimandarne la loro entrata in funzione e di puntare tutto solo e soltanto sulla discarica. Ma quando gli spazi delle discariche si esauriscono, cosa succede? Dapprima si mendica alle discariche limitrofe… poi, quando anche queste rifiutano, si decide di sopraelevare le esistenti in spregio a qualsiasi logica di buon governo del territorio. Oggi sono gli ugentini a dover pagare un prezzo salatissimo alla decisione di non decidere tipica della politica del Governatore di Puglia in tutti questi anni. A chi toccherà domani? Quali altri cittadini saranno costretti a pagare l’insipienza amministrativa di questa Giunta? Si va avanti nell’affrontare il problema dei rifiuti così come nell’affrontare tante altre vicende delicate, che rappresentano il giusto discrimine tra la buona e la cattiva amministrazione solo e soltanto aggirando i problemi con l’ottica miope della sola emergenza quotidiana. Tutto il resto non conta. Tutto il resto non importa. Non interessa assolutamente chi sarà costretto a subire le scelte dell’oggi. Nessuna visione d’insieme delle tematiche. La politica del barcollare per non crollare. Ci chiediamo fino a quando. Nel frattempo è bene che la Giunta Vendola sappia che non saranno gli ugentini a pagare l’amaro conto di una politica della gestione dei rifiuti assolutamente dissennata. A meno che, ci sorge il legittimo dubbio, non sia questo un disegno politicamente cinico di creare problemi al governo nazionale. Sia chiaro a tutti i cittadini pugliesi - concludono - che la responsabilità esclusiva di una situazione che crea inquietudine nella popolazione di Ugento, Trani e di tante città pugliesi è da addebitare elusivamente alle incertezze ed all’irresponsabile gestione commissariale dell’attuale Presidente della Regione. Proprio per questo qualsiasi reazione delle cittadinanze, purtroppo, è giustificabile.

 

Anche Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia della Regione Puglia, insieme a Raffaele Baldassarre e Mario Vadrucci, entrambi consiglieri regionali, esprimono il proprio pensiero sui rifiuti, sostenendo che il governo e la protezione civile hanno fatto tanto, anche più del loro dovere. «Il partito delle discariche ringrazia il commissario, presidente Vendola per l’ennesima ordinanza con cui, in fretta e furia e in totale emergenza, autorizza la sopraelevazione della discarica Monteco di Ugento in assenza di studi sullo stato di inquinamento della falda e valutazioni ambientali e senza specificare chi pagherà i costi di quella sopraelevazione. Si arriva all’ultimo giorno utile ad adottare l’unica soluzione possibile spacciandola per inevitabile, quando già da ottobre Monteco aveva scritto alla Provincia di Lecce che Ugento sarebbe andata in esaurimento il 31 dicembre e se si fosse intervenuti subito ci sarebbe stato tutto il tempo per fare studi e valutazioni. Nella stessa ordinanza peraltro il Commissario Vendola ammette i ritardi nella realizzazione degli impianti per lo smaltimento e la chiusura del ciclo dei rifiuti nei Bacini Lecce 2 e Lecce 3 e scarica sulla Provincia di Lecce la responsabilità di trovare entro il 23 gennaio 2009 una soluzione transitoria allo smaltimento dei rifiuti dei due Bacini entro i limiti provinciali. Ma quale potrà mai essere? Intanto Vendola chiede con forza solo adesso al Governo nazionale di trasferire alla Puglia tramite la Protezione Civile i 5 milioni di euro destinati non all’impiantistica né ad una qualsiasi soluzione dell’emergenza salentina, ma a ristorare i Comuni dei Bacini Lecce 2 e Lecce 3 dei maggiori costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti in questi due anni. Costi dovuti solo a responsabilità del Commissario Vendola prima e della Regione Puglia poi, dovuti ai ritardi con cui Vendola ha firmato i contratti per gli impianti previsti dal Piano rifiuti (come oggi gli dice anche Pellegrino); alla inspiegabile, frettolosa, inutile, costosa decisione del Commissario Vendola di far passare i rifiuti del Bacino Lecce 2 dal biostabilizzatore Sud Gas di Poggiardo (passaggio che da solo ha fatto aumentare i costi di smaltimento di 6 milioni di euro l’anno). Maggiori costi dovuti al fatto che siccome non ci sono gli impianti, i rifiuti finiscono in discariche private e costose che periodicamente vanno in esaurimento e che vengono ampliate e sopraelevate come oggi quella di Ugento. Il Governo e la Protezione Civile dal 31 gennaio 2007 avrebbero potuto disinteressarsi di una Regione il cui Presidente in quella data chiese la fine della gestione commissariale dicendo incoscientemente che la Puglia era in grado di vedersela da sola e rinunciando così ai finanziamenti straordinari dello Stato per gestire l’emergenza. Dicemmo allora e ripetiamo oggi che non c’è alcun obbligo, se non morale, da parte del Governo di venire oggi in soccorso di chi fu tanto incosciente allora. Ed è stato lo stesso Vendola, ponendo fine al commissariamento, a far venir meno la possibilità che in Puglia possano continuare ad arrivare fondi governativi per gestire l’emergenza».

«I sindaci di Ugento e Presicce hanno ragioni da vendere. E ancor di più sono nel giusto i loro concittadini che da anni convivono con una discarica il cui impatto diventa sempre più problematico. Ma è impensabile, nello stesso tempo, che il commissario governativo potesse emettere un’ordinanza per scaricare su altre province un problema di smaltimento dei rifiuti che riguarda la provincia di Lecce». A dichiararlo è Antonio Maniglio, presidente del gruppo consigliare del Pd. «L’auspicio, pertanto,  è che il mese fissato nell’ordinanza serva a trovare altre soluzioni dando un assetto definitivo a tutti il ciclo dei rifiuti. Ciò che, invece, è inaccettabile è la canea orchestrata da Palese & company che ancora sperano di vedere la spazzatura in mezzo alla strada. Come se loro venissero dalla luna. Ma chi vogliono imbrogliare? I problemi di questi giorni nascono proprio da quello che non è stato fatto o è stato fatto male negli anni passati acculando ritardi che solo in questi o in questi mesi, faticosamente, si stanno superando. Vogliamo ricordare i dati? Il piano dei rifiuti Fitto fu approvato nel marzo 2001, ma i bandi per gli impianti furono firmati solo nel…dicembre 2004! Ben 45 mesi, quasi 4 anni, dopo il varo del piano.  Ecco perché oggi nel Salento e in Puglia c’è affanno, perché non si possono recuperare in pochi mesi simili ritardi. Il piano Vendola, rimodulato per superare il sistema dei termovalorizzatori e incentivare la raccolta differenziata, è stato pubblicato nel dicembre 2005 e dopo quattro mesi sono stati già firmati i contratti con i vincitori delle gare, in particolare per gli impianti della Le2 e Le3. La stessa chiusura di Nardò, d’altronde, non è stato un colpo di testa di Vendola ma la coerente conclusione di un processo concertativo che aveva coinvolto anche la precedente gestione commissariale di Fitto. E d’altronde l’eredità della destra, che oggi vorrebbe impartire lezioni di buongoverno, ce la racconta la Corte dei Conti: in tredici anni il gap nella raccolta differenziata, che in Puglia partiva da meno 8 punti rispetto alla media nazionale, si è più che raddoppiato. Non solo. La gestione commissariale di Fitto è stata segnata da «inerzia e inefficienza: in tredici anni non è cambiato nulla. Il piano regionale dei rifiuti è stato un fallimento». E ha evidenziato una «non corretta gestione amministrativa, con una totale assenza di pubblicità, concorrenza e trasparenza nell’attribuzioni di incarichi esterni». Questo dicono i dati: «dal 2000 al 2005 si è speso 1 milione e mezzo  per collaborazioni, e solo 1 milione per la raccolta differenziata, e dal 2002 al 2004 ben 6 milioni di euro per consulenze esterne. L’ordinanza su Ugento pone problemi nel rapporto con i comuni interessati. Ma ad oggi, nonostante i profeti di sventura, non c’è un solo sacchetto di spazzatura in strada. E siamo convinti che nelle prossime settimane, grazie all’azione congiunta di Regione e Provincia di Lecce, si troveranno soluzioni utili per tutti i salentini». 

Il consigliere regionale del Pdl, Saverio Congedo, sottolineato: «La nuova frettolosa ordinanza emessa in piena emergenza dal commissario - presidente Vendola ai danni di Ugento, il maldestro tentativo di scaricare sul Governo nazionale le proprie incapacità, l’ennesima puntata della querelle tra Regione e Provincia sono l’ulteriore dimostrazione di un caos sulle politiche dei rifiuti che rischia di scaricare sul Salento una crisi di tipo campano. Una situazione ampiamente prevedibile e frutto dell’irresponsabile scelta di Vendola di bloccare il piano Fitto, e con esso la realizzazione dei termovalorizzatori che avrebbero completato il ciclo di smaltimento, per puntare con foga ideologica su un tasso di raccolta differenziata al momento irrealizzabile. Condizione aggravata dalla fuga dal problema, scaricato sul Territorio con il pretesto della fine di un’emergenza in realtà lungi dall’essere risolta. Non mi pronuncio in questa sede sulla paternità di questo epilogo rovinoso che i presidenti Vendola e Pellegrino si stanno rinfacciando, registro però che in questo scontro fra titani stanno cadendo tutti gli alibi dell’attuale maggioranza regionale e provinciale incapace di governare una questione di vitale importanza per la qualità della vita dei salentini.

 

Un «no» secco sull’ampliamento della discarica «Burgesi» giunge da Salento Libero Regione. «L’emergenza rifiuti deve essere affrontata con senso di responsabilità e la soluzione di trasportare nella discarica Burgesi i rifiuti di oltre 70 Comuni della Provincia di Lecce non è certamente la più seria è quanto sostiene Bruno Ricchiuto, presidente provinciale di Salento Libero. I cittadini di Presicce e di Acquarica del Capo hanno già dato in passato, sopportando con umiltà le decisioni imposte dall’alto che autorizzavano le sopraelevazioni della suddetta discarica. L’inadeguatezza politica e tecnica delle autorità competenti, che hanno fatto slittare la realizzazione dei due impianti di biostabilizzazione, non può ricadere sulla salute e sugli interessi della nostra Comunità. Invitiamo pertanto, Sua eccellenza il Prefetto e tutti i membri politici che faranno parte del tavolo decisionale, a prendere in seria considerazione la riapertura della discarica di Nardò per evitare che si mettano in azione clamorose proteste, da parte dei nostri concittadini, per una legittima e sacrosanta difesa della salute e dell’ambiente». Intanto questa sera, alle 19, presso la sede di Salento Libero a Presicce, in piazza Pertini, si svolgerà una riunione straordinaria per avviare opportuni provvedimenti contro la decisione del presidente Vendola di far conferire i rifiuti di oltre 70 comuni nella discarica Burgesi. Oltre ai liberi cittadini, parteciperanno: Bruno Ricchiuto, coordinatore  provinciale Salento Libero Regione, Donato Martella, presidente Ato 3  e sindaco di Tiggiano, Antonio Luca sindaco di Presicce, Carlo Rovito sindaco di Acquarica del Capo, Rocco Palese capogruppo Regione Forza Italia, Riccardo Monsellato presidente provinciale Ordine dei Medici, Salvatore Stefanelli  Consigliere comunale di Salento Libero Regione  a Presicce. L’indifferenza  del presidente della Regione, Nichi Vendola, nei confronti dei comuni del basso Salento, che all’unanimità hanno espresso parere contrario a far conferire i rifiuti dell’ Ato 2, «è la  dimostrazione del pressappochismo che aleggia nelle istituzioni Baresi», è quanto afferma Bruno Ricchiuto, coordinatore provinciale di Salento Libero Regione. «Non solo, ma è una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti di tutti i nostri concittadini che vengono ancora una volta sono considerati utili solo per esprimere consensi elettorali. Ora Basta; il gioco del gatto e della volpe messo in atto da Pellegrino e da Vendola non incanta più nessuno. Quel che possiamo affermare con certezza - continua Ricchiuto - è che verranno presi provvedimenti drastici di comune accordo con le associazioni e i rappresentanti istituzionali per fermare ogni iniziativa che lederà alla Comunità Salentina». Continua Ricciuto: «Inviteremo i sindaci a formulare un’immediata ordinanza che determini il divieto di transito dei camion sul territorio antistante la discarica».

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