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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 28/06/2008 | CRONACA
Strappano la foto dai manifesti di Basile. In paese, i cittadini sono sconcertati

In paese alcune foto dei manifesti mortuari di Peppino Basile, il consigliere dell'Italia dei Valori morto tra il 14 e 15 giugno, sono state strappate. Forse una ragazzata o un accanimento di odio per la figura del politico ugentino.

di Paolo Franza


<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>UGENTO</strong> | Sono stati rovinati, molto probabilmente con una lama, i manifesti di morte del compianto Giuseppe Basile, l&rsquo;esponente dell&rsquo;Italia dei Valori accoltellato la notte tra il 14 e il 15 giugno scorsi davanti all&rsquo;ingresso della sua abitazione in via Nizza. Un atto violento che si &egrave; verificato a distanza di due settimane dal terribile omicidio che ha scosso l&rsquo;intera comunit&agrave; ugentina. In particolare, il taglio parte dal centro del volto di Peppino, proprio sui manifesti dov'era affissa una sua foto, uno dei manifesti porta apparentemente il segno di una X, in questo caso interpretato dalla comunit&agrave; ugentina come simbolo di morte. I cittadini rimangono basiti apprendendo la notizia, c&rsquo;&egrave; chi si esprime con opinioni personali, infatti secondo alcuni di loro si tratterebbe di persone del posto. C&rsquo;&egrave; chi, invece, commenta la notizia dicendo che a fare quest&rsquo;ennesimo gesto malfatto siano state le persone che per due anni hanno perseguitato il consigliere con le scritte sui muri e le minacce ricevute, come un proiettile, la testa di un cane mozzata e il parabrezza rotto con due colpi di fucile a canne mozze.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Continua anche il lavoro del comitato dell&rsquo;Italia dei Valori costituito subito dopo la sua morte per portare avanti i progetti di Basile e per lavorare in parallelo con i militari. Intanto, ci sarebbero degli sviluppi sull&rsquo;indagine, secondo i tre esponenti del comitato di Di Pietro, ovvero, il leccese <strong>Gianni D&rsquo;Agata</strong>, <strong>Salvatore Di Mitri</strong> di Cavallino e <strong>Gianfranco Coppola</strong> agente di polizia a Gallipoli e consigliere comunale della sua citt&agrave;, nell&rsquo;abitazione di Peppino potrebbero esserci i guanti del killer che, molto probabilmente, avr&agrave; buttato dopo aver pulito l&rsquo;arma del delitto e la sua presunta camicia. Forse i militari eseguiranno, nelle prossime ore, un ennesimo sopralluogo. Secondo indiscrezioni, sulla camicia ci sarebbero tracce di Dna dell&rsquo;assassino che potranno essere rilevate da un sofisticato attrezzo in possesso dai Ris di Parma, in grado di rilevare tracce di sudore. Per questo motivo la Procura di Lecce avrebbe intenzione di far lavorare i due dipartimenti dei Reparto Investigazione Scientifica, quello di Roma con quello di Parma. I risultati dovevano essere pronti per la fine della scorsa settimana, ma con ogni probabilit&agrave; arriveranno luned&igrave; prossimo. I riscontri della polizia scientifica sono molto importati per i nostri militari che indagano sul caso, infatti, il sostituto procuratore <strong>Giovanni De Palma</strong>, unitamente al procuratore aggiunto <strong>Ennio Cillo</strong>, hanno programmato una scaletta con le priorit&agrave; dei reperti che i Ris dovranno analizzare, in modo da non far rimanere ad un punto fermo le indagini. Nelle prossime 48 ore, infatti, dovranno arrivare i primi risultati. Finora i militari, aspettando i risultati, hanno interrogato nella prima tornata di interrogazioni oltre 150 persone tra parenti, amici, gente del posto e dei paesi limitrofi, cittadini dell&rsquo;est, stranieri e di colore. Da premettere che il consigliere conosceva un'infinit&agrave; di persone grazie alla sua intensa attivit&agrave; politica, e questo complica ulteriormente le indagini degli inquirenti. Un altro dato importante &egrave; che nel secondo giro di interrogazioni sono state riascoltate 10 persone, per avere dei dettagli in pi&ugrave; su quello che avevano raccontato nel primo interrogatorio. Per ora, nessuna persona &egrave; stata captata dagli agenti, non ci sono iscritti nel registro degli indagati, n&eacute; tantomeno come informate sui fatti in modo specifico.</p>
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