GALLIPOLI | Dopo il Natale, è tempo di godersi anche l’avvento del nuovo anno. Un 2009 che si prospetta avvincente, che potrebbe rivelarsi indimenticabile per questo Gallipoli assai lungimirante. Si riprenderà l'11 gennaio a Pistoia, dove saranno arruolabili anche Cangi e Ginestra, con l'obiettivo di portare a compimento un sogno già costruito per metà. Prima della sosta, Antonioli e compagni hanno dovuto rinunciare al record delle 4 vittorie consecutive, ma si portano a casa il titolo di regina di metà torneo, dato statisticamente mai verificatosi nella storia degli ionici in terza serie. Prima del riposo, previsto per il primo dell’anno, i giallorossi hanno ripreso sabato scorso gli allenamenti al Bianco e, inoltre, da domenica mattina si son tuffati in piscina a Casarano. Sulle orme di uno dei suoi maestri Nils Liedholm, Beppe Giannini ha voluto proporre quest'attività per smaltire le calorie delle feste natalizie, alternando le sedute di nuoto al lavoro sul terreno del Bianco, prima del rompete le righe fissato per martedì mattina. Lavorano ormai con il gruppo Ginestra, Giacomini Cangi e Mele. Cini ha lavorato con i pesi. Nel frattempo il Casms ha previsto la chiusura del settore ospiti in occasione di Gallipoli–Potenza, prevista per il 18 gennaio prossimo. Inoltre, il Comitato ha auspicato l'accesso al settore ospiti a particolari categorie di spettatori quali le famiglie, i ragazzi delle scuole, le associazioni di anziani ecc. Tornando nel pieno del clan giallorosso, ha fatto un bilancio di fine anno il mister Beppe Giannini, approdato l’estate passata alla corte del patron Barba. Davanti a tutto, ovviamente, il titolo di campione d'inverno con i salentini, il primo titolo nella sua giovane carriera di allenatore: «È il mio primo risultato importante – afferma l'ex capitano della Roma - non ho ancora vinto nulla, ma fa piacere. Così come non dimentico che con il mio Gallipoli, in 17 giornate, siamo riusciti a centrare ben 10 vittorie e solo 3 sconfitte. Come ci prepariamo al girone di ritorno? Volgiamo ripartire con la stessa voglia e l'entusiasmo del ritiro estivo in Trentino. Ogni sfida del girone di ritorno sarà più dura ed esaltante. Ogni vittoria sarà fondamentale nella nostra corsa al grande obiettivo e sarà da stimolo e da orgoglio per tutti». In campo ci vanno i giocatori, ma da fuori le sue mosse sono state assai preziose, in certe circostanze anche decisive: «Apprezzo gli attestati di stima, ma non mi sento uno scienziato del calcio. Di sicuro sono attento e studio i miei calciatori negli allenamenti. Grazie alle loro qualità si possono valorizzare le idee. Il miglior momento vissuto da agosto ad oggi? Sono due devo ammettere. Il primo quando è stato scandito il mio nome nei cori della tifoseria, perché significava aver conquistato la fiducia dell'ambiente e aver visto cancellare lo scetticismo e le perplessità. Il secondo è quello risalente ai festeggiamenti dopo la vittoria del derby a Taranto. È stato uno spettacolo vedere trecento persone e tante famiglie aspettarci al freddo al Bianco con i fuochi d'artificio. Sono scene che non dimenticherò mai. Qualcosa che non rifarei? «Ripeterei tutto allo stesso modo». Una risposta del genere c’era da aspettarsela dall’autore d’una cavalcata da sogno. Che potrebbe trasformarsi in realtà.