NARDÒ | Si è tenuta nei giorni scorsi nella sala consiliare del Comune di Nardò una conferenza stampa per illustrare gli accordi presi tra l’amministrazione comunale ed i responsabili del’Inps al fine di scongiurare un trasferimento della sede dell’Ente verso altre città. «Abbiamo ritenuto opportuno – ha dichiarato il sindaco Antonio Vaglio - adottare da subito, per dare poi corso a tutti gli adempimenti successivi, una delibera di giunta di indirizzo nella quale l’amministrazione comunale si impegna a destinare tra qualche anno (tempo oltretutto necessario alla stessa Inps per avviare a sua volta tutte le procedure del caso) l’immobile comunale di via Bologna (oggi in comodato d’uso e provvisorio alla classi del Liceo Scientifico di Nardò in attesa che lo stesso venga completato) quale futura sede dell’Agenzia Inps di Nardò». In apertura dell’incontro, nel quale è stata ricordata anche la figura di Mario Giannuzzi, dirigente centrale e consigliere d’amministrazione dell’Inps oltre ce presidente del Consiglio comunale neritino, il sindaco Antonio Vaglio aveva espresso al dottor Vittorio Liguori, responsabile provinciale Inps e Mauro Romano, responsabile dell’agenzia Inps di Nardò, la preoccupazione che Nardò potesse perdere, da qui a breve, un altro importante Ente erogatore di servizi e prestazioni in favore di fasce deboli di utenza, quali anziani, lavoratori in malattia e donne in gravidanza. Il dottore Liguori, da canto suo, ha ribadito la ferma volontà dell’Inps di rimanere a Nardò ed ha chiarito che le proposte fatte finora dall’amministrazione comunale non erano state accolte per problemi legati alle complesse questioni legate al trasferimento dell’ente che deve avvenire in locali che abbiano determinate caratteristiche. La nuova sede, ampia e centrale, che ha messo quindi tutti d’accordo è quella della scuola di via Bologna, che consentirà di guardare oltre, verso il futuro dell’Inps: cioè verso la cosiddetta «casa del Welfare» dove si incontrano previdenza, sanità, assistenza. E, una volta che la struttura sarà cablata e utilizzata dall’Inps, diventerà automaticamente un polo d’attrazione per l’intera pubblica amministrazione. Via Bologna infatti è posta in un’area centrale rispetto agli uffici comunali, a quelli della Asl (alcuni dei quali posti addirittura di fronte, a soli cento metri) ed all’ospedale. Ciò significa che se una persona svantaggiata, ad esempio un invalido civile, deve risolvere un suo problema burocratico, lo potrà fare nel giro di poche centinaia di metri. Non è escluso, anzi, che un domani anche gli uffici dei Servizi sociali (o quelli che si occupano di invalidità civili) possano trovare ospitalità in via Bologna.