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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Consiglio provinciale questa
mattina a Palazzo dei Celestini. Da una parte c'è l'Asea,
Azienda Servizi Energia Ambiente, che da poco ha visto scadere
l'appalto per la manutenzione delle caldaie ed è stata
costretta a licenziare 65 lavoratori. Dall'altra, la maggioranza di
centrosinistra che propone l'istituzione di una nuova società
partecipata con responsabilità limitata e socio l'Ente
provincia che dovrà occuparsi – si legge nella delibera –
di efficienza energetica degli impianti utilizzatori di energia,
promuovere la diagnosi e la certificazione energetica sui patrimoni
edilizi pubblici e privati. E poi la produzione di energia da fonti
rinnovabili sugli immobili di proprietà della Provincia. La
società, spiegano dalla maggioranza, dovrà avere un
amministratore unico e dare la possibilità – stando alle
parole del presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino – ai 65
lavoratori socialmente utili di riavere il proprio posto di lavoro.
Ed è polemica, nell'assise provinciale, perché da un
lato il presidente Pellegrino spiegando la legittimità
dell'oggetto della società sottolinea di aver affidato alla
Giunta il rinnovo del vecchio livello tariffario. E spiega che solo
15 lavoratori socialmente utili sono in organico della ditta Alba
Service, mentre 65 non hanno avuto ancora una nuova collocazione. E
dato che l'Agenzia per l'Energia non può averli in organico la
soluzione è quella di costituire una nuova realtà, una
nuova società partecipata, appunto, che li possa inglobare. Ma
il centrodestra non ci sta, o meglio, vogliono più garanzie
attraverso un'esternalizzazione del servizio. Alla quale però,
Pellegrino replica con un «no» esplicito. E allora, il
consigliere forzista Raffaele Baldassarre dice che tra un paio
d'anni, il problema si ripresenterà, e allora si andrà
nuovamente ad infierire sul badget della società,
ricapitalizzandola.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ed è polemica tra Baldassarre e
Vittorio Potì. Ma Pellegrino ha spiegato la necessarietà
di costituire la nuova realtà societaria, dove la tariffa
sull'autodichiarazione sarà bloccata a 16 euro, e dice che se
riusciremo a creare una buona managerialità avremo vinto la
prima sfida. Il consiglio provinciale è stata anche
l'occasione per rendere omaggio a Peppino Basile, il consigliere
dell'Italia dei Valori, assassinato la notte tra il 14 e il 15 giugno
scorsi e per presentare il neo consigliere che siederà sulla
poltrona di Basile, Francesco Leopizzi.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO, SERGIO BIDETTI</strong> | «L'odierna seduta consiliare vede
al primo punto dell'ordine del giorno “Decesso del consigliere
provinciale Giuseppe Basile”. Mi pare doveroso in tale occasione, e
sono convinto di interpretare in tal modo un sentimento comune a
tutti noi, ricordare l'amico Peppino Basile, consigliere provinciale
e comunale di Ugento. Oggi, più che mai, guardando il suo
scranno vuoto avvertiamo il peso di un'assenza che nei giorni scorsi,
nel succedersi vorticoso e disordinato degli eventi, delle notizie,
delle smentite, delle ipotesi, non avevamo percepito pienamente.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Siamo sgomenti, addolorati: come lo si
è davanti ad una vita stracciata con insensata violenza; siamo
rattristati, perché abbiamo perso un amico, qualunque siano le
ragioni che hanno spinto la mano omicida. Nei giorni che hanno
seguito la morte di Peppino le voci, le ipotesi, le parole dette e
poi contraddette, hanno riempito intere pagine di giornali. Tuttavia,
ancora oggi, trascorsi ormai tredici giorni dall'efferato delitto, ci
pare ancora prematuro poter azzardare ipotesi sul movente.
Continuiamo a confidare nel lavoro della magistratura e delle forze
dell'ordine, ma da spettatori, da semplici cittadini, non possiamo
non restare perplessi leggendo cronache di ritrovamenti di materiale
utile alle indagini effettuate da privati nelle vicinanze del luogo
del delitto ed auspichiamo, pertanto, che nulla sia lasciato al caso
e che l'indagine al più presto riesca a far luce sul reale
movente dell'omicidio. Tutti noi speriamo, sommessamente, che questo
non trovi le sue origini nell'attività politica di Peppino
Basile, poiché questo sarebbe il segno di un profondo
imbarbarimento del nostro territorio e di una lacerante ferita per il
tessuto democratico.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Tuttavia, come ho già avuto modo
di dire, non si può non considerare che si tratta solo
dell'ultimo episodio, sicuramente il più tragico, di un lungo
elenco di attentati e di gesti oltraggiosi di cui sono stati bersaglio
negli ultimi mesi alcuni amministratori locali. Questa lista sempre
più lunga di episodi non conosce discriminanti politiche e
territoriali, come se il sentimento dell'antipolitica, nel suo
disordinato dilagare, stesse travolgendo tutto e tutti. Come se le
offese, le minacce, le aggressioni nei confronti di un amministratore
locale fossero oggi meno gravi di ieri.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">E ciò che è più
inquietante è che sotto il peso di questa delegittimazione
generale tutti possono restare schiacciati: politici onesti e
politici corrotti. Quelle scritte lasciate sui muri di
Ugento per troppo tempo ci raccontano di un clima avvelenato: non ci
rappresentano l'espressione del libero pensiero di chi le ha
materialmente eseguite, ma l'incapacità di una comunità
di tutelare un suo componente, la solitudine di un uomo scomodo. Solo noi possiamo cambiare questo
scenario, impegnandoci ad affermare la nostra etica, riscattando la
nostra credibilità, difendendo i valori della democrazia,
tutelando il ruolo di chi fa opposizione.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Intendo dire che la dialettica tra
maggioranza e minoranza è il sale della democrazia; è
perciò necessario che, nell'interesse collettivo, ognuno si
sforzi di disinnescare meccanismi di isolamento che potrebbero
sovraesporre chi è più impegnato. Credo che questo sia il solo modo per
dare un senso anche a questa brutta, tragica vicenda. Il solo modo
per ricordare Peppino Basile, la passione con cui viveva il suo
impegno politico, l'impeto con cui si batteva per i diritti dei
cittadini, la sua umanità che si esprimeva soprattutto nei
confronti degli umili, degli emarginati e dei più deboli. Lo
salutiamo confermando e rafforzando il nostro impegno per la
legalità, per la trasparenza, per la democrazia».</p>