LECCE | Il sindaco di Poggiardo, con una nota emanata ieri, indirizzata anche alla Provincia di Lecce, ha chiesto che si dia immediata esecuzione alla sentenza numero 3644/08 del Tar di Lecce, che ha annullato l’ordinanza numero 62/07 del Commissario delegato per l’emergenza ambientale autorizzativa del funzionamento dell’impianto provvisorio di biostabilizzazione Sud Gas s.r.l. a Poggiardo sino al 31 dicembre di quest’anno. «Evidentemente il sindaco sembra non curarsi della situazione di crisi, che non solo a Poggiardo, ma nell’intero Bacino LE/2 conoscerebbe lo smaltimento degli Rsu in piene festività natalizie e benché nel Bacino siano inseriti importanti Comuni come Nardò, Gallipoli e Galatina e località di forte richiamo turistico». Lo afferma il presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, aggiungendo che «la sentenza del Tar è frutto di un evidente errore di fatto, perché ha accolto il ricorso del Comune di Poggiardo per un unico profilo: la mancanza di una via a monte della ordinanza commissariale numero 62/07. In realtà la via era stata assentita da questa Provincia con atto di determinazione 3212/07, che il Tar ha erroneamente ritenuto riferibile all’impianto a regime in corso di esecuzione in Poggiardo da parte dell’Ati Cogeam, e ciò benché la determinazione positiva sulla via adottata da questa Provincia fosse stata prodotta in giudizio e facesse espresso riferimento ad una istanza della Sud Gas s.r.l., che non poteva che riferirsi all’impianto, di cui questa è titolare. Pertanto l’avvocatura provinciale proporrà immediatamente appello con istanza cautelare al Consiglio di Stato, così determinando per costante giurisprudenza l’impossibilità di una esecuzione coattiva della sentenza del Tar, che il sindaco di Poggiardo ha riservato di richiedere. Di quanto precede – ha concluso Pellegrino - ho ritenuto di informare nella stessa giornata di ieri il Prefetto di Lecce per le iniziative anche di coordinamento che lo stesso riterrà di assumere al fine di evitare la insorgenza di una crisi del settore, che riguarderebbe circa un terzo della Provincia di Lecce».