UGENTO | Il capogruppo consigliare di Democrazia Cristiana del Comune di Ugento, Nico Giannuzzi, chiede al sindaco e all’assessore alle Politiche sociali e alla Sanità delle interrogazioni urgenti, anche tramite risposta orale. Secondo Giannuzzi, la sede in cui è dislocato il Cup (Centro Prelievi Unificato), situato in via Corfù risulta da lungo tempo fatiscente, a tal punto che nel mese di aprile dello scorso anno si sono staccati pezzi di intonaco dal soffitto e successivamente si sono aperte delle crepe nel solaio dalle quali c’è stata un’infiltrazione di acqua piovana. Già allora l’amministrazione assunse l’impegno di reperire con urgenza un altro locale idoneo al servizio, considerato che non era vantaggioso economicamente eseguire lavori urgenti di manutenzione straordinaria alla stessa sede del Cup. Nonostante la situazione di fatto, Giannuzzi non comprende, nel frattempo, il competente ufficio comunale non si sia attivato a reperire un locale idoneo al servizio. «Ultimamente - sostiene Giannuzzi - la situazione sembrava aver trovato una soluzione attraverso l’affitto dei locali dell’ex-bar «Cometa» di via Armida, prima dichiarati idonei e successivamente non più. Un’ultima soluzione di emergenza sembrava l’uso del centro di fisioterapia per disabili di via Corfù, da tempo non utilizzato, in quanto provvisto di vani idonei al servizio prelievi e di bagni per disabili. A tal fine, il Cup è stato chiuso per una settimana in quanto tutti gli impiegati, con apprezzabile spirito di servizio per la comunità di Ugento, si sono prodigati per la pulizia e il ripristino del menzionato centro di fisioterapia». Il capogruppo Giannuzzi non comprende la ragione per la quale il dirigente del distretto di Gagliano, responsabile del settore, abbia ritenuto il citato locale non idoneo senza aver proceduto, a quanto risulta, a regolare sopralluogo. Le due infermiere che operavano nel Centro prelievi risulterebbero già spostate ad altro utilizzo, precisamente all’ADI (Assistenza Domiciliare). «Quali iniziative urgenti intenda adottare la Giunta Comunale per evitare l’insorgere di notevoli e gravi disagi ai cittadini, tenuto conto del fatto che circa 70-80 prelievi al giorno riguardano categorie sociali deboli quali anziani, disabili e meno abbienti, sui quali peseranno maggiormente i disagi e che saranno costretti per il prelievo a recarsi, a proprie spese, presso centri convenzionati fuori da Ugento o presso altre strutture ospedaliere; quali iniziative urgenti intenda adottare, inoltre, la Giunta Comunale al fine di impedire che i malati gravi e quelli in trattamento chemioterapico smettano di usufruire in giornata dell’importante esame dell’emocromo». Sono questi gli interrogativi di Giannuzzi posti all’amministrazione ugentina, chiedendo una risposta urgente.