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GALLIPOLI | Il maltempo fa contare i suoi danni. La pioggia e il vento portano via ogni cosa. I vigili del fuoco hanno ricevuto un ingente numero di segnalazioni per i disagi creati dal maltempo che, mai come ora, sta seminando così tanti disagi. L'ondata di maltempo che perdura già da due giorni sta provocando l'impossibile. Il mare forza nove e un forte vento da sud, ha provocato, intorno alle 3,30 di questa notte, l'affondamento del peschereccio «Nicola Francesco GL 4020», che ormeggiava nel porto mercantile di Gallipoli. Di proprietà della famiglia Corciulo, il peschereccio si era riempito d'acqua provocando, appunto, l'affondamento. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Lecce, di Brindisi e Taranto. Mentre, la capitaneria di porto di Gallipoli ha provveduto ad assicurarsi che non ci fossero perdite di carburante dal serbatoio del peschereccio, affinché il mare rimanesse pulito. Lo scenario che si è presentato agli occhi dei tanti gallipolini, curiosi, che si sono avvicinati sul lungomare, nel tratto di costa meno riparato dai frangiflutti, ormai usurati dal tempo, e senza le recinzioni murarie è quello che va dal Seno del Canneto, dove c'è il piazzale e la chiesetta, fino al lungomare Galileo Galilei. E proprio all'altezza del Tribunale, in particolare vicino al comando della Guardia di finanza, il mare ha manifestato tutta la sua potenza. «Il maltempo - sottolinea un pescatore del posto - va avanti da due giorni. Lo sforzo dei volontari è pressocchè inutile. La forza della natura è devastante. Anche la polizia municipale, così come la protezione civile possono fare poco, perché di fronte a una forza prorompente, quale quella della natura, c'è davvero poco da fare. L'unica cosa utile, che poi è quella che stanno facendo è isolare la zona, in attesa di un qualche intervento da parte dell'amministrazione comunale». E la protezione civile infatti, così come gli agenti di polizia municipale hanno bloccato il flusso del traffico per non far accedere i mezzi motorizzati vicino alla costa, facendo defluire il traffico di Corso Roma, verso la zona della stazione, evitando così l'accesso nel tratto martoriato dalle onde. Lo scnario appare disastroso anche a pochi metri dalla caserma dei carabinieri, che a differenza di quella della Finanza si trova distante qualche metro più all'interno.
Lì, c'erano pietre, fango, e pezzi d'asfalto che erano stati trascinati dalla mareggiata, che da circa 48 ore sta seminando il panico nella zona. Nella giornata di ieri, le forze dell'ordine, hanno provveduto a impedire il transito sul lungomare da piazzale Malta fino a via Filomarini. In quel punto infatti, comincia la parte protetta da un discreto muro che isola le case e la strada, dal mare. Nell'altro tratto, invece, nulla di tutto questo. Lungo le vie di accesso al lungomare, proseguendo a piedi, si possono vedere sassi, e poi detriti tanto che anche altre vie come via Quartini, e via Don Minzoni, sono praticamente impraticabili. Sulla terraferma, poi, si vedono pezzi di asfalto non frantumato ma completamente sollevato e trasportato nell'entroterra. Anche le chianche cittadine, tutto distrutto. I massi sono stati spostati all'interno, e lo scenario che si è presentato agli occhi dei tanti curiosi, è a dir poco apocalittico. Qualcuno, più coraggioso, ha azzardato qualche foto più da vicino, rischiando di essere travolto dalle onde, che di tanto in tanto per via del forte vento di scirocco continua a far battere le onde fino dentro la via, e fino a toccare il marciapiede antistante. Ma a Gallipoli, però, non è tutto. Come si ricorderà il «Frangì», il motopeschereccio affondato martedì dopo essersi scontrato con un'imbarcazione da diporto, al largo di porticciolo San Giorgio dev'essere ancora recuperato. Il lavoro della Capitaneria di porto procede bene, e come anticipato ieri, le operazioni di recupero potrebbero tenersi già lunedì prossimo, qualora sempre le condizioni meteorologiche ne permettano il recupero, lì a 600 metri dal Seno della Purità dov'è sprofondato a circa 15 metri di profondità. La zona, circa due giorni fa è stata messa in sicurezza, con la rimozione delle sovrastrutture e di alcuni fili elettrici ancora collegati alla cabina, che mettevano in rischio la navigazione.
Fondamentale, come detto, l'intervento del battello disinquinante «Pelican», e le altre della ditta «Castalia Ecolmar» che ha aspirato i circa 1200 litri di carburante che erano andati a finire nel mare. Il sindaco della città di Gallipoli, Giuseppe Venneri, in una nota, ha sottolineato l'impegno da parte di tutte le forze di polizia e volontariato, così come quello dei vigili del fuoco, che hanno scongiurato una catastrofe naturale. Una pensiero particolare, è stato rivolto anche al capitano di fregata, il comandante Giovanni Scattola, che ha coordinato col suo gruppo di marina, tutte le operazioni, anche quelle portate avanti dal Nucleo sommozzatori di Taranto e Bari. Ma il maltempo ha provocato disastri anche in altre zone del Salento, come Andrano, Castro, fino a Santa Maria di Leuca. A Porto Badisco, in particolare, è stato abbattuto il muretto di contenimento della strada asfaltata che scende lungo la spiaggia e ha distrutto la parte adiacente in cemento. Nel porto di Tricase, un faro di segnalazione di proprietà della capitaneria, ha ceduto al vento occupando l'area circostante. Ad Ugento, la forte mareggiata ha trasportato la sabbia lungo il muretto adiacente la strada, intasando due canali a marea che danno l'accesso ai bacini, ha eroso alcuni pezzi di strada in località «Punta del Macolone», e ha allagato i terreni limitrofi. Allagamenti alle strade salentine che hanno causato disagi alla circolazione. E ancora, alberi abbattuti sulle strade, campagne allagate, cartelloni di segnaletica sradicati, asfalto smantellato. Come ci dicono gli esperti, il Salento dopo il marcato peggioramento di metà settimana, sarà ancora alle prese con un tempo decisamente variabile. «Il week-end comincerà sotto frequenti addensamenti nuvolosi, ai quali potranno essere associati residui fenomeni a macchia di leopardo; la giornata di domenica comincerà all'insegna d'ampie schiarite, ma si farà strada un nuovo aumento delle nubi che diverranno progressivamente più intense e compatte, con associati fenomeni ad inizio settimana». Si rammenta di usare prudenza, anche perché continueranno a persistere i forti venti. Le temperature rimarranno nella media stagionale.