GALLIPOLI | Archiviata l'eliminazione dalla Coppa Italia, il «Gallo» si rituffa in clima campionato. Fra due giorni di nuovo tutti sul rettangolo verde del «Bianco» per l'arrivo del Lanciano. C'è un primato da difendere e un Arezzo da tener lontano. Sarà un match assai ostico contro un gruppo in forma, considerate anche le possibili assenze di Cangi e Ginestra. Quest'ultimi sono infortunati, ma si farà di tutto per recuperarli vista la loro importanza. Mancherà per squalifica invece Giacomini, dopo il doppio giallo rimediato a Taranto. A mente fredda, mister Giannini, ha analizzato il ko in Coppa Italia, con un pizzico di polemica: «Innanzitutto bisogna dire che, nonostante siano scesi in campo pure dei ragazzini, abbiamo tenuto alto l'onore di questa competizione. La Coppa Italia Pro, tuttavia, deve cambiare formula. Andando avanti così perderà sempre più interesse. Non a caso, il Sorrento è giunto in semifinale soprattutto per aver vinto 7-1 contro la Berretti del Gela. In ogni caso, siamo arrivati a Sorrento con l'obiettivo di ottenere la qualificazione. Non ci siamo riusciti, non importa. Il Lanciano? Proiettiamo tutte le nostre attenzioni su quella gara, sarà un viatico fondamentale verso i nostri dichiarati obiettivi».
Il mister ex Roma e Lecce starà già pensando alle mosse da opporre ai rossoneri nel match di domenica, dopo i capolavori tattici sfoderati nelle recenti uscite. Dall'inedito 4-3-1-2 proposto contro il Crotone, al 3-4-1-2 dello «Iacovone». Con la sorpresa dell'arretramento del mediano Giuseppe Russo nel trio difensivo con Molinari e Antonioli. Cambiamenti da far scalpore, ma con il minimo comun denominatore chiamato vittoria. Due vittorie che hanno dato la svolta dopo la sconfitta di Benevento, portando i giallorossi in vetta al girone B di Prima Divisione. Il mister comunque sdrammatizza: «Non sono le mie invenzioni a far grande il Gallipoli. Tutto dipende dalla bravura dei ragazzi perché riescono ad interpretare sul campo quello che penso in certi momenti della partita. Quando domenica scorsa ho parlato con la squadra all'ora di pranzo, ho presentato le difficoltà che prevedevo. Tutto è andato nel verso giusto grazie all'impegno e all'applicazione della squadra». Nessuna celebrazione, ma anche tanta convinzione di saperci fare. Avendo i risultati rigorosamente dalla propria parte.