LECCE | «Com’è noto, non è la sostanza delle cose o l’adesione ad una idea politica ad orientare le posizioni della Sinistra e di quella cittadina in particolare, ma certamente l’opportunismo». Questa la decisa replica del sindaco Paolo Perrone alla richiesta che giunge dal consigliere comunale Antonio Rotundo di procedere all’attuazione di un piano di rimozione degli alberi in città, a seguito dell’incidente di qualche giorno fa in via Adua. «La Sinistra dei due volti torna a farsi viva. Puntuale e cinica. Intanto - puntualizza il primo cittadino - facendo leva politica su un triste incidente che meritava ben altro tipo di considerazioni e valutazioni da parte di qualunque esponente della politica e delle Istituzioni. Dal momento che Rotundo fa silenziosamente scivolare nell’opinione pubblica l’idea che qualcuno possa avere determinate responsabilità per questo incidente. Poi assumendo chiaramente una posizione che è l’esatto contrario di quella assunta in campagna elettorale o in altri momenti della storia di questa città. Ad esempio, nell’aprile 2006 le cronache giornalistiche raccontano di un Antonio Rotundo legato fisicamente ai pini di via Braccio Martello destinati alla rimozione per un progetto dell’amministrazione comunale. Quindi di un Rotundo integralista ambientale, strenuo difensore degli alberi e severo censore delle iniziative di noi nemici del verde. Assieme a lui altri esponenti del centrosinistra cittadino, quelli che hanno fatto in altre occasioni i pasdaran su viale Degli Studenti o su via Lequile, opponendosi alla rimozione. Oggi lo stesso Rotundo ci porge l’ascia per abbattere gli alberi in città, tramutandosi di fatto nel più drastico dei boscaioli. Mi chiedo - conclude il sindaco Paolo Perrone - in che cosa creda veramente, lui ed i suoi compagni di viaggio, sempre dal doppio volto e dalla doppia morale. A cui purtroppo ci siamo abituati. È’ triste il fatto che non potremo abituarci al vizio di strumentalizzare i fatti e quelli molto gravi come quello di via Adua».
Oggi l’argomento del Pd cambia. «Le comunicazioni dell’Iacp ad inquilini morosi o a cui si sta applicando adeguamento del canone sono naturalmente legittime e doverose. Ma cadono, purtroppo, in una situazione di forte disagio economico e sociale. Sono le parole di Antonio Maniglio e Antonio Rotundo del Pd, che intervento insieme sugli avvisi di pagamento dell’Iacp pervenuti in questi giorni agli inquilini. «È importante che l’Iacp, la cui situazione finanziaria non è delle migliori, incassi regolarmente i canoni di locazione, anche per rispetto di quanti pagano sempre e regolarmente le somme previste dalla normativa (25 euro al mese per gli inquilini di prima fascia). Ci pare opportuno, nel contempo, - continuano Rotundo e Maniglio - chiedere alla direzione di Iacp, proprio alla luce della crisi straordinaria che si avverte tra le famiglie più deboli e nel sud, di sospendere e di prevedere forme di rateizzazione che rendano compatibili le esigenze dell’Istituto e degli inquilini. Da parte nostra c’è l’impegno, laddove venisse richiesto un qualche atto regionale, ad intervenire sull’assessore Barbanente perché in una logica di condivisione e di accordo con il sindacato degli inquilini si trovino le soluzioni migliori».