Data pubblicazione: 25/06/2008 | CRONACA
Autorizza la costruzione di tre strutture in acciaio in una zona archeologica. Segnalato
Aveva fatto costruire tre strutture in acciaio in una zona riconosciuta di interesse archeologico, paesaggistico e ambientale. Un tecnico comunale di Tricase, intanto, è stato segnalato all'autorità giudiziaria.
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>TRICASE</strong> | Abusando del proprio ufficio,
aveva autorizzato l’installazione di tre strutture in acciaio in
una zona di riconosciuto interesse archeologico, paesaggistico e
ambientale. Per questo un tecnico comunale di Tricase è stato
segnalato all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 323
del codice penale e degli artt. 134, 142, 146 e 181 del decreto
legislativo 42/2004. Le strutture, adibite a chioschi di vendita,
sono risultate essere prive del permesso di costruzione annuale e con
le autorizzazioni per l´occupazione del suolo pubblico scadute
da tempo e mai rinnovate. Così, anche i due proprietari,
resisi responsabili dei reati previsti dall’art. 44, comma 1,
lettera c del decreto del presidente della Repubblica del 6 giugno
2001, n. 380 e dell’art. 181 del decreto legislativo 42/2004, sono
stati denunciati. Ad Otranto, invece, una donna è stata
denunciata a piede libero. È titolare di un’attività
commerciale e avrebbe fatto costruire il suo bar con annesso
ristorante senza autorizzazione. L’immobile, composto da due locali
e del valore di circa 10mila euro, occupa circa 79 metri quadri e
viola l’articolo, 1161 del codice di navigazione e gli articoli 35
e 44 della legge 380 del 2001. A Leuca, un uomo è stato
denunciato. È il proprietario di un prefabbricato costruito su
un’area demaniale e adibito ad attività commerciale. La
costruzione svolgeva attività di bar-ristorante, ma il
titolare era privo dell’autorizzazione per condurre attività
economica, mentre il permesso per l’occupazione del luogo demaniale
risultava scaduto da tempo e non rinnovato. Le Fiamme gialle, assicurano i militari
del 117, continueranno la loro attività finalizzata al
rispetto delle leggi citate, per smascherare assenze di
autorizzazioni o difformità rispetto alle autorizzazioni in
possesso e delle leggi numero 537 del 1993, 289 del 2002 e 248 del
2006, per scovare eventuali proventi, da attività illecite,
realizzati e non dichiarati al fisco.</p>