LECCE | Secondo il dirigente nazionale di An, Roberto Tundo, un po’ per stima, un po’ per ufficio, i consiglieri comunali leccesi del gruppo consiliare di An scendono in campo a sostegno dell’amico ed assessore Gianni Garrisi. Un sostegno superfluo perché qui non sono in discussione le qualità del «noto e stimato professionista», ma la ricerca del candidato presidente che dovrà guidare la coalizione di centro destra alle prossime elezioni provinciali. «Forza Italia, il partner di maggioranza ha già manifestato, in più occasioni per la verità, la disponibilità ad affidare ad Alleanza Nazionale il compito di individuare e di proporre il candidato presidente. La domanda numero uno, alla quale la coordinatrice regionale di An dovrebbe rispondere con pacatezza e chiarezza è quella relativa ad un suo interesse ad essere candidata. Se Adriana Poli vuole candidarsi, è un conto. Se non è interessata alla Provincia di Lecce, come sembra di capire, - continua Tundo - è bene che in Alleanza Nazionale si inizi a parlare di tale candidatura. Opportunamente Ugo Lisi, presidente provinciale della federazione dei circoli di Alleanza Nazionale, accoglie con favore l’opportunità offerta dagli alleati ma, a questo punto, sarebbe bene e statuariamente corretto convocare gli organi dirigenti della destra leccese per vagliare le disponibilità e le personalità disposte ad impegnasi nella campagna elettorale per condurre il centro destra al governo della Provincia di Lecce». Che, secondo Tundo, sono tante «altrimenti non rimane altro che continuare a parlarci a mezzo stampa». E continua: «perché, spiace dirlo, ad oggi, dentro An, a Lecce non si è mai parlato del candidato presidente per la Provincia di Lecce, mai. Non se n’è parlato al coordinamento regionale convocato proprio dal senatore Poli a Bari presso la Regione, non se n’è parlato a Lecce in nessun esecutivo provinciale, non se n’è parlato con i dirigenti nazionali di An presenti sul territorio, non se n’è parlato con i circoli di An di Lecce e provincia. Credo che sia anche chiaro che non servono attestati di stima, postumi, rispetto ad una candidatura che deve ri-nascere da un percorso partecipato e condiviso. Dividere oggi An, e la coalizione, sul quesito Garrisi «si» - Garrisi «no», non porta da nessuna parte e poiché ci risulta che sono già in atto sollecitazioni per stimolare adesioni, risparmiamoci questo teatrino perché, altrimenti, il risultato ottenuto potrebbe essere quello che, per il muro contro muro, Alleanza Nazionale perda la possibilità di indicare un proprio uomo alla guida del centrodestra. Ammenochè - conclude Tundo provocando - qualcuno non voglia giocare a perdere».