LECCE | «Per le prossime provinciali, il Pdl leccese deve candire qualcuno che abbia già un ruolo istituzionale e una presenza positiva per i cittadini», è quanto sostiene in Transatlantico a Montecitorio il ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa. «Sono lusingato - sottolinea La Russa - della reiterata indicazione di Forza Italia, attraverso il suo più autorevole esponente in Puglia, Raffaele Fitto, che possa essere An a dare indicazione di un candidato di prestigio per la provincia di Lecce. È un segnale che comincia a funzionare bene l'intesa all'interno del Pdl. Capisco l'indicazione secondo la quale va offerta la candidatura a qualcuno che ricopra cariche istituzionali a partire dalla stessa Adriana Poli Bortone che ha svolto bene il suo ruolo di sindaco di Lecce. Credo che abbia ragione Fitto - ha concluso - e questa è l'indicazione che, come reggente, darò agli amici pugliesi per una intesa rapida e concludente». Per le prossime elezioni provinciale si evince chiaramente la difficoltà in cui si dibatte il centrosinistra, alimentata anche dalla indisponibilità di una ricandidatura di Giovanni Pellegrino, attuale presidente della Provincia, che sta lacerando il centrosinistra. Primarie e accordi politici sono i dilemmi che travaglia l’attuale maggioranza. Se il centrosinistra piange, come sostiene Roberto Tundo, il dirigente nazionale di An, il centro destra anziché cogliere il vantaggio, mette in campo azioni diversive fuori dalla logica del «gioco di squadra». L’uscita di Adriana Poli, coordinatrice regionale di An, sottolinea Tundo, «al tavolo regionale del Pdl riproporrò per quel che riguarda Lecce, le indicazioni emerse da mesi a seguito degli incontri con la base di An: Gianni Garrisi» ha colto di sorpresa innanzitutto la stessa Alleanza Nazionale. Infatti, a Lecce ed in provincia, non c’è alcuna decisione dei vertici di An, né alcuna indicazione dei circoli di An che sia stata mai formulata in merito al candidato presidente della Provincia.
In merito alla possibilità preannunciata da Alleanza Nazionale di proporre al tavolo regionale pugliese del Pdl la candidatura di Gianni Garrisi alla presidenza della Provincia di Lecce, pur stimando l’amico Garrisi e riconoscendogli il contributo positivo che sta portando all’amministrazione Comunale di Lecce, l’onorevole Raffaele Fitto invitita gli amici di Alleanza Nazionale ad una ulteriore riflessione prima della ufficializzazione della proposta. «Nella certezza che l’obiettivo comune sia quello di vincere le elezioni anche alla Provincia di Lecce, sottolinea Fitto - mi permetto di intervenire per suggerire agli amici di An di guardare con maggiore attenzione alle loro tante risorse salentine come certamente sono i rappresentanti istituzionali nazionali e regionali». In questo contesto certamente An ha tutte le possibilità per individuare ed esprimere in tempi brevi un candidato forte e vincente sul quale far convergere i consensi e il sostegno del Pdl e degli altri alleati per partire subito con la campagna elettorale.
Poco prima della lettera di Tundo, il presidente regionale dell’Udc Gino Caroppo ha sottolineato che il voto favorevole del gruppo consiliare dell’Udc alla Provincia di Lecce in merito all’assestamento di bilancio di previsione che è stato presentato presentato dalla maggioranza di centrosinistra sul piano politico è molto grave, soprattutto se i consiglieri provinciali dell’Udc hanno ricevuto l’avvallo del commissario provinciale del partito o, peggio, sono stati spronati da lui in questa direzione. Questa dichiarazione, avanza poco dopo la richiesta di revoca dell’incarico delle deleghe all’assessore dell’Udc Attilio Monosi presentata al sindaco di Lecce senza un motivo plausibile, e fa pensare il gruppo consigliare che le alleanze dell’Udc siano state già decise. Caroppo sottolinea che «è una fase confusa e gestita nel peggior modo da un commissario provinciale che ignora completamente la base ed agisce in maniera autoritaria ed a fini personali, contrariamente a quanto il segretario Casini aveva suggerito di fare giorni fa proprio a Lecce. Per questo chiediamo che il futuro dell’Udc sia discusso in un’assemblea alla presenza di tutti i quadri provinciali del partito e venga ascoltata la voce dell’intera base, non solo il solito monologo del commissario provinciale». Il consigliere regionale Pino Romano invita tutti ad una sperimentazione di nuove forme di comunicazione politica in modo da rompere i classici schemi messi ormai in crisi dalla distanza sempre più grande tra le stanze della politica e i bisogni dei cittadini».