di Paolo Franza
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>UGENTO</strong> | Prosegue il lavoro di polizia
e carabinieri per cercare di dare un nome all'assassino di Peppino
Basile, il consigliere dell'Italia dei Valori ucciso con 19
coltellate al petto nella notte tra il 14 e il 15 giugno scorsi.
Oggi, in paese sono arrivati due marescialli del Ris che, su incarico
formale del sostituto <strong>Giovanni De Palma</strong>, hanno prelevato il coltello
trovato a pochi metri dalla casa di Basile quattr giorni dopo il
delitto. La Criminalpol di Roma, invece, entro la settimana avrà
il compito di analizzare la camicia, la calza e i fazzoletti tutti
sporchi di sangue, che sono stati trovati a bordo di una strada di
campagna a circa 300 metri in linea d'aria dalla casa del
consigliere. Su coltello, camicia, calza e
fazzoletti dovrebbero essere isolati i dna della vittima e
dell'assassino. Una volta analizzati i profili saranno comparati con
quelli dei fumatori delle cinque sigarette, i cui mozziconi sono
stati trovati dai poliziotti a ridosso del muretto di cinta della
casa di Basile.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>IL LAVORO DEL COMITATO DELL'ITALIA DEI
VALORI</strong> | Secondo il comitato, di cui fa parte <strong>Gianfranco Coppola</strong>, consigliere comunale e poliziotto che ha ritrovato la camicia, <strong>Gianni D'Agata</strong>, e<strong> Salvatore Dimitri</strong> che ora indaga sulla pista politica,
Peppino intendeva richiamare l’attenzione delle forze politiche di
maggioranza e opposizione del Comune di Ugento, nonché i
rappresentanti politici dei Comuni del Basso Salento, sui rischi di
un mancato coinvolgimento nell’ambizioso progetto dell’associazione
degli Enti e comuni ionico-salentini, per il riconoscimento del
Barocco locale come Patrimonio culturale dell’Umanità da
parte dell’Unesco.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Rifletteva i governi locali che stavano
sottovalutando un trampolino di lancio per l’economia e per il
turismo, che avrebbe proiettato quest’area dimenticata sui circuiti
del turismo internazionale e non solo balneare. Quasi un anno fa,
Basile scrisse una lettera al sindaco e al Consiglio comunale di
Ugento in merito alle associazioni che, organizzando feste e
soprattutto sagre, «non valorizzano il nostro territorio, ma
hanno come finalità quella di “far cassa”». Infatti,
il ruolo delle associazioni nell’organizzare manifestazioni,
secondo il politico, è quello di far conoscere i prodotti e le
aziende artigianali locali. Per questo, la proposta di Peppino era
quella di annullare tutti i tipi di sagre che non rispecchiassero le
finalità indicate. Peppino a Natale fece stampare dei
manifesti affiggendoli in tutto il paese, e con l’occasione
scrisse: «Amici cari, apriamo gli occhi, perché è
così che si dimostra di essere un popolo attivo, partecipe ed
interessato».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Dopo un anno di insediamento
dell'amministrazione ugentina, stampò dei manifesti di
augurio, ma soprattutto, di provocazione, infatti si rivolse alla
maggioranza del comune scrivendo: «Secondo me, questo vostro
tempo è servito esclusivamente a intascare le indennità
a voi dovute e vi rammento che non sono poche: voi avete siringato
dalle tasche dei cittadini per le vostre spettanze d’indennità
ben 115mila euro, pari a più di 200 milioni delle vecchie
lire. Il gruppo «Italia dei Valori, per tornare a sperare»,
nella persona del capogruppo Peppino Basile, in uno di qusti
manifesti sosteneva: chi dice che lavora e percepisce il suo
corrispettivo deve dimostrare alla gente anche il frutto del suo
lavoro», concludendo poi con una provocazione nel confronti del
sindaco: «Devo riconoscere che le veci del sindaco in merito
alla conoscenza dei bisogni del paese, le svolge il fratello
maggiore». Nel giro di pochi giorni poi, organizzò in
piazza un pubblico comizio, dove puntò il dito contro il
lavoro svolto dagli amministratori del Comune di Ugento.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Le sue battaglie tramite manifesti non
terminarono qui, perché affrontò i problemi
dell’istituto alberghiero e dell’aumento dei rifiuti, in
quest’occasione scrisse: «Niente di più schifoso, cari
cittadini, avrebbero potuto fare questi signori, perché l’ente
Provincia, per evitare che ancora una volta gli aggravi ricadano sui
cittadini, ha provveduto con suoi fondi a coprire l’aumento di tali
costi stanziando ben 500mila euro. I signori, non soddisfatti dei
soldi conferiti dalla provincia li vogliono anche da noi cittadini».
E concluse scrivendo: «Per questi motivi, il consigliere
provinciale Peppino Basile invita tutti noi a non pagare le bollette
della spazzatura se non quando verranno eliminati gli aumenti
apportati dai “nostri” governanti». Un altro problema
affrontato fu quello delle pale eoliche, facendo notare il futuro del
Salento se ogni sindaco avrebbe attuato tale progetto. È
difficile, quindi, indagare sulla pista politica, visto che Basile
aveva affrontato di petto tante problematiche, alcune assai pesanti.
Ed è forse per la delicatezza dei temi che, a quanto se ne sa,
il consigliere <strong>Salvatore Riso</strong>, non intenderebbe prendere il posto di
Basile.</p>