LECCE | Nella giornata di domani il Pd terrà un’assemblea provinciale per chiarire le idee sulle prossime Provinciali del 2009. «L’attuale Pd rischia di diventare una torre di Babele» commenta Lorenzo Ria, parlamentare originario di Taviano e Presidente della Provincia per nove anni. «C’è un solo modo per uscire dall’odierna situazione, caratterizzata da mille voci e un solo partito senza linea, bisognerebbe rinnovare la classe dirigente che però non vuole». Si esprime cosi il parlamentare Ria in queste ultime ore prima dell’incontro di domani pomeriggio, che si svolgerà nella sede della Comunità Emmanuel, sulla Lecce – Novoli. Il Partito democratico dovrà riuscire ad agganciare i pensieri ancora incerti di alcuni simpatizzanti che, con le proposte dell’Udc, mirano a cambiare orientamento politico. Inoltre bisognerà fare i conti con una probabile ricandidatura di Giovanni Pellegrino, il centrosinistra dovrà anche allargare le sue idee verso il Centro, proposta giunta dall’alto, portata avanti anche a Roma. «Avverto un grandissimo pericolo – prosegue Ria – che la mancanza di un ruolo e di autentica volontà di rinnovamento da parte dei vertici del partito moltiplichi, nei prossimi giorni, le prese di posizione più varie e disparate. È tempo che gli organi del partito esercitino il loro ruolo statutario: prima il segretario e, per quanto le compete, l’assemblea provinciale». Con queste parole Ria si rivolge al capogruppo del Pd in provincia Flavio Fasano, che alimenta le voci di un suo possibile ritorno come candidato presidente alla Provincia, «lo ringrazio per avermi voluto indicare come possibile candidato del Centrosinistra per le prossime elezioni Provinciali. Dell’amico Flavio apprezzo il senso politico e di affetto personale che tale indicazione esprime, ma vorrei anche esprimere la mia forte convinzione che questo momento di enorme difficoltà del Pd. E complessivamente dei partiti del Centrosinistra, non è la stagione dell’usato sicuro neppure se si chiama Lorenzo Ria. Nel difficile passaggio che si apre ritengo che anche Fasano, suffragato da largo consenso nel libero voto dell’assemblea del Pd che ha letto il segretario provinciale, abbia un ruolo politico da svolgere. Il primo ruolo non può essere quello di contribuire, con la generosità e la carica di rinnovamento che gli è propria, all’affermazione dei principi per cui è nato il Pd, all’affermazione di un nuovo gruppo dirigente democratico. Anche la coalizione ha senso e valore per i Democratici: tutti gli alleati hanno uguale valore e l’unica differenza e la loro rappresentatività». Il parlamentare Ria non ha discusso delle Primarie che, molto probabilmente, saranno oggetto di discussione durante l’assemblea.
Il Centrodestra non esita esprimersi più di tanto in merito alle candidature Provinciali e sulle trattative tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. L’unico dato ufficiale è la candidatura del ministro Raffaele Fitto come presidente provinciale di An, una notizia inaspettata, come il rifiuto di Adriana Poli Bortone come candidata a Palazzo dei Celestini. Tra i nomi probabili di Destra spicca quello di Saverio Congedo e di Raffaele Baldassarre. Intanto si aspetta la decisione del consigliere provinciale di Fi, Giuseppe Coppola, che ha sottolineato «continuo a leggere con stupore la ridda di voci e di ammiccamenti tra Pd e i centristi dell’Udc, come se le esperienze e i voltafaccia nella recente esperienza al Comune di Gallipoli non sia servito per far capire agli amici dell’Udc dell’inaffidabilità politica del Pd. Sarebbe da ingenui – continua Coppola – cadere ancora nei corteggiamenti senza fturo che oggi il pd mette in campo per capire la buona fede dell’Udc. Fasano non perde mail il vizio: solo alcuni mesi addietro per le Amministrative di Gallipoli aveva messo in piedi un’alleanza strumentale al ballottaggio ma, una volta incassata la sconfitta elettorale, è emersa tutta l’inconsistenza di quell’alleanza che di politico aveva poco o proprio nulla. Fasano - conclude Coppola - non ci ha pensato un attimo a scaricare gli amici dell’Udc senza disdegnare perfino il ricorso alle carte bollate per la conquista di un posto in Consiglio comunale».
