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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 24/06/2008 | CRONACA
Morì per un cocktail letale. Trovato il responsabile della morte di Cosimo Lotta

Arrestato Andrea Vetrugno, 27enne leccese, ritenuto responsabile di aver venduto una dose fatale di stupefacenti a Cosimo Lotta, di Gagliano, deceduto un anno fa per una crisi cardiocircolatoria e respiratoria provocata proprio da quelle sostanze.

di Valentina Maniglia


<p></p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>GAGLIANO DEL CAPO</strong> | Avrebbe spacciato un cocktail micidiale fatto di cocaina ed eroina che ha provocato la morte ad un giovane di Gagliano del Capo, per questo &egrave; stato arrestato. Manette ai polsi, dunque, per Andrea Vetrugno, 27enne leccese, ritenuto dai Carabinieri della compagnia di Tricase e da quelli della stazione di Gagliano del Capo, l&rsquo;uomo che avrebbe venduto sostanze stupefacenti, un cocktail di eroina e cocaina, a Cosimo Lotta, all'epoca 36enne, deceduto il 25 giugno dello scorso anno, proprio a seguito dell&rsquo;assunzione di quelle sostanze.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Si chiude cos&igrave; un giallo iniziato un anno fa con il ritrovamento di Lotta in gravissime condizioni davanti all&rsquo;ospedale di Gagliano del Capo, abbandonato a bordo della propria autovettura. I medici avevano accertato che la causa della sua morte era un&rsquo;insufficienza cardiocircolatoria e respiratoria dovuta proprio all&rsquo;assunzione di droghe. Partono le indagini e, se pur con poche tracce, si indaga sui tabulati telefonici della vittima, si interroga il portiere dell&rsquo;ospedale e si consultano le informazioni a disposizione dei militari sui consumatori abituali di stupefacenti. Si riesce cos&igrave; a risalire all&rsquo;identit&agrave; di L.B., colui che avrebbe assunto droga assieme a Lotta la sera della sua morte, che fornisce agli inquirenti il numero di telefono contattato per avere, quella volta, la dose di stupefacente. Ma dall&rsquo;altra parte della cornetta risponde una voce chiaramente estranea ai fatti: &egrave; il titolare di un&rsquo;attivit&agrave; imprenditoriale presso la quale, per pochissimi giorni, ha lavorato un giovane di nome Andrea. Le indagini proseguono e i carabinieri risalgono anche ad una ragazza, figlia di un pescatore di Santa Maria di Leuca, che in passato avrebbe avuto una relazione sentimentale con Vetrugno, noto ai pi&ugrave; come &laquo;Peppo&raquo;. Grazie a lei si smaschera cos&igrave; l&rsquo;identit&agrave; dello spacciatore che, tramite foto, &egrave; stato riconosciuto da L.B., come l&rsquo;uomo che il 25 giugno dello scorso anno ha venduto la droga a Lotta, provocandogli la morte. Arrestato in mattinata, &egrave; ora a disposizione delle autorit&agrave; competenti.</p>
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