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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>SANNICOLA</strong> | «Ogni anno, in Italia, sono circa tremilacinquecento le donne
che si ammalano di cancro dell’utero, provocato dal Papillomavirus.
Quasi la metà muore. Si stima che il 75 per cento della
popolazione, mediante il rapporto sessuale, entri in contatto con il
virus, almeno una volta nel corso della propria vita». Sono le
parole del consigliere comunale di Forza Italia, <strong>Mino Piccione</strong>, che
rivolge la sua critica al presidente della Regione, <strong>Nichi Vendola</strong>, e
all'assessore regionale alla Sanità, <strong>Alberto Tedesco</strong>.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">«Anche
in Italia è stato avviato un programma di vaccinazione
gratuito – sottolinea – anche se a distanza di un anno rispetto
al resto d’Europa. Il programma del ministero della Salute, prevede
la somministrazione gratuita del vaccino anti Hpv a tutte le
dodicenni. Tuttavia, la vaccinazione potrebbe essere estesa anche ad
altre fasce d’età, poiché il vaccino è
indicato per le donne fino a 26 anni». La
premessa che viene fatta riguarda i due vaccini esistenti per
prevenire questo virus, uno bivalente contro HPV 16, 18 e uno
quadrivalente contro i tipi di HPV 16, 18, 6, 11.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">«Questi
quattro tipi di virus – continua Piccione – sono la causa della
maggior parte delle patologie genitali causate dal papillomavirus
umano, tra cui il cancro, le lesioni precancerose del collo
dell’utero, della vulva e della vagina, di buona parte delle
lesioni iniziali al collo dell’utero e dei condilomi genitali. Il
vaccino quadrivalente, approvato da parte delle più importanti
agenzie regolatorie tra le quali l’Fda, l’Emea e l’Aifa, non
solo protegge dai genotipi virali ad alto rischio, i 16, 18, ma anche
contro i genotipi 6 e 11, che seppur considerati a basso rischio,
sono molto diffusi e responsabili al 90 per cento dei condilomi
genitali che possono colpire anche gli uomini. A seguito di questa
opportuna premessa, è bene sottolineare che la Regione Puglia,
il 5 marzo scorso, ha emesso il bando per la gara della fornitura del
vaccino anti Papillomavirus. Tale bando, però, prevede la
scelta del vaccino da erogare gratuitamente alla popolazione sulla
base della migliore offerta in termini di prezzo e non in base alla
qualità del prodotto: una scelta, quest’ultima, fatta invece
da altre regioni come la Basilicata, la Sicilia, la Lombardia, il
Veneto, il Lazio, l’Abruzzo, la Valle D’Aosta e la Campania».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>L'INTERROGAZIONE
DI ROCCO PALESE</strong> | «In merito a tale scelta, lo stesso <strong>Rocco
Palese</strong>, capogruppo alla Regione del Popolo della Libertà,
attraverso un'interrogazione, del 12 marzo, (prot. N. 121/FI, ndr),
ha sollevato la questione, precisando che detti criteri di scelta
mirano più al risparmio che alla qualità del prodotto,
pertanto, il bando, non considerando la diversità dei due
vaccini dal punto di vista qualitativo e dell’efficienza, non è
volto alla tutela degli interessi della salute dei cittadini. Ne
consegue che la gara, che ha portato la Regione Puglia a prediligere
il vaccino bivalente, non risulta essere idonea sia dal punto di
vista procedurale sia sotto il profilo etico, in quanto la diversità
dei vaccini, per i quali viene effettuata una valutazione meramente
economica, non tiene conto degli aspetti difformi e qualitativi del
prodotto. Tutto ciò indurrà, in futuro, ad acquistare
un diverso ulteriore vaccino per sopperire alle carenze del
bivalente».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="left"></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Poi
conclude: «Auspico che il presidente Vendola, l'assessore
Tedesco e la Commissione regionale vaccini, vista oramai
l’assegnazione del bivalente per la nostra Regione come forma
gratuita, possano almeno fornire alle Asl e alle organizzazioni
sanitarie il vaccino più completo ed efficace, lasciando ai
cittadini, dopo aver fatto le proprie necessarie verifiche, la
facoltà di scelta in merito ai due vaccini da somministrare.
Da parte nostra, in collaborazione con l’associazione «Un
Grande Progetto», del presidente <strong>Pino Calò</strong>,
organizzeremo a Sannicola un convegno monotematico per informare i
cittadini in merito alla questione predetta, con la partecipazione di
esperti moderatori, quali oncologi, ginecologi e pediatri.</p>