Data pubblicazione: 06/11/2008 | POLITICA
Congedo: «Si doti di una Pet anche il 'Vito Fazzi' di Lecce. Niente discriminazioni»
L'auspicio del consigliere de La Città è quello di far in modo che anche Lecce possa contare su un sistema della Pet/Tac utilizzato in campo oncologico. Secondo Congedo, non dotare la provincia di Lecce sarebbe un atto discriminatorio. L'interrogazione.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Saverio
Congedo (La Città) interroga Nichi Vendola sulla Pet.
Un'interrogazione in base alla quale, a quanto pare, la Regione
starebbe procedendo, secondo il consigliere di centrodestra, a
distribuire sul territorio pugliese, nelle diverse province, la Pet,
un sistema di cura utilizzato in campo oncologico, e che in passato
ha fatto discutere non poco. Si tratta di un’interrogazione urgente
a risposta scritta al presidente della Regione ed all’assessore
alle Politiche della salute «per sapere se al ‘Vito Fazzi’ di
Lecce è stata assegnata o meno la Pet/Tac con riferimento alla quale
erano state profferite ampie assicurazioni da autorevolissimi
esponenti salentini della maggioranza consiliare alla Regione».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Congedo rileva infatti
che «dalla risposta dell’assessore del 30 settembre alla mia
precedente interrogazione sull’argomento si evincerebbe, ma senza
la necessaria nettezza, che la Regione avrebbe programmato le
assegnazioni di tali attrezzature soltanto per il Policlinico di Bari
e le Asl di Taranto, Brindisi e Bat, essendo la Provincia di Foggia
comunque già coperta dalla Pet/Tac dell’Irccs di San Giovanni
Rotondo». «Se tale distribuzione a tutte le Province pugliesi
tranne che a quella di Lecce - prosegue Congedo - dovesse
corrispondere al vero, non soltanto risulterebbero disattesi gli
appelli provenienti con insistenza dal mondo della sanità e della
ricerca e le rassicurazioni di cui sopra, ma, soprattutto, si
infliggerebbe alle popolazioni salentine una intollerabile
discriminazione su un terreno in cui l’eguaglianza dei cittadini è
più sacra, il diritto alla salute».</p>
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