Data pubblicazione: 03/11/2008 | CRONACA
Arrestate tre persone incastrate dal Gps. Fermata la famigerata «banda del buco»
Sono state arrestate con le mani nel sacco tre persone brindisine che avrebbero messo a segno diversi furti nel Salento. I tre attendevano gli impiegati dell’ufficio postale di Martina Franca portare via oltre 150mila euro.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>MAGLIE</strong> | Sono
della provincia di Brindisi le tre persone arrestate che, secondo gli
inquirenti, costituirebbero il nucleo della famosa «banda del buco».
Il gruppo avrebbe commesso diversi furti con l’ormai consolidato
metodo. Entrare all’interno di un locale confinante con banche,
poste e grosse aziende, praticare un foro sulla parete adiacente con
l’attività presa di mira e, una volta riusciti, «lavorarci» per
tutta la notte fino all’alba per portare via il bottino fatto di
soldi o di generi alimentari. Le tre persone arrestate dai
carabinieri della compagnia di Maglie, diretti dal maggiore Andrea
Azzolini, insieme ai militari di Martina Franca e Francavilla
Fontana, sono Pasquale Carpelli, 54enne, Carlo De Falco, 46enne,
entrambi residenti a San Vito dei Normanni, e Franco Arpino, 39enne,
residente a San Michele Salentino. I tre, residenti nella provincia
di Brindisi, avrebbero preferito compiere colpi nel Salento, in modo
da non destare sospetti agli investigatori. I carabinieri che stanno
indagando sul caso accusano i tre brindisini di aver commesso furti a
Soleto, Monteroni, Poggiardo, Copertino e Martano. Nessun colpo
compiuto a Brindisi, la loro città, che sicuramente conoscevano
meglio di Lecce ma, pensando probabilmente di farla franca, hanno ben
organizzato i «colpi» in provincia di Lecce. Al momento, l’attività
degli inquirenti prosegue per verificare al meglio i possibili furti
e rapine messi a segno dalla «banda del buco». I tre avrebbero più
volte compiuto il reato senza mai destare sospetto o lasciare tracce.
L’unica che li ha incastrati è stata la testimonianza di alcune
persone che, durante un colpo alla filiale Unicredit di Poggiardo,
avrebbero notato un’auto sospetta, una Fiat Marea Station Wagon
insieme al numero di targa. I fatti risalgono allo scorso giugno. I
carabinieri hanno pensato di piazzare all’interno dell’auto
individuata, di proprietà di Franco Arpillo, un sistema satellitare
Gps. Questo ha permesso loro di beccare i tre con le mani nel sacco
mentre stavano per compiere un'ennesima rapina all'ufficio postale di
Martina Franca. I tre avrebbero agito lasciando Arpino fuori di
notte, in modo che facesse da «palo», mentre gli altri due, armati
di pistole e con il volto travisato da passamontagna, agivano
all’interno. Quando in mattinata presso l’ufficio postale sono
giunti gli impiegati, i tre non aspettavano certo l’arrivo dei
militari. Se il colpo fosse andato liscio, come stabilito dal piano
dei brindisini, il bottino sarebbe stato di oltre 150mila euro, dato
che oggi era il giorno previsto per il ritiro delle pensioni. I tre
ora sono accusati di tentativo di sequestro di persona, mano armata,
porto abusivo d’armi e danneggiamento. Saranno i militari, a
conclusione delle indagini, ad inviare tutto il materiale utile per
il processo alla famigerata banda.</p>
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