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Continuano senza sosta le indagini di polizia e carabinieri dopo il vertice di ieri in Procura. Intanto, oggi a Ugento è previsto l'arrivo dei Ris da Roma, che dovranno stabilire se il coltello ritrovato è quello usato dall'assassino del consigliere Basile.

di Paolo Franza

UGENTO | È previsto per oggi l'arrivo ad Ugento degli uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche per cercare di dare una svolta alle indagini sulla morte di Peppino Basile, il consigliere dell'Italia dei Valori morto nella notte tra il 14 e il 15 giugno scorsi. La prima tappa la faranno a Lecce dove prenderanno i reperti trovati nelle ultime ore quali la camicia e fazzolettini sporchi di sangue e un calzino avente la forma del coltello trovato qualche giorno fa da un finanziere a 1 chilometro e 800 metri dalla scena del delitto. Tutto sembra a un punto fermo. Intanto ieri, si è svolto in Procura un nuovo vertice fra inquirenti e investigatori. La polizia porta avanti la pista politica, mentre i carabinieri con i quali si sono divisi le indagini cercano di chiarire eventuali intrecci passionali. Le speranze rimangono sui Ris per cercare di trovare delle tracce di dna sui reperti insanguinati e su tutto ciò che finora è stato trovato. Intanto, gli investigatori controllano a 360 gradi la pista politica visto che Peppino si stava battendo su progetti urbanistici, quali la costruzione di un villaggio tra Torre San Giovanni e Torre Mozza. Un altro problema invece, attivo da anni, ma che Peppino aveva tirato fuori solo ora, è quello ambientale per quanto riguarda lo sfociamento del depuratore nei bacini. Per questo motivo, i bilanci del Comune di Ugento passano in secondo piano, anche se erano sempre sulla bocca di Basile. Il comitato istituito dall’Italia dei Valori locale, per portare avanti i valori per cui si batteva il consigliere, e per portare parallelamente avanti le indagini in maniera autonoma con la speranza di dare una mano agli investigatori, continua le sue ricerche. A quanto è dato di sapere, sarebbero convinti che qualcuno ha visto o sentito qualcosa, perché la strada è illuminata dal lampione che si trova proprio di fronte a casa di Peppino, che abitando in periferia, potevano sentirsi solo le sue urla di aiuto mentre qualcuno lo ha ucciso con quaranta colpi di cui 19 mortali. Si attende, dunque, l’arrivo dei Ris da Roma, nelle prossime ore, ma soprattutto l’esito delle analisi incrociate tra gli elementi ritrovati, ora custoditi a Lecce.

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