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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 02/11/2008 | AMBIENTE
Salvato esemplare poco vivace di tartaruga «caretta caretta» a Otranto
Una specie ci tartaruga «caretta caretta», è stata trovata nella mattinata di oggi da un sommozzatore professionale, Franco Muoio. L’esemplare si trovava a circa mezzo miglio dal porto di Otranto. La tartaruga si trovava in serio pericolo di vita.
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm -0.45pt 0pt 0cm; text-align: justify;"><strong>OTRANTO</strong> | La tartaruga marina &laquo;Caretta caretta&raquo;, appartiene ad una specie&nbsp; protetta dalle leggi internazionali in quanto a rischio di estinzione. Stamattina, in una giornata quasi estiva, un sommozzatore professionale, <strong>Franco Muoio</strong>, ne ha trovata una, viva, a circa mezzo miglio dal porto di Otranto, consegnandola poi ai militari della locale Guardia Costiera. Muoio, secondo la sua esperienza marinaresca, ha riferito d&rsquo;aver notato che l&rsquo;esemplare, rinvenuto in un punto in cui il mare &egrave; profondo circa 20 metri, fosse &laquo;poco vivace&raquo; e pertanto in serio pericolo di vita. L&rsquo;esemplare ritrovato a Otranto &egrave; una femmina di circa 23 anni, avente una lunghezza di circa 55 centimetri ed un peso di 20 chilogrammi. Secondo il medico veterinario intervenuto in suo soccorso, la tartaruga non ha subito lesioni, tantomeno pare affetta da gravi patologie anche se, molto probabilmente, avr&agrave; bisogno di ulteriori cure prima di ritornare nel mare. La polizia provinciale di Lecce ha provveduto a consegnare la tartaruga al Museo di Storia Naturale del Salento, sito in Calimera, dove verr&agrave; accudita affinch&eacute; riprenda, appena possibile, la sua vita nel suo habitat naturale. Il Wwf Italia ha in piedi una serie di iniziative, in sinergia con il corpo delle capitanerie di porto, a favore della conservazione delle tartarughe marine sull'intero perimetro costiero nazionale. In particolare, esistono dieci centri recupero del Wwf Italia tra cui quello di Lampedusa per la Sicilia, punti permanenti che hanno permesso lo sviluppo di collaborazioni con autorit&agrave; locali e pescatori, per ridurre l'impatto delle attivit&agrave; umane sulle popolazioni di tartaruga marina. Anche il Salento rammenta uno straordinario evento accaduto sulla spiaggia Baia Lido D'Oriente della marina di Torre dell&rsquo;orso nella notte tra il 12 e 13 luglio 2006: una femmina di tartaruga marina, di circa 80 cm, depositava le uova. Negli scorsi mesi estivi, lungo le spiagge salentine, sono stati ritrovati altri esemplari, spesso morti o feriti dell&rsquo;eliche delle imbarcazioni. La &laquo;caretta caretta&raquo; &egrave; storicamente diffusa nel Mediterraneo, ma ormai a rischio di estinzione nelle acque territoriali italiane. Le principali zone di nidificazione, in Italia, sono le spiagge delle isole di Linosa e Lampedusa e quella di Spropoli, a Palizzi, in provincia di Reggio Calabria. Il comandante <strong>Giancarlo Salvemini</strong>, comandante dell&rsquo;Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, raccomanda a chi, in futuro, dovesse avvistare animali di questo tipo, di segnalare il fatto alla Capitaneria di Porto competente per giurisdizione. Nel caso l&rsquo;animale sia vivo, la celerit&agrave; della segnalazione e degli interventi a sua tutela pu&ograve; determinare il suo destino.</p>
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