Data pubblicazione: 02/11/2008 | CRONACA
Condannato il Comune di Cavallino. Non sicuro l’impianto dei photored
I photored installati nei comuni salentini continuano a far discutere. La Corte di Cassazione ha condannato il Comune di Cavallino perché la sola omologazione non basta a convalidare le multe. Il fatto risale a tre anni fa.
di Paolo Franza
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>CAVALLINO</strong> | Nel Salento la questione Photored ed Autovelox pare non sia terminata. Nuovi elementi emergono sul fronte giudiziario in merito agli impianti semaforici che servono per regolare la viabilità, in modo da garantire prudenza su strada ed evitando così diversi incidenti causati, a volte, dalla fretta, con particolare riferimento ai tanto discussi e criticati «photored». Una sentenza della Corte di Cassazione, ha condannato da poco il Comune di Cavallino, accusato di improprietà di collocazione e modalità delle rilevazioni fotografiche ai semafori. La sentenza giunge da Reggio Calabria, tutto nacque tre anni fa, quando il giudice di pace annullò una multa verbalizzata dalla Polizia municipale nel piccolo comune salentino, perché l’omologazione dei macchinari preposti all’interno della città non erano in grado autonomamente di garantire il perfetto funzionamento. La Corte Suprema, sottolinea che bisognerebbe rispettare nei minimi le disposizioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, calcolando le modalità di azione dei photored, in particolare quelle relative al decreto ministeriale 1130 del 2004, che evidenzia i tempi previsti degli scatti fotografici.</p>