Data pubblicazione: 02/11/2008 | CRONACA
Prende a pugni la moglie che chiama la polizia, poi si scaglia contro gli agenti
Presunti maltrattamenti in famiglia, il pubblico ministero dispone l'arresto di Cosimo Potenza, di 52 anni, di Taurisano, con le accuse di maltrattamenti in famiglia, resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Tornato dalla Germania, avrebbe aggredito la moglie.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>TAURISANO</strong> |
Avrebbe picchiato ripetutamente la moglie, tanto che questa a un
certo punto, dopo aver subìto l'ennesima aggressione, si è
fatta coraggio e ha chiamato la polizia. Che quando è giunta
sul posto si è trovata di fronte ad un uomo dal carattere
forte, che li avrebbe addirittura minacciati. Il fatto è
successo a Taurisano, e ha tenuto per diverse ore impegnati gli
agenti del locale commissariato di polizia, che dopo essere stati
chiamati sono intervenuti sul posto. All'interno del nucleo familiare
si stava consumando una faida tra coniugi, dove la moglie sarebbe
stata costretta per diverso tempo a subìre presunte
aggressioni da parte del marito. Che se l'arresto sarà
convalidato, poi finirà sotto processo. Cosimo Potenza, di 52
anni, di Taurisano, avrebbe maltrattato e offeso la moglie, anche
quando si trovava in Germania, per via di un carattere, il suo,
probabilmente spesso acceso. Tanto che la moglie ormai era
terrorizzata all'idea di trovarsi dinanzi al marito. Potenza, a
Taurisano, era rientrato da circa un anno, dopo aver trascorso una
parte della sua vita in Germania, per via del lavoro. Dalla moglie,
in trent'anni di matrimonio, aveva avuto tre figli, due maschi e una
femmina. Quest'ultima, maggiorenne, non è rimasta in Germania,
ma ha seguito i genitori nel Salento. Tra le mura domestiche, si
sarebbero consumate le violenze. La donna sarebbe stata costretta a
subìre le angherie del marito per chiudersi in se stessa senza
mai denunciare nulla. Tanto che, qualche volta, si sarebbe pure
recata al pronto soccorso dell'ospedale «Francesco Ferrari»
di Casarano, per farsi medicare le ferite. Ecchimosi che avrebbe
«collezionato» a seguito di presunte colluttazioni col
marito, che sarebbero andate avanti per diverso tempo, sempre in
silenzio, socchiuse all'interno della propria vita, senza nulla far
trasparire.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Fino a quando, l'altra
mattina, dopo l'ennesima presunta aggressione, la donna vistasi
colpire in volto con pugni dal marito, si sarebbe recata nuovamente
in ospedale per ricevere le cure. Una lite scoppiata a seguito di un
litigio verbale, che poi dalle parole è diventato più
pesante, e si è passato ai fatti. Ma se mentre in un primo
momento, nulla era stato fatto, e la donna non avrebbe mai denunciato
il marito, questa volta il ricorso alle forze dell'ordine c'è
stato. Dopo aver ottenuto ospitalità a casa di parenti, la
donna si sarebbe, la donna si sarebbe nuovamente recata all'interno
della propria abitazione per riprendere alcuni oggetti personali.
Come dire, era tornata a casa per fare le valigie e ripartire questa
volta per una scelta definitiva. È quel punto che l'uomo
l'avrebbe minacciata, dopo aver impugnato probabilmente un bastone
tra le mani. La donna, a quel punto, vistasi per l'ennesima volta
alle strette, dopo aver telefonato al numero di pronto intervento
113, ha avvisato gli agenti di polizia del locale commissariato.
Giunti sul posto, gli agenti sarebbero stati minacciati di morte. A
quel punto, gli agenti senza troppi ma e troppi se, hanno condotto
l'uomo all'interno del commissariato, diretto dalla dirigente Buffo,
e su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto
procuratore Maria Consolata Moschettini, è stato tratto in
arresto con le accuse di maltrattamenti in famiglia, resistenza e
minacce a pubblico ufficiale. Ora, dovrà presentarsi dinanzi
al magistrato insieme all'avvocato Venneri del Foro di Lecce, da cui
è difeso. Il gip, infatti, nelle prossime ore, potrebbe
disporre la convalida dell'arresto.</p>
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