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Manette ai polsi per Mariglen Bakiaj, cittadino albanese e Mauro Colazzo, di Taviano: nascondevano le sostanze stupefacenti che poi spacciavano all'interno dei muretti a secco. Gli scambi, invece, avvenivano in un parco davanti agli increduli cittadini tavianesi.

di Valentina Maniglia

TAVIANO | Nascondevano la cocaina nelle cavità di alcuni muretti a secco nelle campagne di Taviano, tanto da far diventare quegli anfratti delle vere e proprie casseforti naturali. Così Mariglen Bakiaj, 27enne albanese, domiciliato a Taviano ma di fatto senza fissa dimora, e Mauro Colazzo 23enne di Taviano, sono stati arrestati perché colti con le mani nel sacco mentre prelevavano da una fessura cocaina allo stato puro che, tagliata, avrebbe restituito circa 400 dosi. Le indagini sono state condotte dagli uomini della polizia giudiziaria del commissariato di Gallipoli, diretti dal comandante Pantaleo Nicolì ed hanno avuto inizio a seguito di alcuni esposti da parte dei cittadini tavianesi che lamentavano la presenza di spacciatori all’interno del parco Ricchello. Quest'ultimo infatti, era il luogo scelto dai malviventi per i loro scambi illeciti. Un angolo di verde pubblico che sarebbe dovuto essere incontro di divertimento per bambini e di tranquillità per le persone anziane, ma che ormai si scopriva abbandonato proprio per la crescente presenza degli spacciatori. I due arresti sono il risultato di lunghi appostamenti effettuati da parte delle forze dell’ordine, in seguito alla decisione del questore di Lecce di predisporre interventi mirati alla repressione del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti e dettano la parola fine a un vasto traffico di droga, che si snodava fra Taviano e Mancaversa. Colazzo e Bakiaj, entrambi già noti alle forze dell’ordine, sarebbero stati colti in flagranza di reato sabato scorso. Ora dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente,in concorso tra loro. Assieme alla considerevole quantità di cocaina trovata nelle loro mani, gli agenti hanno sequestrato un bilancino automatico, della sostanza da taglio, alcune bustine di cellophane e circa 500 euro in contanti, considerati provente dello spaccio e una motocicletta di grossa cilindrata utilizzata dal cittadino albanese. Proprio Bakiaj, considerato dagli agenti, un personaggio di spicco all’interno del traffico scoperto, vedendosi scattare le manette ai polsi, avrebbe sfrontatamente detto «Sono qui per fare una passeggiata». L’unico luogo in cui è potuto andare, però, insieme a Colazzo, è stata la casa circondariale Borgo S. Nicola di Lecce: nei prossimi giorni saranno interrogati dal sostituto procuratore della repubblica, Imerio Tramis.