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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>UGENTO</strong> | Nessuna novità sulla
morte di <strong>Peppino Basile</strong>, il consigliere dell'Italia dei Valori
assassinato la notte tra il 14 e il 15 giugno scorsi. Al momento, al
vaglio degli inquirenti solo due «tracce» appartenenti,
forse, agli assassini. Il primo, un coltello a serramanico,
probabilmente quello col quale sono stati sferrati i quaranta colpi,
dei quali 19 andati a fondo, che gli hanno provocato la morte. Il
secondo, una camicia, trovata l'altra notte a circa duecento metri di
distanza dalla sua casa dove risiedeva e vicino alla quale è
stato ucciso. Il coltello l'ha trovato un finanziere, mentre la
camicia un agente di polizia di Gallipoli, <strong>Gianfranco Coppola</strong>, che è
anche consigliere comunale dell'Italia dei Valori. Basile, che sedeva
tra gli scranni di Palazzo dei Celestini, in qualità di
consigliere di maggioranza, e in Consiglio comunale, a Ugento, nella
minoranza, aveva a cuore diverse battaglie, tra le quali quelle che
miravano al contrasto dell'abusivismo edilizio (lui era un
imprenditore edile), e quelli legati ad ogni sorta di malaffare.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Alcuni documenti, presentati alla
stampa dal 2005 al 2008, dimostrano la sua sensibilità su
questi temi. In merito alle elezioni amministrative ugentine, in un
documento presentato il 26 dicembre 2005, Basile auspicava un accordo
tra le diverse forze politiche dell'Unione. «Il centrosinistra
è in fibrillazione – diceva – per le ancora non risolte
problematiche tra le varie componenti dell'Unione. All'orizzonte si
intravede un barlume di soluzione che può esser dato solo da
un progetto fortemente unitario delle forze politiche dell'Unione».
Progetto unitario, diceva, che si doveva esplicare attraverso «un
progetto univoco credibile sul quale far confluire i consensi».
E poi ancora: «Ciò che unisce tali forze politiche è
un progetto che mira al rinnovamento della classe politica e
soprattutto ad una cosciente partecipazione del singolo cittadino
agli interessi della collettività. Sulla base di tali principi
si spera possano confluire nella stessa direzione anche tutte le
altre componenti del centrosinistra: Italia dei Valori, Comunisti
italiani, Ds, Verdi, che sembrano voler sposare in larga scala, il
medesimo progetto. Al contrario Rifondazione Comunista e Margherita
sembrano interessati a proporre un indirizzo di continuità con
l'attuale modo di amministrare. A tal proposito chiedo di spezzare
questa linea di continuità che è la stessa che i
cittadini hanno già bocciato cinque anni prima. Bisognerà
trovare coesione intorno al progetto ed ovviamente alle candidature,
rinunciando a protagonismi e opinabili pretese. Ugento ha bisogno di
facce nuove e di nuovi modi di amministrare. Ecco perché,
Italia dei Valori s'impegnerà a proporre candidature di
giovani o di concittadini che debuttano nella politica e che credano
in questo percorso di rinnovamento».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LE «VIOLAZIONI DEI DIRITTI
DELL'OPPOSIZIONE»</strong> | 18 gennaio 2007. Basile denunciava quelle
che il suo gruppo consiliare definiva «gravi violazioni dei
diritti dell'opposizione». Il gruppo consiliare di minoranza
del Comune di Ugento, “Italia dei Valori per tornare a sperare”,
sin dall'insediamento del Consiglio comunale, a seguito delle
elezioni amministrative del 28 e 29 maggio 2006, ha visto mortificare
e negare tutti i diritti spettanti come gruppo regolarmente
costituito e stabiliti dagli articoli 16 comma 2 dello Statuto e
articolo 7 del Regolamento comunale in materia di diritti dei gruppi
consiliari, anche dell'opposizione e dall'articolo 10 del regolamento
in materia di costituzione delle Commissioni». Fa poi
riferimento ad una diffida: «Nonostante i ripetuti solleciti e
una diffida formale al fine di poter svolgere le funzioni
istituzionali e democratiche che sono demandate anche ai gruppi di
minoranza in virtù delle leggi dello Stato, della Costituzione
e dei richiamati atti amministrativi del Comune, sino ad oggi non si
è potuto assistere ad alcun atto concreto da parte
dell'attuale Governo del Comune al fine di ottemperare a quanto
dovuto. Tale inerzia – ha poi aggiunto – ha comportato uno stato
di empasse dell'attività istituzionale del gruppo consiliare
dell'Italia dei Valori, che non ha potuto svolgere alcuna attività
in favore della cittadinanza ugentina nonché l'attività
di controllo necessaria per il corretto e trasparente funzionamento
di ogni amministrazione democraticamente eletta». Poi conclude:
«Questi motivi hanno determinato il gruppo “Italia dei Valori
per tornare a sperare” a proseguire ad oltranza nella lotta
democratica finchè non saranno ristabilite legalità e
diritti ad Ugento».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LA DIFFIDA E IL CONSIGLIO</strong> | 19 febbraio
2007. Il gruppo consiliare dell'Italia dei Valori «invita gli
organi di stampa a presenziare al Consiglio comunale a seguito della
diffida presentata dal gruppo sulle gravi violazioni dei diritti
dell'opposizione e con all'ordine del giorno scottanti questioni
della vita politico-economica ugentina». E sottolinea che
occorre fare «un'opportuna riflessione politica sul punto 4
dell'ordine del giorno relativamente alla “permuta di zone” fra
Comune e privati e prima che siano poste in essere azioni nocive per
l'economia della città».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LA BATTAGLIA PER LA PROMOZIONE DEL
TERRITORIO</strong> | 23 luglio 2007. In una lettera indirizzata al sindaco di
Ugento, Eugenio Ozza, alla giunta dell'assise comunale, e al
responsabile di settore, Peppino Basile denunciava la proliferazione
di autorizzazioni per sagre: «Premesso che gli enti terrioriali
Comune, Provincia e Regione sono istituzionalmente impegnati alla
valorizzazione del territorio spendendo risorse economiche rilevanti
attraverso le più varie forme di promozione, si constata che
si continua a non cogliere e rispettare gli indirizzi proposti dagli
enti sopraindicati. Le associazioni che sono statuariamente preposte
all'organizzazione e alla promozione dei prodotti del territorio,
calpestando queste finalità, hanno come obiettivo primario la
salvaguardia dell'esistenza della loro associazione e non la
conoscenza del territorio e dei prodotti locali. Tutto questo non ci
consente una piena promozione dei nostri buoni prodotti, né a
valorizzare il territorio ma al contrario, penalizza la nostra terra
e non crea l'incentivazione dello sviluppo e del turismo. Ci
riferiamo in particolare all'eccessiva proliferazione dello strumento
“sagra”, esclusivamente relegato alla finalità di “far
cassa” delle associazioni proponenti, che non danno lustro né
al territorio né ai produttori, in quanto i prodotti
utilizzati non sono quelli che la nostra terra e i nostri cittadini
producono».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LA RIMOZIONE DEGLI STRISCIONI
ELETTORALI</strong> | 25 marzo 2008. «Il partito dell'Italia dei Valori
si stringe attorno al consigliere Basile. Dal partito fanno sapere:
«Mentre si era recato a Lecce per gli ordinari impegni
istituzionali, tre agenti della Polizia municipale di Ugento, e un
operaio munito di lunga scala si portavano presso il comitato
elettorale in via Messapica al civico 16 per rimuovere uno striscione
di propaganda elettorale. Analogo episodio nella piazza Porta San
Nicola dove era stato affisso uno striscione analogo e alcuni
manifesti sulla facciata di un bar, previo consenso del proprietario
del locale. Per questo il partito presenterà un esposto alla
Procura della Repubblica per verificare se vi siano stati
comportamenti penalmente rilevanti».</p>