di Roberto Fonte
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>SANNICOLA</strong> | Arriva
la Fiera di San Simone. Ma quest'anno è meglio nota come
«Gusto in fiera». Domani, il paese cambia volto, perché
le strade del centro, ma anche quelle più periferiche saranno
location della tradizionale fiera, che durerà fino al 29 (solo
mattina), e per tutto il 28, dalle prime ore del mattino fino alle
22. Il tanto rimpianto professore <strong>Marcello Musca</strong>, storico del
paese che anni fa scrisse il libro «Un anno a Sannicola»,
ne parla dicendo che si tratta di una fiera secolare: «Da oltre
due secoli, le piazze e le vie di Sannicola si riempiono di gente per
la tradizionale Fiera di San Simone. Nata nella frazione che porta il
nome del santo fu trasferita per motivi di spazio a Sannicola».
E dalle 9 fino alle 22, piazza della Repubblica sarà il luogo
in cui Gusto in fiera si proporrà alla cittadinanza e ai tanti
visitatori che come di consueto confluiranno nel centro cittadino. Ma
che cos'è «Gusto in fiera»? «È
un'esposizione di eccellenze enogastronomiche» sottolineano gli
assessori al Marketing territoriale, <strong>Mimmo Cataldi</strong>, e alla
Cultura, <strong>Danilo Scorrano</strong>. Dopo la particolarità degli
scorsi anni, in cui si fece una sorta di «referendum» per
decretare il miglior tipo di «Spazzatu» (vinse quello
Scanijatu, quello farinoso, ma c'è chi preferisce quello «a
tiestu», più duro nella teglia), quest'anno in piazza
non ci saranno urne e schede da crociare, anzi. La piazza ospiterà
personalità del mondo dell'agricoltura. «Prodotti tipici
e agricoltura, prospettive della nuova programmazione europea»
è infatti il titolo di un dibattito che si terrà alle
11,30, e al quale parteciperanno gli assessori regionale e
provinciale all'Agricoltura, <strong>Enzo Russo</strong>, e <strong>Cosimo Durante</strong>,
il vicepresidente della Coldiretti, <strong>Amedeo Falcone</strong>, il
consulente di Sviluppo locale, <strong>Tommaso Marsano</strong>, il presidente
della Camera di Commercio, <strong>Alfredo Prete</strong>, e il sindaco di
Sannicola, <strong>Giuseppe Nocera</strong>. L'area degli eventi, poi, ospiterà
i singoli produttori che presenteranno la propria azienda, ma ci
saranno anche minicorsi di degustazione, preparazione di ricette e
piatti, letture enogastronomiche. Nelle altre vie, invece, ci saranno
i venditori ambulanti di «Cibo di strada», con castagne,
scapece, dolciumi, cupeta, e frutta secca. Ma c'è anche
l'altra parte della fiera, quella dedicata allo spettacolo. Gli
artisti del <strong>Salento Buskers Festival</strong>, infatti, ritorneranno
nel paese con le loro performance d'intrattenimento. E poi ancora, ci
saranno le canzoni d'autore di <strong>Davide Tarantino Trio</strong> (<strong>Enrico
Duma</strong>, alla chitarra, e <strong>Marco Tuma</strong>, ai fiati) e
l'esibizione di <strong>Urlo Trio</strong>, con <strong>Raffaele</strong> e <strong>Carla
Casarano</strong>, musicisti jazz popolari a livello internazionale, che
saranno accompagnati al piano da <strong>Ettore Carucci</strong>.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>IL VOLONTARIATO</strong> |
La fiera anche con gli stand delle associazioni di volontariato.
Chiedetelo alla consigliera alle Pari opportunità, <strong>Annalina
Petruzzi</strong>, che siede in consiglio comunale, tra i banchi della
maggioranza. In piazza, ci sarà «Fiera...mente donna»,
la parte femminile, se così possiamo dire, della fiera. Si
tratta di uno spazio interamente dedicato alla donna e alle attività
di genere: «Quest'idea nasce dalla volontà di far
conoscere le tante associazioni, movimenti femminili, prodotti
dell'artigianato e dell'imprenditoria al femminile che operano sul
territorio al fine di sensibilizzare e avvicinare quanta più
gente possibile alle politiche di genere». Non solo, dunque,
l'associazione per le Pari opportunità, ma anche
l'associazione «Salento Donna», i componenti della
libreria «Idrusa», che spesso promuove iniziative
riguardanti la scrittura di genere, l'associazione Diotimart,
l'associazione «Un cordone per la vita» di <strong>Alessia
Ferreri</strong>, e le rappresentanti dell'imprenditoria e del lavoro al
femminile. E poi, una mostra fotografica: «Lavoro delle donne
nel Salento». Uno stand poi, sarà dedicato ad un'altra
iniziativa, alla presentazione del progetto Pidss (Punti di incontro
digitale del Sud Salento), connessione ad internet gratuita tramite
la tecnologia Wi-fi.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LA STORIA</strong> | Che
cos'è la Fiera di San Simone? Probabilmente una nota storica
che può riprodurre fedelmente il passare degli anni e il
consolidarsi di questa tradizione, la dà il professore
Marcello Musca nel suo libro: «Eravamo ragazzi, e vedevamo
giungere la sera del 27, su traini carichi d'ogni ben di Dio,
mercanti di ogni genere che pernottavano per terra sotto le
bancarelle onde essere pronti la mattina presto ad esporre la merce.
I ragazzi rompevano lu furone (il salvadanaio), dove avevano
custodito il denaro raccolto dalla vendita dei fichi destinati alle
distillerie. Ci si trovava di tutto, dai tessuti alla lana, dai
cappotti ai generi alimentari, agli attrezzi agricoli. Le scale di
legno, le scarpe e gli animali occupavano spazi a parte, mentre
dappertutto cianfrusaglie e mercerie. Si vendeva anche l'acqua
potabile sempre scarsa in questa terra sitibonda. I venditori di
mantelline e pastrani che giungevano da molto lontano prendevano in
affitto le rimesse del centro e si trattenevano anche il giorno dopo
per invogliare i paesani più restii a fare acquisti. Chi
faceva affari d'oro erano i macellai che arrostivano nel forno del
retrobottega «mboti» e «capuzze» (involtini e
testa d'agnello), consumati subito in grande allegria nelle vicine
bettole dove era pronta la «quatara» (la pentola di rame)
e i pezzetti innaffiati col forte vino paesano». Nei giorni
scorsi intanto, il sindaco del paese Nocera, e l'assessore Cataldi
hanno presentato l'evento a «Detto tra noi», programma
andato in onda sul satellite sull'emittente Sat 2000.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LA POLITICA</strong> | Come
di consueto, la Fiera di San Simone è oggetto di discussione
da parte della politica, ma anche delle associazioni culturali. Per
il presidente del movimento politico «I Moderati per
Sannicola», <strong>Patrizio Romano</strong>, la fiera di San Simone
dev'essere strumento di richiamo per le nuove tecnologie dei diversi
settori di produzione, come quelli artigianale e agricolo. «La
fiera - sottolinea Romano - dovrà coinvolgere espositori non
solo locali, ma anche di altre regioni in modo da creare un polo
fieristico interessante, come mediatore tra una significativa offerta
e un'ampia domanda». La proposta è quella di trasformare
il classico mercato, in una fiera campionaria: «Si potrebbe
ipotizzare una struttura idonea dove svolgere la manifestazione, ad
esempio rivalutando la stessa area industriale di Sannicola.
L'ipotesi di una struttura pensata appositamente per la fiera farebbe
acquistare all'evento un'ulteriore leva di sviluppo, per non parlare
poi di punti importanti come la possibilità di creare nuovi
posti di lavoro e altre opportunità che si aprirebbero al
paese. Ovviamente tale struttura dev'essere progettata in maniera
tale da essere sfruttata, come plesso di altre attività nel
periodo in cui non viene svolta la fiera». Non solo. La fiera,
qualche tempo fa, è stata anche oggetto di discussione da
parte del presidente dell'associazione culturale Rodogallo, il
popolare produttore Rai, <strong>Nello Marti</strong>, che come si sa è
sannicolese. Nella lettera, Marti si rivolge all'architetto Stefano
Bidetti, assessore comunale, chiedendo che a distanza di qualche
anno, la piazza centrale possa ritornare ad essere la location dove
ubicare i venditori ambulanti di scarpe: «Nella veste di
consigliere del Direttivo della nostra associazione, ti è nota
la posizione del nostro sodalizio afferente al mancato utilizzo di
piazza Municipio in occasione della storica fiera. Le motivazioni
finora addotte sono sostanzialmente ridicole, poiché sulla
piazza si svolgono altre manifestazioni con l'utilizzo di mezzi,
strutture e autoveicoli del peso di alcune tonnellate: affrmare
quindi che qualche scatola di scarpe possa ammancare la
pavimentazione risulta davvero assurdo». Insomma, la fiera fa
discutere, e ognuno ha la sua idea. Sta di fatto che, nonostante le
polemiche, non ci sono rancori personali. Alla fine ci si ritrova
tutti.</p>
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