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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 26/10/2008 | INTERVENTI
Chiusure domenicali a Lecce? Danni ai commercianti locali
Sul tema delle chiusure domenicali nel centro di Lecce interviene il legale della Codacons leccese, Piero Mongelli, che si schiera con i commercianti che vogliono restare aperti nei giorni di festa, l’unico modo per tirare a «campare».
<p style="text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Domenica leccese incerta, alcuni locali commerciali hanno svolto l&rsquo;attivit&agrave;, mentre altri meno, forse per paura di essere pizzicati, come domenica scorsa, ad avere le saracinesche alzate e beccarsi una multa. La Cosacons di Lecce dice &laquo;no&raquo; alle chiusure domenicali. &laquo;L&rsquo;interpretazione che la Giunta Regionale ha recentemente dato sulla legge regionale numero 5/2003, quella che regolamenta il commercio in Puglia, appare inaccettabile e priva di senso, e soprattutto d&agrave; una gravissima mazzata ai negozi di vicinato (per intendersi alle piccole salumerie) che avevano basato sull&rsquo;apertura domenicale la propria sopravvivenza economica&raquo;. Il legale della Codacons di Lecce, <strong>Piero Mongelli</strong>, esprime la sua opinione in merito. &laquo;Si tratta per lo pi&ugrave; di piccole realt&agrave; familiari, senza dipendenti, che lavorando alla controra e di domenica, e che in questo modo, appunto, riuscivano a tirare avanti tra mille sacrifici e difficolt&agrave;; realt&agrave; imprenditoriali che al contempo davano servizi alla cittadinanza che poteva prendere il pane fresco la domenica mattina o salvare una serata di ospiti imprevisti o ancor pi&ugrave; semplicemente fare la spesa dopo il lavoro e oltre i canonici orari di chiusura. Le decisioni della Giunta Regionale, che contrastano apertamente con lo spirito originario della legge sul commercio (pervasa da un forte senso di liberalizzazione cos&igrave; come voluta dal decreto Bersani) oltre che con la sua lettera, determina la morte definitiva per questi piccoli esercizi e per le famiglie che su di essi basano la propria sopravvivenza.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Invero, - continua - l&rsquo;interpretazione data dalla Giunta Regionale e, di conseguenza da molti comuni della Puglia (Lecce compresa), non pu&ograve; essere assolutamente condivisa poich&eacute; in contrasto con la ratio e con la lettera della legge. Infatti, il combinato disposto dei commi 5 e 6 dell&rsquo;articolo 18, se letto nel rigoroso rispetto delle norme di ermeneutica legislativa, consente ai comuni avente prevalente economia turistica , ovvero la denominazione di citt&agrave; d&rsquo;arte, di concordare, con le associazioni di categoria, ulteriori aperture domenicali e festive (senza alcun limite mensile, al contrario di quel che vorrebbe la lettura pi&ugrave; restrittiva della legge) oltre a quelle gi&agrave; fissate dalla legge. Su queste basi le associazioni dei consumatori pugliesi riunite nella Consulta Regionale offrirono il loro assenso e contributo alla promulgazione della legge la cui valenza imperativa non pu&ograve; essere minimamente intaccata da un organo come la Giunta Regionale che sul punto pu&ograve; esprimere pareri che, per&ograve;, non possono confondersi con interpretazioni autentiche. Tanto pi&ugrave; che tali interpretazioni, in questo momento gi&agrave; di per s&eacute; difficile, stanno rovinando centinaia di piccole famiglie leccesi e pugliesi. Nel corso della recente riunione tenutasi presso il Comune di Lecce la reale lettera della legge non &egrave; stata minimamente presa in considerazione poich&eacute; il rappresentante dei consumatori seppure presente non ha potuto materialmente partecipare ai lavori ed &egrave; stato zittito per mere irregolarit&agrave; formali, rinviando il nodo centrale dell&rsquo;applicazione della legge nelle citt&agrave; d&rsquo;arte ad un incontro chiarificatore con il vicepresidente Sandro Frisullo che, sia chiaro, non pu&ograve; comunque esprimere la volont&agrave; del Consiglio Regionale, unica Autorit&agrave; che pu&ograve; legittimamente dare interpretazioni autentiche dei propri atti legislativi&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&laquo;A questo punto &ndash; conclude il legale Mongelli - occorre un forte atto di coraggio da parte di quelle amministrazioni che hanno la qualifica di &ldquo;citt&agrave; d&rsquo;arte&rdquo; e che vogliono salvaguardare il proprio tessuto economico commerciale fatto di piccole realt&agrave; familiari oltre che fornire un servizio all&rsquo;utenza ed ai consumatori. Occorre immediatamente ridefinire le aperture e le chiusure domenicali e festive nel rispetto della ratio e della lettera della legge, soprattutto in un momento di forte crisi economica in cui per alcuni esercizi commerciali lo stare aperti o chiusi la domenica corrisponde al vivere o perire&raquo;.</p>
L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
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CAMPIONATI ITALIANI
La redazione
La società di Franco Alemanno conquista 3 ori e 3 bronzi individuali.
QUASI IN B
La redazione
A pochi giorni dalla fine del campionato il Lecce lotta per la salvezza.
CRESCE L'ATTESA
di Giorgio Coluccia
Zampa: «Abbiamo ancora fame, vogliamo arrivare in serie B subito».
I FALCHI VOLANO
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La Dimcar Falchi Ugento vincono tre set. Ora secondi in classifica.
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Al team di Giannini basta un tempo per risolvere la pratica Benevento.
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