<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>NARDÒ </strong>| La comunità del cibo dei produttori di Portoselvaggio sbarca a Torino dove, nei giorni scorsi, si è aperta la manifestazione «Terra Madre», incontro mondiale delle Comunità del cibo, alla presenza di autorità italiane e straniere, del mondo della politica e di Slow Food. Le comunità del cibo si radunano a Torino ogni due anni, per cinque giorni di dibattiti, scambi, consigli, e insieme ai contadini del Canada, ai pescatori del Brasile, ai produttori della Russia, agli allevatori del Perù, vi erano anche i «nostri» produttori e i «nostri» allevatori. La cerimonia di apertura è stata molto suggestiva, introdotta dalle percussioni di San Salvario Sound Station, che «nascevano» in mezzo al pubblico, comparendo all’improvviso illuminati da un cono di luce. È seguita la sfilata di Mamuthones e Issohadores di Mamojada, provenienti dal cuore delle Sardegna, al suono di 25 kg di campanacci che avevano legati dietro le spalle. Poi la volta delle bandiere delle 153 nazioni presenti, che hanno sfilato tra il pubblico per andare ad occupare i posti sul palco, intorno al microfono dal quale il ministro Luca Zaia, la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso e il sindaco di Torino<strong> Sergio Chiamparino</strong> hanno portato il loro supporto alla manifestazione, evidenziandone l’importanza in relazione alle problematiche ambientali, alle produzioni agricole e alimentari. Sono seguiti i contributi di <strong>Paolo Di Croce</strong>, Segretario Generale della Fondazione Terra Madre, della vicepresidente di Slow Food, <strong>Alice Waters</strong>, che ha presentato il video di Sua Altezza Reale il principe di Galles, dell’assistente segretario generale Onu e Direttore dello United Nations System Staff College, Carlos Lopes, che ha letto il messaggio di saluto di Ban Ki-Moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, della Vice Presidente di Slow Food e Presidente dell’associazione Navdanya, Vandana Shiva, del Direttore Generale dell’autorità Etiope per la protezione ambientale, Tewolde Berhan Gebre Egziabher, del Segretario allo sviluppo territoriale del ministero dello sviluppo agrario del Brasile, Humberto Oliveira e di Sam Levin, studente del Massachusetts.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Ha concluso i lavori il Presidente di Slow Food Carlo Petrini che ha infuso in tutti i presenti la convinzione che le produzioni locali sono, e lo saranno sempre di più in futuro, essenziali all’economia del territorio in cui operano, essendo veicolo di cultura, di esperienza, di conoscenza vera e reale dell’ambiente e di cui sono custodi. Le comunità del cibo infatti sono costituite da coloro che vogliono agire per preservare, incoraggiare e promuovere metodi di produzione alimentare sostenibili, in armonia con la natura, il paesaggio, la tradizione, con un’attenzione particolare per i territori, per le varietà vegetali e le specie animali ed hanno permesso nei secoli di preservare la fertilità delle terre. Mentre al Palasport Olimpico avveniva la cerimonia di apertura di Terra Madre, al Salone del Gusto, che si svolge in contemporanea al Lingotto, la Condotta Neretum di Slow Food presentava i prodotti della Comunità del Cibo all’interno di un Laboratorio del Gusto. Il Fiduciario della Condotta Neretum ,<strong> Francesco Muci</strong> ha fortemente voluto che i produttori partecipassero, «ci fossero a Terra Madre», per poter prendere coscienza del fatto che non sono soli ma che possono contare sull’aiuto di migliaia di altre persone in tutto il mondo. Venerdì mattina, all’Oval, dove si svolge Terra Madre, è stata presentata la rete di Terra Madre. Il Presidente di Slow Food Italia ha illustrato le caratteristiche di questa aggregazione, senza una struttura organizzativa, ma che ha il suo scheletro fondante in Slow Food. Il mettere in contatto le varie Comunità del Cibo ha come obiettivo quello di renderle forti, in grado di darsi stimoli reciproci. I produttori presenti per la Comunità del cibo di Portoselvaggio hanno quindi incontrato le altre Comunità, più povere, più lontane ma anche quelle più organizzate, che sono riuscite a dimostrare che semplicemente continuando a fare quello che hanno sempre fatto, insistendo a farlo al meglio, senza omologarsi alla grande produzione, si può avere una grande soddisfazione dal proprio lavoro. «È il chiaro esempio di come la sinergia tra imprenditori ed Amministrazione possa dare importanti frutti – ha dichiarato il sindaco <strong>Antonio Vaglio</strong> – e questo ci spinge a puntare sempre di più verso la promozione del territorio attraverso i prodotti locali». «Il parco di Portoselvaggio, mai come in questa occasione, si presenta come opportunità di sviluppo socioeconomico – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente,<strong> Mino Natalizio</strong> – e non, come invece qualcuno vorrebbe far credere, un insieme di vincoli e divieti. La Comunità del cibo di Portoselvaggio, sebbene istituita da poco tempo, ha già avuto modo di promuovere i propri prodotti attraverso vetrine nazionali ed internazionali come Park life e Terra Madre».</p>