di Paolo Franza
<p style="text-align: justify;"><strong>LECCE </strong>| Giornata «calda» per le scuole del Salento. Momenti di tensione tra chi manifestava contro la riforma Gelmini e chi invece avrebbe deciso di svolgere regolarmente lezione. Anche oggi a Lecce Gallipoli, Casarano ed altri istituti della provincia sono stati nuovamente occupati da studenti che con megafoni e striscioni hanno fatto sentire il loro «no» in merito alla riforma. Altri, invece di occupare, hanno preferito manifestare realizzando dei cortei per le vie della città. Preso di mira da parte di alcuni facinorosi l’Istituto Tecnico «Costa». Dei ragazzi, infatti, sarebbero riusciti ad aprire il cancello d’ingresso e danneggiato, in modo non grave, un’auto in sosta nelle vicinanze della scuola. Sempre presso il «Costa», la polizia ha sorpreso tre minorenni mentre stavano mettendo in atto degli atti vandalici ai danni dell’istituto. In questo caso è stato denunciato per il reato di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale in concorso, mentre un 14enne e una 15enne sono stati denunciati per il reato di danneggiamento aggravato in concorso. Un caso inquietante si è verificato nella mattinata di oggi, intorno alle 10,30, sempre presso l’istituto «Costa», ma in modo più grave anche per il Liceo Scientifico «Padula» a Lecce, dove oltre 100 ragazzi con il volto travisato da passamontagna, calzamaglie, o sciarpe, hanno fatto irruzione compiendo atti vandalici di tutti i tipi, dal danneggiamento della macchinetta del caffè, all’ingresso nelle aule, dove i ragazzi stavano tranquillamente facendo lezione, mentre altri ricreazione, inoltre sono stati buttati per terra e strappati alcuni verbali. Mentre i malviventi svolgevano il loro «bliz» rapido, i ragazzi della scuola hanno cercato in tutti i modi di fermarli, senza nessun risultato, infatti, alcuni di loro sono stati spinti e un professore ha ricevuto una gomitata allo stomaco. Il «bliz» studentesco compiuto ai danni del «Costa» non ha avuto un grande successo, mentre un corteo sfilava tra le vie di Lecce, un gruppo di ragazzi si è separato cercando di entrare all’interno dell’istituto, senza esito. Il corteo era infatti scortato dalla polizia che è intervenuta giusto in tempo, gli unici danni registrati, in quest’ultimo caso, sono: un cancello divelto e la recinzione danneggiata. Mentre, nel cortile del Liceo Classico «Palmieri» di Lecce, è stato lanciato un petardo che è esploso dopo pochi secondi, fortunatamente nessun danno. La Digos di Lecce, nella giornata di ieri ha fermato e denunciato per danneggiamento oltre dieci ragazzi ancora minorenni, oggi invece i carabinieri e polizia hanno messo in fermo altri 16 giovani.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Dopo gli atti di violenza compiuti nella giornata di oggi, iniziano farsi sentire le voci politiche. Il senatore del Popolo della Libertà e coordinatore di Alleanza Nazionale in Puglia, <strong>Adriana Poli Bortone</strong>, condanna gli episodi di violenza che a Lecce stanno caratterizzando la protesta della popolazione studentesca contro il decreto Gelmini. In particolare gli assalti di alcuni teppisti in alcuni istituti scolastici cittadini. «Si è trattato di ottemperanze che davvero non possiamo accettare - sottolinea con forza Adriana Poli Bortone - e che sicuramente sono fomentate anche dalla risonanza mediatica di questa protesta. Atti estremi e profondamente incivili che nulla hanno a che fare con la situazione della scuola italiana, con il decreto Gelmini e con i problemi esistenti. Ancora meno hanno a che fare con il sacrosanto diritto al dissenso. Ma di fronte a questi pochi teppisti ci sono tanti studenti che vogliono confrontarsi e magari collaborare nell’individuare le soluzioni di cui il sistema ha bisogno. A questi ultimi - conclude - va il nostro invito ad isolare i violenti e a restare estranei ad ogni forma di protesta scomposta o di selvaggia manifestazione di dissenso. Molto meglio un costruttivo confronto sui problemi e le direzioni da intraprendere».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;" lang="it-IT">«La violenza è da condannare sempre e comunque, specialmente quando vuole essere fatta passare come strumento di protesta». è quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e Vicesegretario nazionale dei Popolari Udeur, <strong>Antonio Buccoliero</strong>, intervenendo dopo i numerosi atti vandalici, che sono stati messi a segno a danno di diversi istituti superiori leccesi. «Sono fermamente convinto – dichiara ancora Buccoliero – che questi squallidi episodi di violenza sono stati compiuti da semplici vandali e delinquenti, a cui poco o niente importa della scuola e del suo futuro. Il fatto che abbiano agito con il volto coperto, del resto, lo dimostra chiaramente. è assurdo che una giornata di protesta e di mobilitazione, che vedeva tanti giovani studenti insieme nel tentativo di guardare in maniera costruttiva alla scuola e al suo futuro, sia stata sporcata dall’azione mirata di un gruppo di delinquenti. Sono certo – conclude Buccoliero – che il lavoro incessante delle forze dell’ordine permetterà, quanto prima, di individuare i responsabili di questa assurda violenza, che ha avuto, come unico obiettivo, quello di togliere voce ad una protesta che doveva essere pacifica e civile».</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /><br />E anche l'onorevole <strong>Teresa Bellanova </strong>(Pd) commenta l'accaduto: «Le mobilitazioni e i cortei sono una risposta a chi accusa i giovani di qualunquismo, di essere disinteressati alla politica. I ragazzi e le ragazze che spontaneamente e pacificamente stanno manifestando contro il decreto Gelmini sono bene informati e sanno che i tagli apportati sono frutto soltanto di esigenze di bilancio, e di certo non mirano a migliorare la scuola. Gli studenti esercitano il diritto costituzionale al dissenso verso le scelte del Governo. C’è da chiedersi allora: chi ha interesse che gruppi di facinorosi e intolleranti, con il volto coperto e animati dal bisogno di distruzione, impediscano la protesta civile e pacifica? Quanto oggi è accaduto è gravissimo, raccapricciante. Se lo Stato vuole essere Stato deve impedire che un manipolo di delinquenti compia gli atti di violenza che si sono registrati oggi nella nostra città, deve individuare velocemente i responsabili. Ecco un compito precipuo delle forze dell’ordine: non impedire la protesta pacifica, ma smascherare questi violenti provocatori».<br /></p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /><br />«Quello che è accaduto è motivo di forte preoccupazione e ci induce a far seguire una attenta riflessione alla immediata condanna dei gesti e delle azioni». Così il sindaco Paolo Perrone commenta gli episodi di teppismo nei confronti di alcuni istituti scolastici in città che stanno caratterizzando la protesta in atto contro il decreto Gelmini e la riforma della Pubblica Istruzione. «Purtroppo ci tocca constatare - continua il primo cittadino - che questo è l’ovvia degenerazione della irresponsabile opposizione preconcetta di certa Sinistra che si schiera contro i Governi (a livello nazionale ed a livello locale), confeziona No pregiudiziali e non elabora una qualunque proposta alternativa o una soluzione ai problemi. Qui non è certo in discussione il diritto di protestare e manifestare, ma è altrettanto fuori discussione il diritto di chi non intende farlo ed in questo caso ha scelto di continuare a studiare e magari discutere e confrontarsi sul decreto Gelmini. È chiaro che il sistema scolastico italiano purtroppo ha dei grossi problemi, ma invece di cercare soluzioni condivise oppure provare a spiegare agli studenti la difficoltà dovuta alle risorse e alle scelte da compiere in funzione di queste - continua - qualcuno strumentalizza e fomenta, inconsapevolmente o meno, proteste inaccettabili (soprattutto quando diventano teppismo e violenza) e da questi ci aspettiamo adesso una ferma condanna. Pur gravissime, quelle di ieri comunque restano azioni sconsiderate di pochi facinorosi che meritano la totale disapprovazione». </p>