Data pubblicazione: 21/06/2008 | POLITICA
Caso Iskenia, Rotundo in un documento dimostra «interessi e fitti intrecci politici»
Prosegue l'inchiesta politica condotta dall'esponente del Partito democratico, Antonio Rotundo che questa mattina ha esposto ulteriori novita sul «caso Iskenia». Nel documento intrecci tra politica e imprenditoria. E chiede trasparenza.
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Proseguono gli interrogativi e
le indagini politiche condotte dall'opposizione sul caso «Iskenia».
L'ennesima puntata della questione si colloca all'interno di un
panorama politico delicato, quello relativo la realizzazione di un
nuovo Piano urbanistico generale, che detterà le linee guida
per lo sviluppo della città. Nel corso della conferenza stampa
di oggi, <strong>Antonio Rotundo</strong> (Pd) ha distruito ai giornalisti la
fotocopia di un documento. Si tratta di un atto notarile che è
stato sottoscritto a Lussemburgo il 30 gennaio 2007. L'atto notarile
pubblico, che porta il nome di «Memorial journal officiel di
Grand-Duchè de Luxembourg», si legge che Pasquale
Corcelli, «imprenditore di Bari rappresentante legale di
Iskenia, e Andrea Bortone, legale, figlio di Adriana Poli, sono soci
– sottolinea Rotundo – di altri imprenditori in un'altra società
lussembrughese, registrata al Registro del commercio e delle imprese
el Granducato». Prosegue ancora: «Si tratta di una
società che oltre a scopi di natura commerciale, si propone di
effettuare affari di natura immobiliare, estendendo l'oggetto sociale
all'acquisizione, alla vendita, messa in valore, locazione e gestione
di immobili diversi». Anche se non ci dovesse essere alcun
legame di fatto, il legame lo si trova, invece, stando a quanto
ribadito in conferenza, nel legale rappresentante di Iskenia, il cui
nome compare nei due gruppi d'impresa. Sottolinea Rotundo: «Non
ci interessano gli aspetti relativi alle indagini giudiziarie sulla
vicenda, ma vogliamo sottolineare come Pasquale Corcelli sia un
imprenditore che come abbiamo visto non è affatto sconosciuto
ad alcuni ambienti della nostra città come incautamente
dichiarato in campagna elettorale». La lotta che porta avanti
Rotundo è sulla trasparenza: «La vogliamo rilanciare con
forza – spiega – affrmando così un'idea di programmazione
urbanistica che risponda agli interessi generali, contrastare la
logica opaca di decisioni assunte da ristrette oligarchie politiche e
imprenditoriali, non piegando a interessi speculativi di pochi il
nuovo Piano urbanistico generale in via di definizione». E
conclude: «Siamo certi che, dopo che presenteremo in Consiglio
comunale la nostra proposta di mantenere la destinazione agricola di
quei terreni, il sindaco Paolo Perrone sposerà appieno la
nostra proposta».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LA RIFLESSIONE DI ANTONIO ROTUNDO</strong> |
«Era inevitabile che il nodo Iskenia fosse destinato a
ripresentarsi all’attenzione dell’opinione pubblica. Come si
ricorderà, l’operazione riguarda l’acquisto, avvenuto in
data 30 settembre 2004, di oltre 28 ettari di suolo agricolo al
prezzo di 1,86 euro al metro quadrato da parte di una società
anonima lussemburghese denominata Iskenia, di cui è
rappresentante legale Pasquale Corcelli, imprenditore di Turi, Bari».
Antonio Rotundo sottolinea come le aree in questione confinano con
l’abitato cittadino in località Torre Veneri, prossime al
Parco regionale di Rauccio, lungo l’asse di via Vecchia Frigole e
prospicienti alla tangenziale Est. «In campagna elettorale
abbiamo in più occasioni denunciato alla cittadinanza il
rischio molto concreto che sulle spalle della città si stesse
progettando una colossale speculazione edilizia. Ed abbiamo chiesto a
tutte le forze politiche cittadine di non far finta di nulla e di
assumere una posizione chiara sulla vicenda, a cominciare dai partiti
che governavano Palazzo Carafa. La forte preoccupazione che ci
muoveva era rappresentata dal fatto che il Piano urbanistico
generale, da strumento di programmazione dello sviluppo del
territorio potesse trasformarsi in strumento di speculazione ad opera
di pochi che, agendo nell’anonimato, dimostrano di avere
motivazioni per nascondersi. Per questo la nostra iniziativa è
stata finalizzata, sin dall’inizio, a chiedere il massimo di
trasparenza con l’obiettivo di porre quei suoli al riparo di oscure
manovre speculative». «Nel corso della campagna
elettorale – sottolinea ancora – tutti i candidati sindaco hanno
assunto pubblico impegno a contrastare ogni possibile speculazione
urbanistica su quei terreni. Per questo, affinché si metta la
parola fine a questa vicenda per nulla trasparente, chiederemo al
Consiglio comunale di approvare un formale impegno per fare in modo
che quei terreni nella previsione del nuovo Piano urbanistico
mantengano l’attuale destinazione agricola».</p>