Data pubblicazione: 18/10/2008 | POLITICA
Il centrosinistra di Nardò attacca la riforma scolastica del ministro Gelmini
Il Circolo Territoriale An e Pdl sottolinea: «Perché Vendola non ha esposto le proprie tesi invece che urlare in tv? E perché Vaglio e la sua giunta, non pensano a governare la Città di Nardò invece di spendere i soldi in operazioni di propaganda?»
<p style="text-align: justify;"><strong>NARDÒ</strong> | Il centrosinistra di Nardò attacca la riforma della scuola della Gelmini facendo affiggere un manifesto. Intanto tutta la nomenclatura meridionale ha disertato l'incontro con la commissione, dove si sarebbero potute discutere perplessità e richieste di modifica, «infischiandosene», esprime il Circolo Territoriale di An e Pdl, dei propri rappresentati. E di fronte a tutto questo il sindaco di Nardò che fa? «Invece di chiedere scusa ai cittadini per il comportamento dei propri referenti politici e, soprattutto, invece di chiedere scusa per non essere stato in grado di approntare il servizio mensa – sottolineano i responsabili del Circolo - usa i soldi di tutti per scopi di mera propaganda». Il circolo territoriale An-Pdl esprime stupore e perplessità riguardo all'iniziativa del centrosinistra che comanda a Nardò, il quale ha investito tempo e risorse di tutti per fare propaganda a se stesso, attraverso l'affissione di un manifesto contro il decreto Gelmini. Nonostante Giovanni Siciliano, coordinatore di Città Nuova, si sforzi di cancellare la targa «centrosinistra» dal prospetto della coalizione che lo vede impegnato, è di tutta evidenza che il vero capo della maggioranza, Antonio Vaglio, non la pensa affatto così. Tant'è che l'amministrazione cittadina, già litigiosa al pari del centrosinistra nazionale, ora sta prendendo la stessa piega in termini di propaganda: in piazza e sui giornali si dice vicina alle esigenze dei cittadini e poi fa tutt'altro. «Risulta infatti che nei giorni scorsi alle audizioni degli enti locali previste presso la Camera nessun ente locale del Mezzogiorno si è degnato di partecipare. È questo il modo in cui questi signori rappresentano quei meridionali che li hanno votati? Un comportamento gravissimo, tanto più grave in una prospettiva di stato federalista. Se questi signori non hanno voglia di rappresentare il territorio, se ne tornino a casa». A denunciare la gravità di tanta latitanza è intervenuta, nei giorni scorsi, il senatore del Pdl, Adriana Poli Bortone, rendendo noto che i rappresentanti meridionali della conferenza Stato-Regioni, dell'Anci, dell'Unione Provincie Italiane con i sindaci del Sud e capeggiati dai vari Bassolino, Loriero, De Filippo, Vendola erano assenti all'incontro previsto per dar voce agli enti locali e arrivare, in questo modo, ad una riforma condivisa. «Per questa gente, evidentemente, è più importante la propaganda, tant'è che da lì a poche ore, su tutti i televisori, i pugliesi avrebbero osservato il Governatore di Puglia, Nichi Vendola, presenziare nei pressi di una scuola e poetare aspramente contro il ministro. Perché Vendola non ha esposto le proprie tesi in audizione invece che urlare in Tv? E, tornando in città, perché Vaglio e la sua giunta, non pensano a svolgere il proprio ruolo e governare la Città di Nardò invece di spendere i soldi di tutti in operazioni di propaganda? La faccenda mensa è ancora sul banco ed il centrosinistra locale fa populismo, avventurandosi in un mondo, quello della scuola, in cui ha già dato prova della propria inefficienza non riuscendo a progettare e portare a termine servizi essenziali». <br /><br /><br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Si sono svolte questa mattina in seno alla VII Commissione, Istruzione Pubblica, Beni Culturali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport, al Senato le audizioni per il cosiddetto «decreto Gelmini». Lo rende noto il senatore del Popolo della Libertà Adriana Poli Bortone che esprime: «È una cosa sorprendente - commenta la Poli - che nessun ente locale del Sud sia stato rappresentato. Per conferenza delle Regioni, Upi ed Anci, Cristo non ha fatto in tempo ad arrivare ad Eboli, a meno che come relatore del provvedimento non debba prendere atto che l’assenza dei Sindaci del Sud e dei vari Bassolino, Vendola, Loiero e De Filippo non debbano leggersi come consenso unanime al decreto Gelmini, cosa della quale non potrei che essere profondamente soddisfatta».</p>