Data pubblicazione: 18/10/2008 | ATTUALITÀ
I carabinieri alla fiera campionaria di Miggiano nella «scena del crimine»
Stand dei carabinieri alla fiera di Miggiano «Expo 2000» che si concluderà domani. Si tratta di uno spazio espositivo dedicato al Gis, il Gruppo di intervento speciale, che proprio ieri ha festeggiato i suoi trent'anni dalla fondazione.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>MIGGIANO</strong> | Stand
dei carabinieri alla fiera di Miggiano «Expo 2000» che si
concluderà domani. Si tratta di uno spazio espositivo dedicato
al Gis, il Gruppo di intervento speciale, che proprio ieri ha
festeggiato i suoi trent'anni dalla fondazione con una solenne
cerimonio a San Piero a Grado, in provincia di Pisa. Molte persone
che hanno visitato la fiera si sono soffermate a guardare
l'esposizione delle divise di alcune delle specializzazioni
dell'Arma, dalla Grande uniforme, alla tuta di volo del servizio
aereo, fino all'equipaggiamento del Gis. Anche la «scena del
crimine» ha riscosso un particolare interesse. I militari della
Squadra rilievi tecnici del Nucleo investigativo di Lecce l'ha
allestita a regola d'arte. Tra le tante curiosità c'è
per esempio il cosiddetto «photonet», un servizio
attraverso il quale i carabinieri ricostruiscono il volto di un
soggetto, facendone poi l'identikit con l'apposito apparecchio «Mini
Lase», un software per la composizione automatica degli
identikit a colori. Niente più matita e carta, col disegnatore
intento a fare il ritratto, né tantomeno si utilizzano i
fotofit, cioè alcuni «modelli» di volti e si
andava a tentativi attraverso l ricostruzione e la testimonianza di
testimoni oculari. Il procedimento che si utilizza adesso in pochi
minuti scansiona e confronta il soggetto con le caratteristiche di
30mila foto vere di pregiudicati inserite all'interno della banca
dati. Un procedimento che sfrutta, probabilmente algoritmi
biometrici, e con cui è possibile verificare le somiglianze
con le descrizioni fornite. La lampada di Wood che, attraverso
l’emissione di una luce ultravioletta, permette l’identificazione
di situazioni di disomogeneità altrimenti non individuabili.
Questa particolare lampada, viene infatti impiegata per la verifica
dell'autenticità di banconote, di documenti, per evidenziare
inchiostri speciali non rilevabili con la normale illuminazione;
infine le polveri fluorescenti e le polveri per l’esaltazione di
impronte indispensabili per isolare qualunque tipo di traccia sulla
«scena criminis».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Restando nel settore
dell’applicazione scientifica alla criminalistica, è stato
allestito uno spazio per il segnalamento fotodattiloscopico, ove è
possibile osservare le tecniche di archiviazione (tramite
«cartellino» fotosegnaletico) dei soggetti di interesse,
da parte delle forze dell’ordine. All’interno dello stand anche
un modello Alfa 159, auto in dotazione alle pattuglie, e che, nella
nuova versione, ha due caratteristiche fondamentali: il navigatore
satellitare e il sistema «Falco», (sistema operativo di
riconoscimento delle targhe). Il primo è un sistema di
controllo del territorio adattato alle esigenze dell'Arma: il
software cartografico mette in rilievo luoghi di particolare
interesse per il servizio di pattuglia, uffici pubblici, obiettivi
sensibili e comandi locali. Ma la vera funzione di un navigatore
nelle auto dei carabinieri è la radiolocalizzazione, ovvero la
possibilità per la centrale di conoscere in tempo reale la
posizione delle pattuglie: il segnale viene inviato ogni minuto, ma
in caso di emergenza la frequenza è accelerata e la
segnalazione avviene ogni secondo. Falco, invece, è un sistema
complesso che si avvale di una piccola telecamera installata dietro
il parabrezza e che viene azionata dal capo equipaggio di una
pattuglia. Ha la capacità di rilevare la velocità delle
auto e di riprendere e registrare in tempo reale le infrazioni. Ma
soprattutto, ha la capacità di riconoscere le targhe di auto
in movimento, anche se viaggiano a forte velocità e anche se
oblique (a un'angolazione superiore ai trenta gradi).</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Grazie a un software, la
telecamera inquadra una targa, un algoritmo processa le informazioni,
interroga il database di targhe di auto rubate e fornisce un
immediato riscontro. Se la macchina risulta effettivamente rubata, in
poche frazioni di secondo l'apparecchio avverte con un segnale
luminoso. Altre uniformi erano quelle del «Reggimento
Paracadutisti Tuscania» e la muta d’ immersione del Nucleo
Subacquei. Hanno fatto da cornice allo stand anche una motocicletta
del Pronto Intervento 112. Grande successo quindi per l’Arma
all’interno della campionaria: l’evento fieristico rimane infatti
per la nostra istituzione, una possibilità concreta di
continuare ad educare informando i più giovani, «vivendo
i luoghi», realizzando reti concrete tra i cittadini e
l’istituzione stessa. Gettare l’ancora delle relazioni sociali
per formare e prevenire, resta dunque la chiave di lettura del
lavoro dei nostri carabinieri quali operatori di sicurezza.
L’obiettivo principale dell’evento fieristico resta comunque, nel
quadro di una piena interattività con il cittadino, quello di
dimostrare loro che la Prossimità resta la priorità
strategica per la nostra istituzione.</p>