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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 17/10/2008 | POLITICA
«Caro Presidente, ti scrivo», e Nicolino Sticchi chiede si faccia un numero verde
La proposta del presidente dell Commissione Ambiente è quella di sensibilizzare i cittadini, ma di stimolare anche le istituzioni locali, a correre incontro a quella che sta diventando una vera e propria emergenza ambientale. Ma siamo già nel degrado?
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Accendere un numero verde a volte pu&ograve; servire davvero tanto. Soprattutto quando serve da campanello d'allarme contro una illegalit&agrave; diffusa, o per prevenire allarmi sociali ed incombenze ambientali. Chiedetelo a Nicolino Sticchi, che proprio in queste ultime ore ha mandato una lettera al presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, e per conoscenza anche al prefetto della provincia, Mario Tafaro, e al provveditore agli studi. In particolare, ai tre destinatari della lettera propone cose differenti: per esempio al presidente della Provincia, chiede l'attivazione di un numero verde che possa assolvere ad alcune finalit&agrave; come, per esempio, quello di prevenire o denunciare situazioni ambientali di degrado ambientale. &laquo;Le strade, che siano provinciali, statali o comunali - sottolinea Sticchi, che assolve il compito di Presidente della Commissione Ambiente - sono sempre pi&ugrave; sporche. I bordi stradali sono delle pattumiere a cielo aperto, le strade di campagna in alcuni tratti sono diventate discariche di rifiuti speciali e pericolosi, dai materassi, all'amianto, agli elettrodomestici, ai divani. Per non parlare dei tratti di spiaggia libera che si trovano nelle diverse marine, in cui si nota di tutto: dai residui di cibo, alle cicche di sigarette, alle lattine di bibite e altro. Le erbacce che invadono le strade statali, a volte limitano la visibilit&agrave; e sono concausa di pericolo alla circolazione&raquo;. Sticchi &egrave; piuttosto chiaro, e la sua pare non essere una nota polemica, ma propositiva: &laquo;Occorre avviare l'iniziativa coinvolgendo altri organismi, quali Apt, Camera di Commercio, di istituire delle premialit&agrave; per i comuni che riusciranno ad assicurare al loro territorio obiettivi di qualit&agrave; a livello di decoro urbano ed extraurbano e che hanno attivato politiche ambientali e percorsi mirati a migliorare il senso civico e a frenare l'illegalit&agrave; ambientale. Inoltre - sottolinea ancora - occorre predisporre, concordemente col Provveditorato agli studi, un manuale di comportamento ambientale del cittadino, differenziato per livelli d'et&agrave;&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ma in che modo, una proposta del tutto originale come questa pu&ograve; esplicarsi? Sticchi precisa: &laquo;Gettare carte, o bottiglie di plastica e altro dai finestrini dell'auto e non, &egrave; per molti cosa normale. Come pu&ograve; sembrare normale anche portare il cane per strada a fare i propri bisogni senza poi pulire, imbrattare i muri, o scaricare per strada qualsiasi tipo di rifiuto, purch&eacute; lontano dal proprio domicilio&raquo;. E quindi? Si rivolge al Prefetto, dicendo di &laquo;accertare, riguardo allo smaltimento degli inerti, nell&rsquo;ambito delle normali verifiche presso i Comuni se, all&rsquo;atto di concessione della licenza edilizia o della richiesta in Dia, vi &egrave; indicato il sito di discarica e se l&rsquo;Ente ha effettuato delle verifiche, di invitare, riguardo allo smaltimento irregolare di rifiuti sui margini delle strade; di invitare le forze militari preposte alla normale attivit&agrave; di controllo a segnalare agli enti responsabili della viabilit&agrave; la presenza di detti materiali, al fine di rafforzare la vigilanza e scoraggiare l&rsquo;illegalit&agrave; ambientale; di invitare l&rsquo;Anas a mantenere il decoro delle aree di sosta sui tratti di pertinenza provinciale, intervenendo, possibilmente, a porre anche dei cestini per la raccolta dei rifiuti&raquo;. Ma perch&eacute; tutto questo? Sticchi sottolinea ancora: &laquo;&Egrave; necessario intervenire per fare prevenzione, fermare l&rsquo;illegalit&agrave; diffusa, promuovere di pi&ugrave; l&rsquo;educazione e la formazione, se si vuole salvaguardare e valorizzare il nostro capitale territoriale. &Egrave; necessario, cambiare i nostri comportamenti, educare i nostri figli ad un comportamento civico diverso e pi&ugrave; responsabile dell&rsquo;ambiente, convinti come siamo che un ambiente pulito significa anche qualit&agrave; di vita migliore; diffondere la cultura della legalit&agrave; e della prevenzione; divulgare un manuale di comportamento ambientale del cittadino&raquo;. In merito all'Anas, spiega che &laquo;realizzare le aree di sosta &egrave; cosa buona, utile e prevista normativamente, ma farle vivere come discariche a cielo aperto &egrave; indecoroso e inquinante visivamente, oltre che naturalmente. La strada statale 16 Maglie-Lecce &egrave; uno dei tratti dove si trova di tutto&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Anche i sindaci hanno un ruolo in tutto questo? Nella lettera Sticchi parla chiaro: &laquo;Il Prefetto ha il compito di sollecitare i sindaci a rafforzare i controlli e adottare i provvedimenti del caso davanti a irregolarit&agrave; accertate&raquo;. Insomma, secondo Sticchi se non si interviene subito &laquo;si pu&ograve; arrestare quella crescita economica derivante i cui veri punti di forza del Salento sono: il paesaggio, le bellezze artistiche, naturalistiche, il suo mare, le sue coste, i suoi prodotti naturali, il decoro urbano&raquo;. Un'emergenza, insiste, da cui si pu&ograve; uscire &laquo;con la responsabilizzazione di tutti i cittadini ed in primo luogo con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, della Provincia, dell&rsquo;Anas, della Prefettura, delle forze militari preposte ai controlli, del Provveditorato agli studi, delle associazioni ambientaliste e Comitati vari, che hanno come finalit&agrave; le tutele paesaggistiche, il rispetto dell&rsquo;ambiente e del decoro urbano&raquo;. E il Provveditorato agli studi? &laquo;Dovr&agrave; disporre il rafforzamento di percorsi formativi in ambito ambientale, per migliorare il senso civico, rafforzare la cultura alla legalit&agrave; e fare prevenzione&raquo;.</p>
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