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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Accendere
un numero verde a volte può servire davvero tanto. Soprattutto
quando serve da campanello d'allarme contro una illegalità
diffusa, o per prevenire allarmi sociali ed incombenze ambientali.
Chiedetelo a Nicolino Sticchi, che proprio in queste ultime ore ha
mandato una lettera al presidente della Provincia di Lecce, Giovanni
Pellegrino, e per conoscenza anche al prefetto della provincia, Mario
Tafaro, e al provveditore agli studi. In particolare, ai tre
destinatari della lettera propone cose differenti: per esempio al
presidente della Provincia, chiede l'attivazione di un numero verde
che possa assolvere ad alcune finalità come, per esempio,
quello di prevenire o denunciare situazioni ambientali di degrado
ambientale. «Le strade, che siano provinciali, statali o
comunali - sottolinea Sticchi, che assolve il compito di Presidente
della Commissione Ambiente - sono sempre più sporche. I bordi
stradali sono delle pattumiere a cielo aperto, le strade di campagna
in alcuni tratti sono diventate discariche di rifiuti speciali e
pericolosi, dai materassi, all'amianto, agli elettrodomestici, ai
divani. Per non parlare dei tratti di spiaggia libera che si trovano
nelle diverse marine, in cui si nota di tutto: dai residui di cibo,
alle cicche di sigarette, alle lattine di bibite e altro. Le erbacce
che invadono le strade statali, a volte limitano la visibilità
e sono concausa di pericolo alla circolazione». Sticchi è
piuttosto chiaro, e la sua pare non essere una nota polemica, ma
propositiva: «Occorre avviare l'iniziativa coinvolgendo altri
organismi, quali Apt, Camera di Commercio, di istituire delle
premialità per i comuni che riusciranno ad assicurare al loro
territorio obiettivi di qualità a livello di decoro urbano ed
extraurbano e che hanno attivato politiche ambientali e percorsi
mirati a migliorare il senso civico e a frenare l'illegalità
ambientale. Inoltre - sottolinea ancora - occorre predisporre,
concordemente col Provveditorato agli studi, un manuale di
comportamento ambientale del cittadino, differenziato per livelli
d'età».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ma in che modo, una
proposta del tutto originale come questa può esplicarsi?
Sticchi precisa: «Gettare carte, o bottiglie di plastica e
altro dai finestrini dell'auto e non, è per molti cosa
normale. Come può sembrare normale anche portare il cane per
strada a fare i propri bisogni senza poi pulire, imbrattare i muri, o
scaricare per strada qualsiasi tipo di rifiuto, purché lontano
dal proprio domicilio». E quindi? Si rivolge al Prefetto,
dicendo di «accertare, riguardo allo smaltimento degli inerti,
nell’ambito delle normali verifiche presso i Comuni se, all’atto
di concessione della licenza edilizia o della richiesta in Dia, vi è
indicato il sito di discarica e se l’Ente ha effettuato delle
verifiche, di invitare, riguardo allo smaltimento irregolare di
rifiuti sui margini delle strade; di invitare le forze militari
preposte alla normale attività di controllo a segnalare agli
enti responsabili della viabilità la presenza di detti
materiali, al fine di rafforzare la vigilanza e scoraggiare
l’illegalità ambientale; di invitare l’Anas a mantenere il
decoro delle aree di sosta sui tratti di pertinenza provinciale,
intervenendo, possibilmente, a porre anche dei cestini per la
raccolta dei rifiuti». Ma perché tutto questo? Sticchi
sottolinea ancora: «È necessario intervenire per fare
prevenzione, fermare l’illegalità diffusa, promuovere di più
l’educazione e la formazione, se si vuole salvaguardare e
valorizzare il nostro capitale territoriale. È necessario,
cambiare i nostri comportamenti, educare i nostri figli ad un
comportamento civico diverso e più responsabile dell’ambiente,
convinti come siamo che un ambiente pulito significa anche qualità
di vita migliore; diffondere la cultura della legalità e della
prevenzione; divulgare un manuale di comportamento ambientale del
cittadino». In merito all'Anas, spiega che «realizzare le
aree di sosta è cosa buona, utile e prevista normativamente,
ma farle vivere come discariche a cielo aperto è indecoroso e
inquinante visivamente, oltre che naturalmente. La strada statale 16
Maglie-Lecce è uno dei tratti dove si trova di tutto».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Anche i sindaci hanno un
ruolo in tutto questo? Nella lettera Sticchi parla chiaro: «Il
Prefetto ha il compito di sollecitare i sindaci a rafforzare i
controlli e adottare i provvedimenti del caso davanti a irregolarità
accertate». Insomma, secondo Sticchi se non si interviene
subito «si può arrestare quella crescita economica
derivante i cui veri punti di forza del Salento sono: il paesaggio,
le bellezze artistiche, naturalistiche, il suo mare, le sue coste, i
suoi prodotti naturali, il decoro urbano». Un'emergenza,
insiste, da cui si può uscire «con la
responsabilizzazione di tutti i cittadini ed in primo luogo con il
coinvolgimento delle amministrazioni locali, della Provincia,
dell’Anas, della Prefettura, delle forze militari preposte ai
controlli, del Provveditorato agli studi, delle associazioni
ambientaliste e Comitati vari, che hanno come finalità le
tutele paesaggistiche, il rispetto dell’ambiente e del decoro
urbano». E il Provveditorato agli studi? «Dovrà
disporre il rafforzamento di percorsi formativi in ambito ambientale,
per migliorare il senso civico, rafforzare la cultura alla legalità
e fare prevenzione».</p>