Data pubblicazione: 17/10/2008 | ATTUALITÀ
Minacce da parte dei frantoiani. A rischio la produzione di olio
È stata costituita a Matino nella serata di ieri un’associazione pronta a dare voce ai frantoiani salentini che non hanno intenzioni di aprire i frantoi, per la prossima campagna olearia, a causa dei basso prezzo sul mercato dell’olio d’oliva.
<p style="text-align: justify;"><strong>MATINO</strong> | Nella serata di ieri, i frantoiani oleari salentini, hanno deciso di riunirsi in associazione, e ora minacciano di non aprire i frantoi per la prossima campagna olearia. La riunione che si è svolta a Matino, con lo scopo di dare vita ad un’associazione dei frantoiani oleari salentini oleari di tutto il Salento. <strong>Giuseppe Scorrano</strong>, dirigente Copagri-Uge Cisl di Lecce, ha sottolineato che la scelta di fare un incontro «è stato sollecitato dai gravi problemi economici che attanagliano tutto il comparto del sistema olio al solo scopo di originare un’azione di contrasto al continuo calo del prezzo dell’olio di oliva». L’associazione è stata costituita con lo scopo di tutelare l’olio di oliva italiano, perchè il prezzo sul mercato ha raggiunto livelli troppo bassi, tanto da essere controproducente la raccolta. Le previsioni del futuro in questo ambito non sono molto incoraggianti a causa dei costi di produzione che gli olivicoltori salentini si fanno carico. I produttori hanno intenzioni di non raccogliere le olive, e preferiscono farle marcire sul terreno, la causa è l’aumento dei prezzi di fitofarmaci, concimi e petrolio. Questo comporterà quindi una diminuzione della produzione dell’olio nel Salento. L’azione di minaccia da parte dei frantoiani, che hanno intenzioni di non aprire i frantoi, sta a determinare una forte crisi agricola con conseguenze gravi sull’economia salentina. Il dirigente Scorrano conclude sottolineando: «l’intento è quello di richiamare l’interesse delle istituzioni affinché si attivino per trovare una soluzione alle problematiche che stanno affossando l’intero comparto agricolo, un settore che oramai è in ginocchio».</p>