Data pubblicazione: 15/10/2008 | POLITICA
«Chi ha permesso per tanti anni gli assalti alla salute dei cittadini?». Le domande del Pd
Sul caso Copersalento tornano a parlare gli esponenti del Partito democratico e il suo coordinatore cittadino, Raffaele Cesari, che sottolinea come il sindaco della città, Antonio Fitto, disse «di evitare allarmismi o provvedimenti restrittivi».
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>MAGLIE</strong> | «Ad
un manifesto del Partito democratico che chiede sicurezza alla
Copersalento, risponde il Popolo della libertà, che si suppone
formato da Forza Italia e da Alleanza Nazionale, accusando il Pd di
strumentalizzazioni». Risponde così <strong>Raffaele Cesari</strong>,
coordinatore cittadino del Pd a Maglie, che ritorna sul caso della
Copersalento dopo il tira e molla dei giorni scorsi. Polemiche nate a
seguito dell'incidente sul lavoro che ha portato alla morte un
operaio 36enne di Uggiano La Chiesa, Sergio Cariddi. Proprio oggi, il
sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini ha dato incarico a
un ingegnere di accertare eventuali irregolarità sul lavoro e
per cercare di capire se in quel luogo, per quanto riguarda le
condizioni di lavoro, è tutto in regola oppure no. La
Copersalento, dunque, è anche tema di discussione da parte
della politica, che non si interessa più meramente delle
questioni ambientali, ma anche di sicurezza nell'ambiente lavorativo.
«Strumentalizzazioni verso chi o che cosa, visto che la
comunicazione era diretta soltanto a Copersalento? O il Pdl di Maglie
ha la coda di paglia in questa vicenda e si difende prima ancora che
qualcuno lo attacchi? Ma visto che parlano di strumentalizzazioni,
ricordiamo che è il Pdl di Maglie che gioca ancora a prendere
in giro i magliesi, alludendo che la mancata sicurezza in
Copersalento sia da addebitare alla Provincia e alla Asl.
Dimenticano, o fanno finta di dimenticare che ci trasciniamo le
tragedie di quello stabilimento ed i rischi ambientali da diversi
decenni».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Insomma, una storia
travagliata, secondo gli esponenti del Pd, che riflettono su quanto
accaduto: «Dimenticano la storia della Copersalento, da dove è
nata, chi l’ha gestita, chi l’ha accompagnata nella sua attività
dalla nascita sino a qualche anno fa. Dimenticano che Luigi
Macagnano, assessore nella giunta guidata dal sindaco Antonio Fitto e
componente della segreteria romana del ministro Raffaele Fitto, è
stato presidente del Consiglio di amministrazione dal 28 aprile 1999
al 3 marzo 2000: chi lo nominò? Per il periodo della sua
presidenza il Collegio dei Revisori dei Conti era formato da Antonio
Tamborino, Fortunato De Matteis, Gennaro Di Luca. Dimenticano che il
Consiglio comunale fece emergere il conflitto di interessi tra la
carica di amministatore comunale e quella di presidente del cda della
Copersalento e lo costrinse alle dimissioni». Ma quali storie
competono l'amministrazione di centrodestra a Maglie? Quali
questioni? Il Pd punto l'indice e sottolinea: «Il 17 luglio
scorso, dopo la comunicazione di Arpa Puglia sullo sforamento di
diossina di 420 volte superiore a quello consentito, fu convocata una
riunione in Provincia dall’assessore provinciale Gianni Scognamillo
e Assennato dell’Arpa. All'incontro era presente anche il sindaco
Fitto in rappresentanza del Comune di Maglie. Con lui, per
Copersalento, Egidio Merico e l’ingegnere Sergio Marangio. Dopo
aver lamentato “la mancata tempestiva comunicazione dei dati al
Comune di Maglie”, il sindaco Antonio Fitto, una volta
conosciutili, chiese di “evitare allarmismi o provvedimenti
amministrativi restrittivi”, vale a dire evitare la sospensione
dell’attività lavorativa della Copersalento, in barba a
qualsiasi prudenza preventiva per la salute dei suoi amministrati e
purtroppo anche dei lavoratori della Copersalento. Adesso lui, ed il
suo partito, chiedono sicurezza. Ma a chi la raccontano?».</p>
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