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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 14/10/2008 | POLITICA
L'off-shore non mette tutti d'accordo. Dal Pd si chiede maggiore coinvolgimento
Impianto eolico marino, off-shore. Antonio Rotundo: «No alla logica del fatto compiuto con decisioni calate dall’alto. Si discuta subito in Consiglio comunale». Dello stesso parere del consigliere del Pd anche Giuseppe Taurino.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Le fonti di energia alternative fanno discutere. Non solo quando nuovi insediamenti possono cambiare l'aspetto di un territorio nella sua parte di terra, ma anche i progetti riguardano insediamenti che potrebbero trovare vita in mare. E pare che il tema del momento sia proprio quello della costituzione di un neo parco eolico, tra Casalabate e Torre Rinalda al largo dell'Adriatico, dove potrebbe trovare casa un progetto di parco marino eolico off-shore. Una proposta che non mette certo d'accordo tutti. &laquo;Apprendiamo ancora una volta dalla carta stampata le scelte che l&rsquo;amministrazione del Comune di Lecce ha intenzione di fare nelle marine a nord di Lecce senza interessare minimamente i Comuni interessati&raquo;. Parlava cos&igrave; il consigliere regionale del Pd, <strong>Giuseppe Taurino</strong>, in merito alle scelte che starebbe portando avanti l'amministrazione del sindaco <strong>Paolo Perrone</strong>. Se dovesse essere eolico off-shore, la Puglia potrebbe arrivare a detenere un nuovo primato. Potrebbe diventare la prima regione italiana per produzione di energia da parco eolico off-shore d'Italia, a seguito anche di quello che &egrave; il progetto tricasino, della costituzione di un parco eolico al largo delle coste sud salentine. Al momento, la regione &egrave; esportatrice di energia, con una produzione energetica esportata pari all'80 per cento. Sar&agrave; forse questo il motivo, che candida la regione ad essere l'ultima candidata per l'installazione di un nuovo impianto energetico nucleare.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&laquo;Sul parco eolico marino occorre evitare di adottare decisioni in pochi, con i soliti metodi verticistici e di far trovare il consiglio comunale e la citt&agrave; di fronte al fatto compiuto&raquo;. Anche <strong>Antonio Rotundo</strong> (Pd) dall'opposizione di Palazzo Carafa chiosa duro su quello che potrebbe essere lo scenario salentino dei prossimi anni. E sottolinea: &laquo;Ci&ograve; che chiediamo &egrave; di avere una discussione prima che si esprima la conferenza dei servizi e non dopo quando saremo costretti nell'alternativa drastica del prendere o lasciare. D'altronde chi rappresenter&agrave; il nostro Comune a Bari alla Conferenza dei servizi dovr&agrave; avere un mandato chiaro che secondo noi potr&agrave; essere conferito solo dal consiglio comunale. Si tratta infatti di un progetto di grande impatto che richiede una discussione approfondita ed il coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale. Le marine leccesi si trovano in uno stato di totale degrado, che sono il frutto di politiche di vero e proprio abbandono da parte di Palazzo Carafa che in questi anni ha fortemente penalizzato l&rsquo;intera fascia costiera che da opportunit&agrave; straordinaria di sviluppo della nostra citt&agrave; &egrave; diventata quasi una palla al piede. In alcune localit&agrave; del litorale mancano persino le opere essenziali, quali l&rsquo;acqua ed i servizi primari. La verit&agrave; &egrave; che il litorale &egrave; stato sacrificato sull&rsquo;altare di altre priorit&agrave;. Al tempo stesso con un pesante uso della leva fiscale sui residenti si sono drenate notevoli risorse che sono state utilizzate per altri obiettivi. Ora non vorremmo che l&rsquo;impianto eolico rappresentasse la pietra tombale sullo sviluppo della fascia costiera. E cio&egrave; proprio perch&eacute; considerata area degradata si sia pensato di insediare l&igrave; l&rsquo;impianto. Di tutto ci&ograve; &egrave; necessario ed urgente che si abbia un confronto in consiglio comunale&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Da Manfredonia, in provincia di Foggia, fino a Tricase, la Puglia potrebbe veder sorgere nei prossimi mesi impianti per 700 nuovi megawatt di energia. Taurino ancora insiste: &laquo;Naturalmente, noi non siamo contro le fonti di energia alternative, che possono permettere uno sviluppo sostenibile all'uomo senza che si danneggi la natura e tantomeno contro gli impianti off-shore, che se collocati in mare aperto oltre l'orizzonte visibile dalle coste riducono sicuramente il loro impatto ambientale. Noi contestiamo il metodo utilizzato dal Comune di Lecce che ancora una volta si appresta a prendere decisioni che coinvolgono la popolazione dei Comuni del nord ovest Salento (in particolare Trepuzzi, Surbo, Squinzano e Campi Salentina) senza preoccuparsi minimamente di un loro coinvolgimento. Quali sono i vantaggi di cui, eventualmente, le marine interessate potranno usufruire? Non &egrave; che ci troviamo ancora una volta nella situazione in cui il Comune di Lecce incassa dalle nostre marine senza dare alle stesse i servizi che meritano? Allora ci si adoperi affinch&egrave; le royalties, che sicuramente saranno incassate, siano completamente utilizzate a vantaggio delle due localit&agrave; e delle popolazioni coinvolte: abbassare le tariffe relative all&rsquo;energie elettrica, migliorare la pubblica illuminazione, garantire la sicurezza nelle marine e la pulizia delle stesse, promuovere interventi per combattere l&rsquo;atavico problema dell&rsquo;erosione della Costa. I cittadini di Trepuzzi, Squinzano, Surbo e Campi Salentina chiedono pi&ugrave; attenzione da parte di Lecce. La costa leccese non si ferma a San Cataldo&raquo;.</p>
L'EDITORIALE
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