Data pubblicazione: 13/10/2008 | CRONACA
Don Stefano Rocca ascoltato dal pm. Sul minacciatore potrebbe arrivare una svolta
Lecce. Il parroco don Stefano Rocca, della parrocchia di San Giovanni Bosco di Ugento a colloquio dal pubblico ministero. Come persona informata sui fatti è stato ascoltato questa mattina. Ma pare possa arrivare la svolta sul nome di colui che lo ha minacciato.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>UGENTO</strong> | Circa due
ore di colloquio sono state tenute questa mattina a quattr'occhi tra
don Stefano Rocca, parroco della chiesa di «San Giovanni Bosco»
nel Comune di Ugento e il sostituto procuratore della Procura del
Tribunale di Lecce, Giovanni De Palma. La magistratura sta cercando
di dare un volto e un nome all'uomo che ha telefonato negli uffici
della polizia al 113, in forma anonima, il 17 settembre scorso,
minacciando di morte don Stefano per quanto stava facendo. La sua, si
sa, è un'azione di sensibilizzazione, con la quale sta
tentando di spronare le coscienze, o quanto meno convincere «chi
sa qualcosa» a parlare, in modo che il l'assassino ancora in
giro sia consegnato alla giustizia. L'assassino che, come si ricorda,
ha ucciso lo scorso 14 e 15 giugno scorso, Peppino Basile, il
consigliere dell'Italia dei Valori, impegnato tanto in consiglio
comunale, nel suo paese, all'opposizione, quanto in maggioranza in
consiglio provinciale. Don Stefano nel colloquio, in cui è
stato ascoltato in qualità di persona informata sui fatti, ha
detto di essere stato vittima di minacce. «Stasira ccitimu don
Stefano» avrebbe detto la voce alla polizia. Sottolineando la
volontà di ucciderlo per zittire una voce libera. Il killer
che ha ucciso Peppino Basile starebbe vagando ancora in paese, o
almeno è il pensiero presunto a cui si pensa, e che di certo
non fa stare tranquilli.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Tra le tante cose da
sottolinea durante l'incontro a colloquio col pm, è stato il
fatto che don Stefano non ha mai ricevuto, o almeno così pare,
parole di conforto da parte degli esponenti dell'amministrazione
comunale di Ugento. Che poi non sarebbe così, come detto in
più occasioni e in più incontri da parte degli
esponenti della giunta, sindaco Eugenio Ozza compreso, in varie
occasioni istituzionali e incontri con Prefetto e forze dell'ordine.
O meglio, quanto espresso dagli amministratori è la volontà
che si faccia luce e giustizia sull'accaduto, senza perdersi in
particolari chiacchiere retoriche. Intanto, ci si attende l'esito del
primo incontro del comitato per «Educare alla legalità».
Sabato 18 ottobre, a partire dalle 19 infatti, a seguito
dell'incontro realizzato qualche giorno fa, don Stefano e i cento
cittadini rappresentanti della comunità, suoi sostenitori,
terranno in piazza un «dialogo» di riflessione e
confronto sui temi della legalità. Un confronto che terminerà
con un concerto, quello dei Sud Sound System.</p>
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