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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 13/10/2008 | CRONACA
Mezzi per il lavoro edile mai pagati, messi in rete. E finiscono in vendita in Emilia
Un escavatore e un martello pneumatico comprati con assegni a vuoto sono finiti su internet. In due avrebbero messo a segno una truffa ai danni di un venditore della zona industriale leccese, dai quali l'avrebbero comprati, ma sono finiti in Emilia.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Avevano messo a segno una truffa ai danni di un venditore di mezzi per il lavoro nell'edilizia. Escavatori e martelli pneumatici comprati con assegni post-datati, di cui poi si rimandava di tanto in tanto il pagamento. Tanto che alla fine il venditore si era deciso a rivolgersi ai carabinieri, che dopo aver avviato le indagini, in collaborazione con i colleghi dell'Emilia li hanno individuati e bloccati. Per loro ora le accuse sono piuttosto gravi, ricettazione in particolare, della quale dovranno rispondere dinanzi a un magistrato. E la Procura infatti ha aperto un'inchiesta che li porter&agrave; a processo. A fare da veicolo della proposta di vendita, senza dubbio uno strumento efficace, internet, il web, un mezzo tanto capillare quanto rischioso, perch&eacute; agisce talmente a vasto raggio che i carabinieri dopo i primi sospetti hanno contattati i colleghi del nord Italia. Ma procediamo con ordine. Due acquirenti, uno residente a Oria, in provincia di Brindisi, di 33 anni, e l'altro residente a Ginosa, in provincia di Taranto, di 53 anni, sono finiti nei guai. I due sono entrambi residenti in Emilia Romagna. Il primo dei due sarebbe stato quello che aveva messo l'annuncio su internet con quale proponeva la vendita dei macchinari. Il secondo invece, avrebbe messo a disposizione un'area di terreno dove collocarli in attesa che arrivasserogli acquirenti o gli aspiranti tali per vederli. La ditta che li aveva venduti, invece, si trova a Lecce, nella zona industriale, e nei confronti della quale sarebbe stata pensata la truffa vera e propria.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Lo scorso anno alla ditta arriv&ograve; una richiesta di acquisto di escavatori e martelli pneumatici. Un pagamento, per&ograve;, che sarebbe dovuto avvenire tramite assegni &laquo;cabriolet&raquo;. In un primo momento i due avrebbero promesso di pagare quanto prima. La vicenda si &egrave; snodata lungo tutto il 2007, con varie promesse di versare il denaro dovuto da parte degli acquirenti, dopo che il venditore aveva pi&ugrave; volte acconsentito a una dilazione dei termini, ricevendo titolo post-datati. I due per&ograve;, che a quanto pare avrebbero avuto cattive intenzioni, temendo di essere stati scoperti e di avere le ore contate, hanno fatto perdere le proprie tracce. Il titolare, dunque, si &egrave; rivolto ai carabinieri, ai quali ha deposititato la denuncia di truffa, che ammonta in totale a 50mila euro, in assegni scoperti, e sulle quali avevano avviato le ricerche dei mezzi sui quali pendeva un decreto di sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica di Lecce, che sta coordinando l'inchiesta.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">La svolta &egrave; giunta nelle scorse ore. I militari del Nucleo investigativo di Lecce hanno effettuato una ricerca tramite la rete internet, accertando che simili macchine operatrici, e in particolare un escavatore e un martello pneumatico acquistati e non pagati con assegni a vuoto per 24mila euro erano stati messi in vendita su un sito web in Emilia Romagna al prezzo di 13mila euro. Per fugare ogni dubbio i militari hanno trasmesso le foto acquisite dalle pagine web ai colleghi del Nucleo investigativo di Reggio Emilia, che dopo accurate ricerche, sono riusciti ad individuare i mezzi truffati su un'area dove erano stati esposti per la vendita, procedendo cos&igrave; al loro sequestro. Dalle indagini avviate immediatamente sono emersi indizi di reit&agrave; a carico delle due persone per il reato di ricettazione. Nei guai sono finiti cos&igrave; il 33enne, gi&agrave; noto alle forze dell'ordine, originario di Oria, e il 53enne di Ginosa. Ma sono in corso ulteriori indagini al fine di smascherare il presunto raggiro.</p> <p>&nbsp;</p>
L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
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CAMPIONATI ITALIANI
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La società di Franco Alemanno conquista 3 ori e 3 bronzi individuali.
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