Data pubblicazione: 13/10/2008 | CRONACA
Vandali scatenati mettono a soqquadro l'istituto tecnico industriale «Enrico Fermi»
Bagni con rubinetti aperti allagano l'istituto ed estintori svuotati sul pavimento. Ignoti hanno spruzzato la schiuma bianca sulle mattonelle, facendo trovare la «sorpresa» questa mattina a dirigente e professori. Indaga la Digos di Lecce.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Si sono
intrufolati all'interno della scuola per poi peretrare una serie di
danni. Avrebbero trovato addirittura una finestra aperta che avrebbe
agevolato il loro lavoro. Una notte appena trascorsa dove un gruppo
di persone, ignoti per il momento, si sono introdotti all'interno
dell'istituto di istruzione scolastica superiore «Enrico Fermi»
di Lecce. Appena si sono introdotti nell'istituto per prima cosa
hanno aperto i rubinetti del bagno del primo piano, accenendosi poi
sugli estintori appesi che li hanno aperti, sganciati del tappo di
sicurezza e riversati sul pavimento. Per fortuna la struttura non ha
subito danno notevoli, o almeno, questo è quanto accertato dai
vigili del fuoco, che sono intervenuti sul posto. L'istituto di
quanto accaduto ha avvertito gli agenti della Digos di Lecce che si
sono recati in loco per cercare di rintracciare elementi utili al
fine di smascherare i responsabili. Intanto, si ritornaa riflettere
delle azioni che vengono messe a segno dai vandali all'interno di
edifici pubblici, e sempre le scuole prese di mira. L'istituto
tecnico industriale Enrico Fermi, comunque, è una delle scuole
più colpite da questo tipo di gesta. Infatti, non è la
prima che anonimi si sono introdotti all'interno dell'edificio.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">I responsabili degli
edifici pubblici hanno trovato una serie di elementi decisamente di
natura vandalica, a partire dai vetri rotti. Probabilmente
l'installazione di telecamere a circuito chiuso potrebbero essere
utili, com'è successo in altri casi, a tenere lontano gli
avventori. I raid perpetrati in diverso tempo portano sempre più
questi balordi a introdursi all'interno per distruggere qualunque
cosa. Vuoi per la posizione periferica (sarà un caso, ma
l'istituto si trova alla periferia di Lecce, in via Merine, sulla
strada che conduce a Vernole, nei pressi del bar Antille, nella zona
in cui si trova la sede centrale del Conservatorio Tito Schipa), sarà
perché è un istituto «facile». Il
riferimento ovviamente è a quanto successo lo scorso anno, lo
ricordiamo, in cui pannelli solari dal tetto sparirono letteralmente
nel nulla.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">All'epoca dei fatti,
quando si parlò nelle colonne dei giornali e sulle pagine
multimediali dei quotidiani online, la storia fu nota ai più.
Le indagini riportano gli investigatori a sospettare di un gruppo di
studenti. Giovani che una volta introdottisi all'interno del locale
hanno lasciato una sorta di «biglietto da visita». Gruppo
di ragazzi che poi fu individato, e al quale si dovrà
attendere l'esito di un processo giudiziario. Inutile dirlo, il Fermi
non è solo l'unico istituto preso di mira. Casi analoghi, a
suo tempo, si verificarono anche negli altri istituti superiori
scolastici della provincia. E sempre in modo analogo. Introducendosi
dalla finestra per spaccare quello che si riusciva a trovare sul
posto. Il più delle volte, poi, ad essere coinvolti furono
minorenni. Divisi in due gruppi: la parte attiva, quella cioè
che muove i passi e che è l'esecutore materiale delle gesta, e
la parte passiva, di giovani spettatori, fermi a un angolo per vedere
che cosa succede, o peggio ancora, a fare da palo.</p>
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