Data pubblicazione: 11/10/2008 | ATTUALITÀ
«Comitato per la tutela del paesaggio», Francesco Muci è stato eletto presidente
Il Comitato per la Tutela del Paesaggio di Nardò, nella convinzione che bisogna continuare a tenere alta la guardia contro i tentativi di aggressioni al territorio, ha ritenuto opportuno strutturarsi provvedendo all'elezioni di organi rappresentativi.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>NARDÒ</strong> | Il
Comitato per la Tutela del Paesaggio di Nardò, nella
convinzione che bisogna continuare a tenere alta la guardia contro i
tentativi di aggressioni al territorio, ha ritenuto opportuno
strutturarsi provvedendo all'elezioni di organi rappresentativi.
Nella riunione di venerdì 10 ottobre i cittadini che hanno
dato via al vasto movimento contro l'eolico selvaggio e che si stanno
impegnando per la tutela di Nardò, si sono riuniti in
assemblea ed hanno eletto, per acclamazione, <strong>Francesco Muci</strong> quale presidente del comitato. L'individuazione di Francesco Muci,
persona stimata da tutti e già nota per il suo impegno a
favore del territorio, tramite Slow-Food e la Comunità del
Cibo di Porto Selvaggio, è giunta dopo una serena ed intensa
discussione. Allo stesso modo sono stati individuati il
vicepresidente del Ctp-Nardò, Marcello Risi, avvocato e già
vicesindaco della città, ed il tesoriere, l'imprenditore
Sandro Bonsegna. Il Ctp-Nardò conferma così la propria
trasversalità sia al mondo politico (è nota la presenza
all'interno del Ctp di rappresentanti di tutti i partiti politici, da
destra a sinistra) che alla società civile, dal quale trae
linfa, sommando al già noto impegno delle associazioni
ambientaliste, la razionale volontà di tanti liberi cittadini
che non acceteranno mai imposizioni lesive per il territorio, non
solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello economico e
sociale. «È nostra ferma intenzione - è stato
detto - continuare a vigilare per la tutela e la valorizzazione di un
territorio, come quello salentino e neretino in particolare, troppo
spesso obiettivo prediletto di speculatori ed affini, che immaginano
di sfruttare Nardò per fini diversi dai preminenti interessi
dei neretini».</p>
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