Data pubblicazione: 11/10/2008 | SPORT
Idrusa-Calvi alla Barcolana 2008 di Trieste, tra le onde del mare per la competizione
Mascone numero 7, come l’eccellente posizione finale di un anno fa. Parte da questo numero, simbolico ma non troppo, la nuova sfida di Idrusa-Calvi alle 2mila imbarcazioni che domattina coloreranno le acque di Trieste.
<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Mascone
numero 7, come l’eccellente posizione finale di un anno fa. Parte
da questo numero, simbolico ma non troppo, la nuova sfida di
Idrusa-Calvi alle 2mila imbarcazioni che domattina coloreranno le
acque di Trieste. La magia si ripete tra le onde della città
giuliana, dove ogni seconda domenica di ottobre si celebra la più
bella festa del mare che il mondo conosca. Edizione speciale questa,
la numero 40, e così celebrata nei mari dei cinque continenti
che anche la Coppa America viene a rendervi omaggio. Ecco infatti
gareggiare Shosholoza (skipper Paolo Cian e Tommaso Chieffi) e Bmw
Oracle, Francesco De Angelis su Banca Generali-Campione del Garda 2 e
Cino Ricci su Ross I, i neozelandesi detentori del record con Alfa
Romeo, Mauro Pellaschier e l’olimpionica di casa Larissa Nevierov.
E poi ancora Maxi Jena ed Esimit-Europa, Shining Umag (già
vincitrice) e Idea, con cui Idrusa rinnova una sfida infinita. Il
Montefusco Sailing Project non è da meno in questo proscenio e
cala il suo tandem di campioni: Paolo e Sandro Montefusco. Per la
prima volta saranno insieme nel pozzetto di Idrusa-Calvi. Si
ricompone dunque in un’occasione speciale il tandem salentino che
insieme ha costruito vittorie, fortune sportive ed il mito del
terribile «Montezuma». Insieme nel pozzetto i due
fratelli salentini per fiutare la brezza giusta, come ai tempi delle
Olimpiadi di Seoul e Barcellona, e dare scacco a degnissimi
avversari.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">«L’alto livello
della flotta ha invogliato Sandro a regalarci la sua presenza a bordo
- commenta Paolo, il piccolo dei due e capofila del Montefusco
Sailing Project -. Di sicuro ci divertiremo come ai vecchi tempi ma
soprattutto l’equipaggio sarà motivato ad esprimere il
massimo del suo potenziale». Servirà, perché la
bonaccia totale accusata nel Trofeo Bernetti di domenica scorsa
rischia di replicarsi anche domattina, partenza alle 10. A bordo ci
sarà anche lo sguardo dolce di chi «quei due» li
ha svezzati dalla culla alla barca a vela. È Ines, Montefusco
ovviamente, silenziosamente felice. Con lei il figlio Simone
Ferrarese, Francesco e Stefano Pelizza, Andrea Quartulli, Agostino
Marottoli, Iacopo Lacerra, Luciano Lippolis, Gabriele Gorgoni, Fredy
Montinari, Giuseppe Dell’Anna, Riccardo Chini, Giampaolo Borgonovo
oltre cinque ospiti delle Acciaierie Calvi, anche quest’anno main
sponsor per l’evento.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">«L’equipaggio ha
lavorato durissimo in questa settimana, dopo i riscontri tecnici
avuti nel Trofeo Bernetti. Proprio in previsione del rischio bonaccia
abbiamo dovuto modificare l’assetto dell’albero per potenziarne
la prestazione in situazione di poco vento - spiega ancora Poncho
Montefusco -. Gli interventi ci sono stati anche sulla randa, con
stecche più leggere e flessibili per far prendere più
agevolmente forma alla vela». Idrusa-Calvi, che regata con i
colori sportivi del C.V. Brindisi, dispone infatti di una velatura
complessiva che supera i 900 metri quadri per muovere questo
splendido Farr 80 e le sue 24,5 tonnellate di dislocamento. E in
attesa dell’emozione dello start di domattina tra le 2mila vele
della Barcolana, il Montefusco Sailing Project ha conquistato
l’ennesimo riconoscimento di una stagione di sole vittorie:
l’assegnazione dell’Adriatic Offshore Trophy Challenge, grazie ai
successi ottenuti nelle più importanti regate svolte in
Adriatico. Ed un grande successo l’ha ottenuto anche la Provincia
di Lecce: il suo stand «Salento d’amare», è
stato il più frequentato e apprezzato sulla banchina
triestina, con i prodotti tipici consumati a volontà da
velisti e ospiti.</p>
<p> </p>