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Galatina. Due fratelli, uno proprietario di una carrozzeria, e l'altro che ci lavora all'interno sono stati denunciati per ricettazione. Avrebbe tentato di rivendere telefoni cellulari e un palmare probabilmente provento di furto.

GALATINA | C'è un mercato sempre fiorente che è quello della tecnologia. Un po' perché l'Italia sente il bisogno di comunicare, e si sa, del cellulare di ultima generazione sono pochi a riuscirne a fare a meno. Quello della telefonia mobile, infatti, è un settore sempre in continua evoluzione e trovare acquirenti di cellulari non è poi così difficile. Chiedilo ai grandi centri commerciali, che come si sa, ne vendono decine e decine ogni giorno. Questa volta, la storia è di due personaggi di Galatina, G.S., di 44 anni, di Galatina, operaio di professione, e un secondo uomo da cui dipende, e cioè M.S., di 40 anni, di Galatina, carrozziere. Ecco. Proprio nella carrozzeria, i due avrebbero intrapreso un'attività parallela di ricettazione. O meglio, quest'ultimo è il reato del quale dovranno rispondere dinanzi a un giudice dopo essersi presi una denuncia dai militari dell'arma di Soleto, che li hanno deferiti in stato di libertà.   Insomma, probabilmente sarà stato il periodo di magra del mercato, o del numero sempre minore di persone che investe in proprio denaro in altri settori, quello delle auto, per esempio. Sarà stato che la tecnologia fa sempre gola a tutti. Sta di fatto, che i carabinieri hanno ritenuto responsabili di ricettazione i due, legati tra l'altro da un grado di parentela (sono infatti fratelli). Sul prezzo dei cellulari, tra l'altro, i due avrebbero deciso di applicare un particolare sconto del 50 per cento, col quale avrebbe invitato i clienti ad approfittarne. A seguito di una perquisizione e dopo aver controllato i tabulati telefonici di un telefonino rubato, i due sono stati trovati in possesso: il primo di un telefonino Nokia 6280, ritenuto provento di furto perpetrato il primo aprile 2008 scorso, il secondo, è stato trovato con sette telefonini e un palmare di varie marche di cui però pare non sia riuscito a giustificarne la provenienza. Tutti i telefoni sono stati sequestrati e sono in corso da parte dei carabinieri ulteriori accertamenti.