Data pubblicazione: 10/10/2008 | ATTUALITÀ
«Integrare le medicine complementari nel sistema sanitario regionale»
L’assessorato alla Salute e l’Istituto di Cultura Bioecologica ha organizzato il convegno sul tema dell'integrazione delle medicine complementari nel sistema sanitario regionale, in programma domani, all'ex Conservatorio Sant’Anna, alle 10.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> |
L’assessorato alla Salute e l’Istituto di Cultura Bioecologica
hanno organizzato il convegno sul tema dell'integrazione delle
medicine complementari nel sistema sanitario regionale, in programma
domani, sabato 11 ottobre, alle 10 presso l’ex Conservatorio
Sant’Anna. L’integrazione delle medicine complementari
(agopuntura, fitoterapia, omeopatia) nel sistema sanitario è
ormai una necessità assoluta, dal momento che una larga fetta
della popolazione italiana ne fa largo uso (circa il 23 per cento).
L’assessorato alla Salute è l’ente capofila del Polo
didattico per le Medicine Complementari, nato con l’obiettivo di
formare la classe medica in quelle discipline che in Italia non fanno
ancora parte della formazione accademica. Il Polo didattico, nella
progettazione dei percorsi formativi, fa riferimento alle direttive
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e segue le linee
guida delle principali Università Europee e dell’Ech
(European Concil for Homeopathy), cui aderisce. Nell’anno
accademico 2007/08 ha già partecipato al bando della
Fondazione per il Sud per la formazione d’eccellenza post laurea in
Medicina complementare con partner Università del Salento,
ordini professionali di medici e farmacisti e società
scientifiche e ha già avviato corsi su Omeopatia e Medicine
Complementari. I programmi del polo didattico per l’anno accademico
2008/2009 prevedono di continuare a promuovere la formazione con
corsi su omeopatia, fitoterapia, agopuntura rivolti esclusivamente
alla classe medica, informare la popolazione sull’impiego delle
medicine complementari per una scelta libera, ma anche consapevole,
al fine di difendere il valore della professione medica di fronte a
figure non ben definite, attivare un ambulatorio pubblico e gratuito
per la cura delle artriti reattive e promuovere la ricerca e la
sperimentazione clinica.</p>
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