Data pubblicazione: 10/10/2008 | ATTUALITÀ
Con don Stefano Rocca, per parlare liberamente di bene comune e di legalità
Ugento. Un incontro per la legalità. L'appuntamento è nel centro cittadino, in piazza monsignor De Giorgi, sabato 18 ottobre, dalle 19. All'incontro, moderato da Luigi Russo, ci saranno i rappresentanti delle istituzioni.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>UGENTO</strong> | «C'è
un gran bisogno di educare alla legalità, alla cittadinanza,
alla verità, è un compito a cui non possiamo
sottrarci». Così <strong>don Stefano Rocca</strong>, parroco
presso la Chiesa di San Giovanni Bosco di Ugento, presenta lo spirito
con cui la sua parrocchia organizza per sabato 18 ottobre «Educhiamo
alla legalità», una serata di riflessione che dalle 19
in poi troverà spazio presso l'oratorio parrocchiale, in
piazza monsignor De Giorgi. «L'iniziativa nasce sulla base
della situazione che stiamo vivendo sul territorio, anche a seguito
delle minacce che ho ricevuto personalmente - sottolinea don Stefano
-. Certamente c'è il riferimento alla vicenda dell'omicidio di
Peppino Basile, ma la riflessione vuole essere più ampia e non
vincolata a questo caso. Come educatore sono chiamato a farlo, per
rispondere a bisogni che il territorio esprime». All'incontro,
che sarà moderato da <strong>Luigi Russo</strong>, presidente del Centro
servizi volontariato Salento, saranno presenti sua eccellenza
monsignor <strong>Vito De Grisantis</strong>, vescovo della diocesi di
Ugento-Santa Maria di Leuca, <strong>Giovanni Pellegrino</strong>, presidente
della Provincia di Lecce, <strong>Pino Arlacchi</strong>, fondatore della
Direzione Investigativa Antimafia, <strong>don Luigi Merola</strong>, già
parroco di Forcella, <strong>Rita Borsellino</strong>, sorella del giudice
Paolo Borsellino, <strong>don Raffaele Bruno</strong>, cappellano del carcere
di Lecce e membro dell'associazione Libera, <strong>Salvatore De Mitri</strong>,
rappresentante del comitato Pro Peppino Basile.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">«Il volontariato,
insieme agli altri soggetti della società civile e della
Chiesa - spiega Russo - in questo momento e di fronte a situazioni
critiche come quella di Ugento, che è poi simile a quella di
altre località del nostro territorio, deve lavorare come
anticipatore, per affermare che la democrazia e la legalità
non sono parole acquisite sulla carta una volta per tutte, ma fatti
concreti, azioni quotidiane. Don Stefano non è un eroe, ma una
persona autentica e coraggiosa che ci dice semplicemente che il bene
comune lo si costruisce insieme, con coraggio, e che l'illegalità
e l'affarismo sono un cancro che può arrivare ad uccidere il
tessuto sociale ma anche le persone. Per questo bisogna dare forza a
questo impegno civile e a questa mobilitazione, per aiutare i
cittadini a uscire dal fatalismo e dalla rassegnazione, dall'omertà,
coinvolgendo soprattutto i giovani». Pensando alle nuove
generazioni, «educare alla legalità i giovani significa
educare al senso della vita civile e politica - aggiunge don Rocca -
alla cittadinanza, partendo dalle varie forme di legalità che
è possibile concretizzare. Bisogna sempre portare alla luce
questi bisogni, il fatto di parlarne non deve certo fare paura, o far
pensare che si vive in un territorio con chissà quanta
delinquenza. Non parlarne è sicuramente un male». Alla
serata sarà presente anche il gruppo dei Sud Sound System, che
si rivolgerà ai giovani, porterà la propria
testimonianza e subito dopo, presso il campo sportivo dell’oratorio,
farà spazio alla musica per un momento di festa per e con i
ragazzi.</p>
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